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Sos: bambino e quadrilinguismo!

di Nostrofiglio Redazione - 14.03.2012 - Scrivici

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"Il nostro piccolo se la deve vedere con ben tre lingue a casa, che diventerebbero quattro nel caso io decidessi di tornare a lavorare". Italiano, francese, tedesco e inglese sotto allo stesso tetto. Una mamma chiede aiuto a Adriana, la nota tata del programma tv Sos tata.

Cara Adriana, ho visto la tua risposta riguardante un bambino bilingue e ho pensato di scriverti perché il nostro caso è più complicato. Il nostro piccolo se la deve vedere con ben tre lingue a casa, che diventerebbero quattro nel caso io decidessi di tornare a lavorare! Io parlo italiano, mio marito tedesco, e ci parliamo in inglese perché nessuno dei due parla la lingua dell'altro. In più abitiamo in Francia, quindi il piccolo sente spesso parlare francese... e dovrebbe farlo per ore se dovesse cominciare il nido! Non so come comportarmi per non confonderlo... ovviamente cerchiamo di far sì che ogni persona che frequenta parli sempre la stessa lingua con lui, ma ho paura che non basti. Ho cercato anche dei libri in merito, ma è già molto difficile trovarli sul bilinguismo, figuriamoci sul quadrilinguismo! Ti sarei grata se potessi darmi qualche consiglio... Grazie in anticipo, Silvia

Cara Silvia,

leggendo la tua lettera mi è passata la mia vita “linguistica” davanti!

Da quello che scrivi ti sei già anche informata sull’argomento. Se hai avuto l’opportunità di leggere qualcosa a riguardo scritto da me, avrai visto che la cosa fondamentale che sostengo è quella di parlare e continuare sempre a parlare la lingua prescelta. Meglio non iniziare a mescolare le lingue o si rischia di creare confusione sintattiche nel bambino.

La prima cosa quindi è che ogni lingua che il bambino sente deve a vere una fonte specifica (l’italiano con la mamma ed il tedesco con il papà) e questa fonte non deve cambiare mai. Esattamente come state già facendo.

Vivendo in Francia, il bambino imparerà all’esterno il francese.

Il problema sorge quando tu e il papà parlate tra di voi in inglese.

Dal punto di vista linguistico non è un problema perché comunque non vi rivolgete a lui, ma dal punto di visto della relazione si rischia che il bambino si senta tagliato fuori, proprio perché non riesce a capire. Sarebbe come se voi aveste come una lingua segreta dove lui non è reso partecipe e non capisce ciò che viene detto. Difficile poter fare una continua traduzione simultanea!!

Una possibile soluzione potrebbe essere di scegliere la lingua esterna (il francese) come lingua da parlare tra genitori. I bambini imparano la regola e non l’eccezione, per cui, se anche sbagliaste qualcosa, comunque imparerebbe la versione “corretta” fuori casa.

Se parlare in francese fra di voi costituisce una difficoltà (capisco che non è facile cambiare lingua in una relazione già impostata…anche per gli adulti!), provate a sforzarvi anche solo quando siete davanti a lui (e privatamente parlate inglese).

Altra possibilità, se la prima risulta poco fattibile, è quella di parlare tutti quanti in inglese, anche con lui.

Questa scelta però può avvenire se il bambino è ancora davvero molto piccolo: se ha già più di 2 anni non è facile dal punto di vista della fiducia e della relazione che già si sono create tra bimbo e genitore.

Non è possibile dare un consiglio univoco, si tratta di una situazione che presente diverse variabili, ma va vissuta come una grande risorsa che potete dare a vostro figlio. Come ogni poliglotta, il bambino potrebbe tardare ad iniziare a parlare, ma si tratta in genere di una cosa del tutto normale

Un abbraccio,

adri

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