Covid a scuola
Tra il primo caso di variante Pirola e la diffusione della variante prevalente Eris, il Covid torna a preoccupare e nonostante vi sia un allentamento, comprensibile e giustificato, delle misure di prevenzione, resta il fatto che non si hanno indicazioni precise su come gestire i casi di Covid a scuola. Quali sono le regole attuali e come comportarsi se scopriamo di avere il Covid?
In mancanza di aggiornamenti al momento facciamo riferimento alla circolare del Ministero della Salute pubblicata ad agosto sulle "misure di prevenzione della trasmissione di Sars-CoV-2".
- Le persone risultate positive ad un test diagnostico molecolare o antigenico per SARS-CoV-2 non sono più sottoposte alla misura dell'isolamento, ma devono seguire alcune misure preventive, tra cui l'obbligo di indossare la mascherina in presenza di altre persone, rimanere a casa fino alla scomparsa dei sintomi, evitare ambienti affollati, mantenere una rigorosa igiene delle mani, evitare il contatto con individui immunodepressi, fragili o donne in gravidanza, e astenersi dall'entrare in ospedali o RSA. Inoltre, è fondamentale informare le persone con cui si è avuto contatto nei giorni precedenti alla diagnosi.
- Nel caso di contagio di individui immunodepressi o fragili, è importante contattare immediatamente un medico, soprattutto se i sintomi peggiorano entro 3 giorni.
- Per coloro che sono stati in contatto con persone positive, non ci sono restrizioni particolari, ma è importante rimanere vigili nei giorni seguenti per rilevare eventuali sintomi. Nel corso di questi giorni è opportuno che la persona eviti il contatto con persone fragili, immunodepressi, donne in gravidanza.
Cosa fare in caso di contatto stretto
Se si è stati a contatto con un caso di Covid si applica il regime dell'autosorveglianza. Se durante il regime di autosorveglianza dovessero manifestarsi sintomi da possibile contagio, allora è opportuno eseguire un test antigenico o molecolare.
Se un genitore è positivo i bambini possono andare a scuola?
Sì possono uscire e andare a scuola, anche senza mascherina, mantenendo un regime di autosorveglianza.
Può uscire anche la persona positiva purchè indossi la mascherina FFP2.
Se un alunno è positivo al Covid cosa succede?
Se è sintomatico può rientrare solo dopo la scomparsa dei sintomi, se asintomatico può andare a scuola indossando la mascherina.
A questo proposito il virologo Fabrizio Pregliasco ha fatto appello al buon senso: "Prima del Covid nonostante si fosse sintomatici, spesso si usciva di casa rischiando di trasformarsi in 'untori'. Ora, che sia influenza, altre forme respiratorie o Covid, la speranza è che la pandemia ci abbia lasciato questo ricordo della necessità di attenzione e buonsenso soprattutto da sintomatici rispetto al contatto con le persone fragili".
Le raccomandazioni Sip
Con l'inizio delle lezioni scolastiche sono aumentati i timori per la diffusione del Covid-19, sebbene l'aumento dei casi rilevato dal Ministero della Salute non sia associato a quadri clinici gravi. Il Tavolo tecnico vaccinazioni e malattie infettive della Società Italiana di Pediatria (SIP), in attesa di ulteriori indicazioni da parte del Ministero della Salute, ha redatto alcune raccomandazioni per la gestione del Covid-19 a scuola:
- In caso di sintomi respiratori anche moderati, con o senza febbre, eseguire il tampone per la ricerca di SARS-CoV-2 e, se il risultato è positivo, non andare a scuola fino a che persiste la sintomatologia e comunque per almeno cinque giorni.
- Arieggiare adeguatamente le aule scolastiche prima dell'inizio delle lezioni del mattino e del pomeriggio, dopo ogni lezione e durante le pause lunghe. Per arieggiare creando corrente, aprire completamente tutte le finestre, la porta dell'aula e anche le finestre del corridoio. Al di fuori delle stagioni di riscaldamento, le finestre possono rimanere aperte a lungo.
- Non stigmatizzare gli alunni che decidono di indossare le mascherine durante la frequenza della scuola, specie se hanno sintomi respiratori.
- Avere a disposizione una mascherina chirurgica da indossare sui mezzi di trasporto o in altri luoghi quando affollati.
- Lavarsi le mani con sapone e acqua corrente (per 40-60 secondi) o con gel disinfettante (per 20-30 secondi), prima di toccarsi occhi/naso/bocca e di mangiare; prima e dopo aver usato i servizi igienici; dopo aver frequentato luoghi pubblici (es. bus, stazioni, palestre) e, in generale, appena si rientra in casa.
- Valutare attentamente con il proprio pediatra l'opportunità della vaccinazione antinfluenzale e di quella anti-SARS-CoV-2 per i propri figli (specie per coloro che ancora non si sono vaccinati) per aumentare la protezione sia propria sia dei propri contatti familiari e scolastici.
"Ci aspettavamo un aumento dei casi dal momento che con la ripresa della scuola aumenta anche la socializzazione dei ragazzi.
Senza allarmismi, facciamo tesoro delle indicazioni di igiene che abbiamo imparato a conoscere negli anni scorsi; chi è sintomatico dovrebbe restare a casa, come avviene per le altre malattie infettive. Restiamo comunque in attesa di indicazioni più precise da parte del Tavolo Interministeriale", afferma Annamaria Staiano, Presidente della Società Italiana di Pediatria.
Come evolverà la situazione
I sindacati della scuola chiedono indicazioni chiare perché la situazione è confusionaria e serve chiarezza. Francesco Vaia, direttore generale della prevenzione sanitaria del Ministero della Salute, ha anunciato di aver aperto un dialogo e un tavolo di confronto con i rappresentanti della scuola per proteggere i bambini, gli insegnanti e il personale scolastico fragili.
Revisionato da Francesca Capriati