È terminato il periodo di maternità e sono anche terminate le ferie arretrate e a disposizione, non sempre si ha una mamma o una suocera disposte a prendersi cura del piccolo (oppure non siamo disposte noi mamme a lasciarlo), non si trova una babysitter efficiente e il dovere ci richiama al lavoro. Per fortuna c’è l’asilo nido!.
Ma qual è l’età più indicata per iscrivere il piccolo senza farsi divorare dai sensi di colpa? Come trovare quello giusto e che risponda alle nostre esigenze?
“I bambini che vanno all’asilo nido prima dei sei mesi di età soffrono troppo il distacco della mamma, che fino a quel momento riconoscono anche dall’odore – sostiene Maria Rita Parsi, psicologa, psicoterapeuta e docente di psicologia -: si interrompe infatti quel contatto fisico costante che è indispensabile entro i primi sei mesi e si genera in loro confusione nel trovarsi tra le braccia di altre persone che, per quanto affettuose e preparate, sono degli estranei. Leggi tutto
“Frequentare l’asilo nido, e quindi fare un debutto vero e proprio in una comunità, comporta inevitabilmente per il bambino la possibilità di essere contagiato da varie infezioni, più o meno gravi, dell’albero respiratorio” avverte Marco Pandolfi, vice direttore dell’unità operativa di pediatria presso l’Ospedale Fatebenefratelli e Oftalmico di Milano. “Per fortuna non tutti i bambini sono uguali. Leggi tutto
“Prima di tutto per accertarsi della qualità dei servizi che offre un asilo nido è indispensabile conoscere il personale e valutarne la professionalità, l’efficienza, verificarne la preparazione e l’esperienza, se fanno dei corsi di formazione perché il loro compito è anche quello di instaurare un rapporto di tipo individuale e affettivo con ciascun bambino - dice la psicologa Maria Rita Parsi. Leggi tutto
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