Gli adulti sottovalutano il dolore dei bambini
La percezione del dolore non conosce limiti di età. Tuttavia, una sorprendente percentuale di 8 italiani su 10 sembra ignorare la capacità dei bambini di sperimentare sensazioni dolorose equiparabili a quelle degli adulti, e più di 1 su 4 va oltre, credendo erroneamente che il dolore sia un'esperienza riservata esclusivamente agli adulti.
Questo fenomeno, identificato come il 'bias della bua', è emerso da un'indagine demoscopica condotta da AstraRicerche per conto di Zambon Italia, una multinazionale farmaceutica. L' Indagine quantitativa è stata realizzata a giugno 2023 tramite interviste online su un campione rappresentativo della popolazione italiana composto da 1.002 persone tra i 18 e il 65 anni.
Mentre la consapevolezza della sofferenza infantile sembra essere sottovalutata, la realtà evidenzia che quasi il 40% degli adulti lamenta di sperimentare dolore costante almeno una volta a settimana. In circa il 70% di questi casi, il dolore è così intenso da compromettere le attività quotidiane più basilari, come lavorare (45%), riflettere (38%) e persino muoversi (34%).
Di fronte a questo quadro, i pediatri italiani lanciano un appello urgente affinché si riconosca e gestisca consapevolmente il dolore nei bambini. Incoraggiano a rivolgersi agli esperti e ad intervenire prontamente con soluzioni adeguate all'età, in modo da garantire il benessere dei più piccoli.
"Pensare che i bambini non provino dolore è una falsa percezione molto diffusa. Infatti, l'esperienza ci mostra che purtroppo anche i più piccoli possono stare male, tanto quanto i più grandi. È un dolore da non sottovalutare da un lato perché i bambini possono avere difficoltà a spiegare l'entità e la tipologia del proprio malessere, dall'altro perché gli adulti, colti di sorpresa, possono farsi prendere dal panico e agire in modo irrazionale".
In questo senso è positivo il fatto che, in caso di dolore pediatrico, la prima mossa degli italiani sia quella di consultare il pediatra, ma allo stesso tempo, se la situazione lo richiede, è opportuno poter intervenire con farmaci specifici adatti all'età."
Gianvincenzo Zuccotti
(Prorettore ai rapporti con le istituzioni sanitarie dell'Università Statale di Milano e Direttore del Dipartimento di Pediatria dell'Ospedale dei bambini - Buzzi)
Le principali ragioni del dolore dei bambini
L'affaticamento e la mancanza di sonno (37%), seguiti da un eccessivo tempo trascorso davanti a televisori e schermi (25%), e infortuni durante l'attività fisica (24%), sono identificati come le principali ragioni del dolore che i bambini possono sperimentare.
Inoltre, c'è un diffuso scetticismo nei confronti degli smartphone (23%) e dei social media (18%), visti come potenziali fonti di dolore, soprattutto per i più giovani. Curiosamente, solo una percentuale limitata di adulti (rispettivamente il 10% e l'8%) associa questi dispositivi alla propria sofferenza.
Come affrontano gli italiani la sofferenza dei bambini?
Il sentimento predominante è il dispiacere (40%), tuttavia, non di rado, si verificano anche ansia e preoccupazione (38%).
"Quando il dolore colpisce gli adulti si ricorre subito a un farmaco antidolorifico per ottenere un rapido sollievo e raramente si consulta il proprio medico; mentre quando il dolore investe i più piccoli la prima mossa è senza dubbio chiamare o chattare con il pediatra: lo fa circa 1 su 3 quando il bambino è fra 6 e gli 11 anni. È una scelta confortante, perché il pediatra è in grado di aiutare l'adulto ad individuare la possibile causa del malessere, suggerendo come intervenire a seconda del singolo caso" commenta Zuccotti.
Il profilo caratteristico quando si parla di dolore
Quando si parla di dolore negli adulti, emerge un profilo distintivo: il soggetto tipico è una donna, con un'età compresa tra i 35 e i 44 anni, che vive in convivenza con il partner in una città medio-piccola.
Se il mal di schiena è la condizione più diffusa in Italia, coinvolgendo il 37% della popolazione settimanalmente, è il mal di testa a impattare maggiormente sulla qualità della vita, ostacolando anche le attività quotidiane più comuni (31%).
Stress (39%) e mancanza di sonno (34%) emergono come i principali colpevoli dei dolori riscontrati dagli italiani, mentre il troppo tempo trascorso davanti a schermi di computer e tablet (26%) potrebbe anch'esso contribuire all'insorgere di tali disagi.
Il dolore, un affronto per corpo e mente
Il dolore è descritto da quasi il 40% degli italiani come un'esperienza lancinante, tagliente e intensa, soprattutto quando si tratta di mal di testa, dolore ai denti e mal di schiena.
Questo stato di sofferenza si manifesta in maniera completa: da un lato, colpisce la sfera mentale, generando nervosismo (46%), stress e tensione (40%); dall'altro, influisce sul corpo, generando stanchezza e debolezza (45%).
Si tratta di un impatto significativo, spesso sottovalutato dagli altri e non riconosciuto come autenticamente invalidante dal 37% della popolazione.
Fonte:
Comunicato stampa Zambon Italia