Quando suo figlio di cinque anni ha ripreso il nuovo anno scolastico con la DAD, la didattica a distanza, era in evidente difficoltà.
Così Jana Coombs, mamma di quattro figli della contea di Coweta, in Georgia, non ci ha pensato due volte. Ha immortalato in una foto il figlio con la testa chinata sulla scrivania. "Ho fatto quella foto perché volevo che le persone vedessero la realtà" ha spiegato la donna, intervistata da un'affiliata della Cnn.
DAD, un'esperienza difficile
Jana ha immortalato così il figlio di cinque anni durante la lezione a distanza e ha condiviso l'immagine lo scorso 17 agosto, sperando di far capire alle persone quanto i bambini siano in difficoltà con la didattica a distanza: "Si è sentito sopraffatto dalle difficoltà di questo nuovo metodo" spiega Jana. "Poi ci siamo abbracciati e abbiamo pianto insieme".
Il nuovo anno scolastico negli Usa è ripartito con ancora in corso la pandemia e dati non incoraggianti. Nella nazione governata da Trump il Covid ha colpito 5.7 milioni di persone (su 334 milioni di abitanti) e ne ha uccise 178,000, secondo i dati aggiornati a martedì scorso dalla Johns Hopkins University. Alcuni istituti (la maggior parte) hanno riaperto direttamente con la didattica a distanza, altri alternando, altri ancora consentendo agli studenti di presentarsi.
In Italia dall'inizio della pandemia il virus ha colpito 262,540 persone (su 60 milioni di abitanti) e fatto 35,458 morti (dati aggiornati a ieri del Ministero della Salute).
(La foto in apertura è puramente illustrativa)
La situazione scolastica in Italia
Il 26 agosto 2020 è stato convocato un nuovo vertice sulla riapertura delle scuole: si è discusso delle problematiche e delle soluzioni che caratterizzeranno il grande rientro in classe post Covid-19.
Si è trattato il tema dei trasporti, ma non si è trovato un accordo: il limite del distanziamento di un metro nei mezzi pubblici di trasporto, imposto dal Comitato tecnico scientifico, porterebbe a far occupare soltanto il 50-60 per cento della capienza e lascerebbe a piedi la metà degli studenti. Si è parlato anche della gestione sanitaria di eventuali contagi in classe, messa a punto in un documento dall'Istituto superiore della sanità (Iss). Si sta lavorando per cercare di fare in modo che tutte le Regioni siano d'accordo nel seguire il protocollo senza eccezioni. Infatti, ad oggi, sulla misurazione della febbre a casa e sulle mascherine a lezione le Regioni non sono tutte allineate.