Educare i figli alle regole e dare loro dei limiti è fondamentale per una crescita sana ed armoniosa. Ma per farlo non è necessario opprimere i figli con punizioni e minacce. Basta trovare le giuste strategie nel rispetto dei piccoli.
E' quanto spiega l'educatrice montessoriana Catherine Dumonteil-Kremer nel suo libro "Stop. Porre limiti ai propri figli attraverso l'ascolto e il rispetto" (Terra Nuova Edizioni).
Prima di tutto spiega la Dumonteil-Kremer bisogna comprendere che "i malfunzionamenti dell'essere umano non sono altro che delle espressioni della sua sofferenza".
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Quindi in quest'ottica tutta montessoriana le punizioni non hanno proprio senso.
E vanno sostituite con la comprensione di certi comportamenti. "Nostro figlio non è una marionetta fatta per rigare dritto con le persone che più ama al mondo: i suoi genitori. Se lo rispettiamo, non obbedirà ciecamente agli ordini, ma sarà felice di collaborare con noi".
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Ecco alcuni suggerimenti di Dumonteil-Kremer per trasmettere ai figli le regole senza ricorrere a ricatti e minacce.
Dategli regole chiare
- Le prime volte che date una regola di comportamento che riguarda una buona abitudine quotidiana, fatela assieme. Ad esempio, andate insieme in bagno a lavarvi le mani. Ricordate che siete voi il suo modello di comportamento.
- Per svolgere un compito dategli un tempo utilizzando un timer (quello del cellulare andrà benissimo): due minuti per lavarsi i denti, cinque minuti per riordinare la cameretta, quattro minuti per mettersi in pigiama... così la vostra richiesta diventerà più divertente, quasi un gioco.
- Quando date una regola usate poche parole, così non rischiate di suscitare sensi di colpa o di dare giudizi. Ad esempio meglio dire: "Cecilia, il pigiama!", rispetto a: "non hai ancora indossato il pigiama! Tutte le sere la solita storia... Muoviti!"
- Cercate sempre di essere energiche quando gli proponete di fare qualcosa: il tono di voce può comunicare un messaggio stimolante o al contrario deprimente.
- Dategli la possibilità di scegliere, sarà più stimolato ad obbedire. Ad esempio: "Preferisci mettere in ordine la stanza ora o dopo aver lavato i denti?". Vedersi proporre la possibilità di scegliere significa provare un sentimento di libertà, anche se piuttosto limitato.
- Evitate di trasmettere le regole come se fossero dei consigli. Tutte le frasi che iniziano con "Dovresti" Bisogna che tu"... inducono nei bambini una profonda resistenza.
- Davanti a un suo comportamento scorretto non giudicatelo né fategli la morale, ma esprimete liberamente i vostri sentimenti. Ad esempio: "Divento furiosa quando vedo tutti i tuoi lego in disordine".
- Poi esprimete con chiarezza il comportamento che vi aspettate da lui: "Mi aspetto che dopo aver giocato con i lego tu li rimetta nella scatola".
- Quando vostro figlio vi fa una richiesta eccessiva, avete tutto il diritto di rispondere negativamente. Non dovete sentirvi in colpa, i rifiuti fanno parte della vita.
- Accogliete la sua rabbia. Il "no" può generare in vostro figlio una sofferenza che solitamente sfocia in rabbia. Tutto quello che dovete fare è rimanergli accanto e ascoltarlo, anche se il piccolo è furioso con voi. Non è facile, ma provate a pensare che con il suo sfogo sta mettendo in atto un processo di guarigione dalla propria sofferenza. E per farlo guarire bene dovete rimanere con lui.
- Non fatevi travolgere dai suoi capricci. I cosiddetti capricci spesso non sono altro che il modo per fare degli sfoghi emotivi salvifici. E' il modo che i bambini hanno per sfogare lo stress.
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Se ha il broncio e non vi dà retta
- Se vostro figlio non vuole fare quello che gli chiedete con rispetto, provate con dei trucchi un po'creativi che gli possono fargli cambiare l'umore.
Uno di questi è la guerra dei cuscini. Portate con fermezza il vostro piccolo in una stanza e fate con lui una battaglia di cuscini (possibilmente piccoli per non farsi male). A poco a poco passerà dalla rabbia alle risate e le sue tensioni si sfogheranno nel gioco. I benefici di questo gioco sono enormi sia per il vostro legame che per la sua autostima. - Altre strategie per togliergli il broncio: fategli un massaggio o delle coccole; portatelo fuori, uscire ha un effetto benefico sull'umore dei bambini; mettete della musica allegra e ballate insieme.
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Dominate la vostra rabbia
Spesso i genitori spinti al limite vengono travolti dalla rabbia, salvo poi pentirsi e vergognarsi del loro comportamento. Ecco alcuni suggerimenti per bloccare questo meccanismo:
- Quando sentite salire la rabbia, avvertite vostro figlio "Mi sta che sto per uscire dai gangheri, preferisco rimanere un po' da solo".
- Isolatevi e sfogate la vostra rabbia colpendo un cuscino e gridando "Basta".
- Uscite di casa e andate a correre o fare qualche attività che vi impegni fisicamente.
- Chiamate un genitore complice con cui potete parlare della vostra rabbia e darvi sostegno emotivo.
- Prendetevi del tempo per pensare alla vostra infanzia e capire quali meccanismi scattano tra il comportamento di vostro figlio e quello che avete vissuto voi da piccoli.
Forse i vostri genitori non tolleravano i capricci a tavola e quando vivete la stessa situazione con vostro figlio si risvegliano in voi vecchie sofferenze.
- Cercate di lavorare su voi stessi, in questo modo vi sarà più facile essere consapevoli e affettuosi non solo con i vostri figli.
- Ricordate che la violenza si trasmette di generazione in generazione, ma anche l'amore. Il vostro modo di fare sui figli avrà conseguenze sul futuro e questo pensiero vi deve incoraggiare a dare il meglio.
Per approfondire
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