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Come insegnare yoga ai bambini

di Valentina Murelli - 21.03.2017 - Scrivici

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Fonte: LAIF
Lo yoga per bambini è sempre più diffuso. È una pratica antica, completa, che punta all'integrazione di corpo e mente e fa bene a tutti. Ma ai più piccoli va proposto con un approccio particolare, tutto basato sul gioco.

In questo articolo

Non ci sono dati ufficiali, ma basta guardarsi intorno per accorgersi che i corsi di yoga per bambini, anche molti piccoli, sono sempre più diffusi in tutta Italia. Ma qual è il modo giusto per insegnare questa antica pratica ai bambini?

A chi si rivolge, esattamente, e con quali benefici? Ne abbiamo parlato con Lorena Pajalunga, pedagogista, insegnante di yoga per bambini, formatrice e presidentessa dell'Associazione italiana yoga per bambini.

Che cos'è lo yoga per bambini


"Cominciamo con il fare chiarezza su cosa sia esattamente questa disciplina, e cioè non un 'semplice' sport, ma una vera filosofia di vita", afferma Pajalunga. "In questo senso, l'insegnamento dello yoga non deve limitarsi a proporre qualche posizione divertente, ma deve trasmettere alcuni valori universali e fondamentali: la non violenza, il rispetto di sé stessi e degli altri, il controllo di sé, la costanza, la cooperazione".

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Dunque posizioni (le famose asana), certo, ma anche semplici attività che portino i bambini a lavorare su questi aspetti, e poi tecniche di respirazione e di meditazione, che è l'obiettivo finale della pratica. Il tutto trasmesso in modo ludico, piacevole e divertente, attraverso giochi particolari. "Ed è proprio questa la differenza principale rispetto allo yoga per adulti: i principi fondamentali rimangono gli stessi, ma vanno trasmessi in modo adatto all'età. Altrimenti i bambini si annoiano" precisa l'esperta.

Che consiglia dunque, quando si cerca un corso di yoga per i propri bambini, di verificare che gli insegnanti abbiano una formazione specifica per lavorare con i piccoli.

A chi è adatto

Spesso si rivolgono allo yoga genitori di bambini con disturbi emotivi o del comportamento, come iperattività, ansia, timidezza, mutismo selettivo, o disturbi dello spettro autistico. Del resto, come ricorda un documento dei pediatri americani pubblicato a settembre su Pediatrics, vari studi suggeriscono che, in questi casi, lo yoga possa essere un valido strumento terapeutico.

Questo però non vuol dire che non vada bene anche per gli altri. Anzi: "Lo yoga è una disciplina completa, adatta a tutti!" sottolinea Pajalunga, a cui piace pensarlo come una pratica educativa utile per insegnare ai bambini "lo stare al mondo con serenità, la gestione della propria mente, la consapevolezza delle proprie emozioni".

Quando cominciare


Non c'è un'età particolare per cominciare: lo si può fare già dai tre anni, magari inizialmente con la mamma, per poi rimanere in gruppo con l'insegnante. "Non servono né prerequisiti né attrezzature particolari" spiega l'insegnante. "Bastano il classico abbigliamento comodo e calze antiscivolo per i più piccoli".

I benefici dello yoga


Come abbiamo sottolineato, lo yoga è una filosofia di vita e una pratica di integrazione tra corpo e mente. In questo senso, i benefici si possono osservare su più fronti. "A livello fisico - spiega Pajalunga - gli esercizi sulle posizioni potenziano forza e flessibilità, permettendo il miglioramento di eventuali problemi posturali. Il lavoro complessivo - posizioni, ma anche respirazione e meditazione - invece, agisce sulla consapevolezza delle emozioni e la capacità di gestione della mente"

 

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Questo ha ricadute positive nella gestione dello stress, nel controllo degli impulsi, nella capacità di rimanere attenti e concentrati: aspetti sempre più importanti anche a scuola. "Così - ricorda l'insegnante - capita che prima di un compito in classe che li spaventa un po' i bambini abituati a fare yoga si fermino a respirare. Per centrarsi su sé stessi ed evitare di andare in ansia".

 

E non è un caso che anche le scuole stesse propongano sempre più spesso anche attività di yoga: a renderlo possibile è un accordo siglato qualche anno fa dal Ministero dell'istruzione e dalla Federazione italiana yoga. "La situazione è ancora a macchia di leopardo, migliore al Centro-Nord, peggiore al Sud, ma indubbiamente qualcosa negli ultimi anni si è mosso" sottolinea Pajalunga.

 

E ancora, nell'ambito di una vita quotidiana sempre più frenetica, tra scuola, corsi di lingua o di musica e attività sportive agonistiche, l'ora di yoga rappresenta una finestra di rilassamento, in cui si può staccare, riposarsi e lasciarsi andare.

 

Yoga contro l'obesità?


La letteratura scientifica suggerisce che lo yoga possa essere d'aiuto nel caso di disturbi emotivi e del comportamento, ma non solo. Secondo il sito healthychildren.org, curato dall'Associazione americana pediatri, questa pratica può alleviare anche stipsi e dolori addominali dovuti alla sindrome del colon irritabile. E sembrerebbe in grado di aiutare a regolare metabolismo e assetti ormonali, per esempio il livello di insulina e quindi quello di zuccheri nel sangue: da qui l'ipotesi - ancora da verificare - che possa dare una mano per contrastare sovrappeso e obesità.

Una lezione tipo di yoga per bambini: i vari esercizi possibili


Ma come funziona, esattamente, una lezione di yoga per bambini? "Ovviamente molto dipende dall'età" spiega Pajalunga. "Più i bambini sono piccoli, più si gioca, mentre le posizioni vengono solo accennate". In genere, comunque, la struttura della lezione prevede quattro momenti fondamentali:

1. Rito di ingresso

"Io, per esempio, uso molto quello che chiamo il telegiornale delle buone notizie" racconta la l'insegnnte. All'ingresso in sala, i bambini sono invitati, magari con il suono di una campanella, a disporsi in cerchio raccogliendosi in un momento di silenzio. Poi, a turno, ciascuno racconta qualcosa di bello che gli è successo durante la giornata. "L'obiettivo è aiutarli a connettersi con le proprie emozioni positive. Se all'inizio capita che qualcuno racconti di aspetti molto materiali, come il fatto di avere un paio di scarpe nuove, poco a poco imparano a concentrarsi più sulle emozioni: la felicità perché dopo andranno a giocare con un amico, la gratitudine perché li ha accompagnati a scuola il papà invece della tata e così via".

Addirittura, Pajalunga prepara un barattolo in cui si possono inserire bigliettini con le buone notizie "in eccesso". Perché durante il cerchio iniziale se ne può raccontare una sola, ma se sono accadute più cose belle, le si può "mettere via" per il futuro, per giorni in cui magari non verrà in mente niente di bello.

2. Esercizi di respirazione

Per i più piccolini, possono essere semplici attività finalizzate per esempio a imparare a soffiarsi bene il naso, mentre nel caso degli adolescenti diventano simili a quelli proposti agli adulti. Ai bambini di età scolare, invece, si possono proporre vari giochi che li rendano consapevoli del proprio respiro.

Un esempio? "Il calcio con le palline da ping pong, che devono essere soffiate verso un compagno. Oppure, se si fa yoga all'aperto, le corse con un sacchetto di plastica aperto per imbavagliare il vento, scoprendo così che l'aria ha un volume, e che quindi quando respiriamo nei nostri polmoni succede qualcosa".

3. Le posizioni

Anche in questo caso variano con l'età. "Ai bambini più piccoli piacciono molto quelle degli animali, l'aquila, il gatto, il cane, il coccodrillo, la conchiglia, la stella marina.

Per introdurle e legarle le une alle altre si usano favole o racconti, che aiutano anche a sentire le varie emozioni collegate alle posizioni stesse" spiega Pajalunga. Così, si diventa via via dolci come un gatto, fedeli come un gatto, arrabbiati come un cobra o rilassati come un coccodrillo al sole.

Invece con gli adolescenti, che hanno bisogno di trovare un punto di equilibrio e di centrarsi su sé stessi, si lavora di più sulle posizioni di radicamento e di equilibrio, come le posizioni dell'albero o la sequenza degli eroi.

4. Esercizi di rilassamento e meditazione

Possono essere difficili per i bambini, ma anche qui ci sono delle pratiche utili, prima fra tutte la coloritura dei mandala, figure geometriche da colorare (con pastelli o altri materiali come farina, fiori, caffè, polenta ecc.) con attenzione e in silenzio. "Può sembrare strano che i bambini riescano a concentrarsi, ma bastano pochissimi minuti perché in sala scenda il silenzio. Anzi, a volte è difficile riuscire a farli smettere" commenta l'insegnante.

Libri su yoga per bambini


Per chi vuole saperne di più, ecco qualche consiglio di lettura
- Lorena Pajalunga: di suo sta per uscire Play Yoga (White Star Edizioni, maggio 2017). Ma ha scritto anche Yoga piccolo piccolo (Edizioni corsare, 2013); Gioca Yoga (Il punto di incontro, 2007); Yoga per adolescenti (L'età dell'acquario, 2013).

- Clemi Tedeschi, Piccolo yoga, Edizioni Macro, 2016.

- Mariam Gates, Buongiorno Yoga, Red Edizioni, 2016. Della stessa autrice anche Buonanotte Yoga, sempre Red Edizioni, 2016.

Aggiornato il 21.06.2018

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