Il gioco è universale, interculturale, essenziale per lo sviluppo cognitivo e per l'apprendimento. In poche parole: è necessario all'infanzia.
Gli esperti dicono che il gioco è intrinseco alla natura dei bambini, ma ha comunque bisogno di supporto e attenzione da parte degli adulti.
"E' difficile immaginare un bambino che non stia giocando" dice Catherine Tamis-LeMonda, professoressa di psicologia applicata presso la New York University (Usa) che studia il gioco e l'apprendimento nei bambini.
Basti osservare il divertimento dei piccoli nello spappolare il cibo, o nel togliere un libro dalla libreria o fare un rumore strano con un sacchetto di carta.
"Non mi piace quando gli studiosi pensano che i bambini stiano giocando solo quando si siedono con alcuni giocattoli", spiega Tamis-LeMonda.
Per i piccoli ogni momento della loro vita è connesso al gioco e attraverso questo esplorano il mondo che li circonda e così avviene l'apprendimento.
Il gioco stimola le varie intelligenze del bambino
La ricerca della dottoressa Tamis-LeMonda si è basata sull'osservazione del gioco dei bambini con un'attenzione particolare sul ruolo che svolge nell'apprendimento del linguaggio.
"Riteniamo che tutti gli ambiti di sviluppo siano stimolati dai bambini mentre si impegnano nel gioco".
Questo include la comunicazione: i bambini imparano parole nuove interagendo con gli oggetti con cui giocano (palla, blu); concetti matematico spaziali quando giocano con le costruzioni (o tirano fuori i libri da uno scaffale); fanno pratica motoria mentre si arrampicano, strisciano o corrorono.
E tutti questi apprendimenti si vanno a mixare con lo sviluppo cognitivo che si attiva attraverso il gioco simbolico: quando i bambini rievocano la propria esperienza fingendo di dar da mangiare alle bambole o mettendo a letto il pupazzo...
Quando il gioco libero è a rischio
Ma sebbene il gioco possa essere intrinsecamente presente, gli esperti che studiano la sua importanza nella vita dei bambini sottolineano che può anche essere minacciato: sia da un'attenzione e una reattività troppo scarsa da parte di adulti distratti o, in un altro senso, da un'eccessiva attenzione o da un eccesso di attività didattiche non giocose.
Kathy Hirsh-Pasek, professoressa di psicologia alla Temple University (Usa), ha fatto riferimento a statistiche che suggeriscono che negli Stati Uniti il tempo del gioco dei bambini della scuola materna è sempre più ridotto perché è occupato da attività di preparazione alla scuola primaria.
Secondo una ricerca condotta a New York e Los Angeles nel 2009 gli insegnanti della materna hanno ammesso che non c'è quasi più tempo per il gioco, con poco tempo per correre e saltare.
"Si cerca di addestrare i figli a diventare dei computer, ma i nostri figli non saranno mai computer migliori dei computer", ha sottolineato la Hirsh-Pasek. "Oltre a insegnare ai bambini il contenuto, dovremmo cercare di rafforzare le loro capacità umane, aiutandoli a imparare, a pensare nuove idee, a esplorarle, a cavarsela con gli altri nei giochi di gruppo e, più tardi, nel mondo del lavoro. Queste sono cose che gli umani fanno meglio dei computer, e si sviluppano proprio giocando.
Come incoraggiare il gioco libero
1. Per incoraggiare il gioco, da una parte bisogna diminuire le attività impegnative e troppo didattiche in favore del gioco libero: in modo da lasciare ai piccoli il tempo per l'esplorazione, la curiosità e soprattutto il divertimento.
La dottoressa Hirsh-Pasek, docente presso la Brookings Institution, ha lanciato la "Learning Landscapes Initiative" che mira a creare opportunità di apprendimento in luoghi pubblici
In questo progetto è stata anche installata in un parco una grande lavagna chiedendo alle persone di completare la frase: "quando ero piccolo, giocavo a..."
"In quattro giorni era già piena di risposte". E la cosa interessante è che le persone avevano scritto che durante la loro infanzia l'attività più frequente era il gioco libero con altri bambini.
Infatti, man mano che i bambini crescono il gioco libero continua a essere una delle attività principali. "Le persone imparano meglio quando sono coinvolte, piuttosto che distratte e annoiate; e quando è un'attività sociale e divertente"
Il gioco libero riduce lo stress....
2. Ma anche il gioco guidato è importante quando i bambini crescono. I genitori dovrebbero proporre giocattoli (di qualità) e ambienti (come i musei) che nutrono la curiosità e che offrano nuove opportunità di esplorazione.
Cosa succede quando i bambini iniziano a giocare di più con oggetti virtuali, manipolando i touch screen invece dei mattoncini per le costruzioni e dei libri?
3. Ridurre i giochi digitali.
"Trovo molto preoccupante che le attività digitali stiano sostituendo il gioco attivo" ha dicharato la dottoressa Tamis-LeMonda. I bambini devono interagire con oggetti reali, maneggiarli, distruggerli, costruirli, lasciarli cadere...
Anche il cellulare dei genitori può influenzare negativamente l'apprendimento
In uno studio pubblicato nel 2017 dalla dottoressa Hirsh-Pasek e dai suoi colleghi, alcune madri dovevano insegnare ai loro bimbi di due anni, due parole nuove. Quando le interazioni sono state interrotte da una telefonata al cellulare, quei bambini non hanno imparato la nuova parola.
Conclusione: il gioco è un approccio all'apprendimento
I bambini piccoli imparano giocando, per questo l'importanza del gioco va riconosciuta e supportata.
E le cose di cui hanno più bisogno sono: le interazioni, il linguaggio, il dare e il prendere: in poche parole hanno bisogno di qualcuno con cui giocare.
Non sono necessarie abilità o attrezzature speciali. Ogni genitore impara le virtù di pentole e cucchiai; e che le scatole incantano di più un bambino del giocattolo che contengono.

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Quando i bambini crescono, bisogna stare attenti che la loro scuola gli lasci del tempo per giocare.
Dobbiamo aiutarli a interagire con il mondo che li circonda e cercare di rendere quel mondo un ambiente migliore per l'apprendimento e il gioco.
Di nuovo, non si tratta di murare i bambini in posti speciali dove possono giocare; ma aiutarli a giocare e imparare nel mondo che li circonda, nelle case e nelle aule scolastiche e negli ambienti più ampi in cui vivono e crescono.
"Il gioco non è un'attività specifica, è un approccio all'apprendimento, un'occupazione, un divertimento, un modo curioso di scoprire il mondo", spiega la dott.ssa Tamis-LeMonda.