A che età i bambini imparano a riconoscere i colori
Il percorso che porta i bambini a imparare a riconoscere i colori è una tappa importante del suo sviluppo e della sua crescita. Seppur si tratta di un processo naturale e spontaneo, non è facile e neanche immediato. Il piccolo attraversa specifiche fasi di crescita in cui acquisisce le abilità che gli consentono di distinguere le tonalità. Molti studi attestano che i piccoli subiscono l'effetto dei colori negli ambienti in cui vivono. Creare ambienti stimolanti con toni capaci di influire positivamente sull'apprendimento e lo sviluppo è una base importante per garantire attenzione, concentrazione, interesse e dedizione nelle attività del bebè. Riguardo all'apprendimento dei colori, la vista dei bambini è completamente sviluppata intorno al sesto mese di età ma ci vuole un po' più di tempo per sviluppare la coordinazione movimento-occhio e osservare le sfumature. Intorno ai 18 mesi dovrebbe distinguere le diverse tonalità, ma solo tra i 2 e i 3 anni comprende che ogni nuance a un nome specifico.
Come imparano a riconoscere i colori
Indicativamente, intorno ai tre anni, il bambino riesce a identificate i tre colori primari: rosso, giallo e blu associando a ognuno il nome corretto. Lo sviluppo della vista si completa invece intorno ai 6 anni. Dai 3 anni, in modo graduale e secondo un personale percorso di crescita e sviluppo, il bimbo progredisce nell'apprendimento e impara a riconoscere e a distinguere le varie tonalità. Intorno ai 5 anni manifesta le proprie preferenze, prediligendo di più alcuni colori rispetto ad altri.
Il significato dei colori per i bambini
In base alla crescita e alle varie fasi d'età, per i bambini ogni colore ha un significato preciso. In generale i colori caldi sono riconosciuti come stimolanti e positivi (per esempio il giallo, il rosso o il rosa), mentre quelli freddi e neutro sono noiosi e poco stimolanti (per esempio il grigio, il nero o il marrone scuro).
Quando il piccolo inizia a disegnare, i colori serviranno per esprimere le sue emozioni. Il rosso viene solitamente associato a stimoli intensi come la rabbia, il giallo è il colore del sole che esprime vivacità, il blu dona calma e serenità, il nero esprime disagio mentre il verde tranquillità e armonia.
Cosa insegnare per distinguere i colori
Per insegnare i colori ai bambini ci sono varie tecniche e giochi, per esempio si può usare la ruota dei colori ispirata al metodo Montessori, o anche le spolette colorate, oppure, l'arcobaleno Steineriano. A questi strumenti, inoltre, si possono unire specifiche ed efficaci tecniche di apprendimento come la lezione a tre tempi di Maria Montessori. Nel comprendere e distinguere i colori, il bambino deve prima individuare la tonalità, impararne il nome e poi associare nome e colore, quindi per supportarlo in questo apprendimento è particolarmente utile elaborare strategie vincenti per insegnare a riconoscere i colori.
Come aiutare i piccoli ad apprendere
Un modo per aiutare il proprio figlio a riconoscere i colori è fargli disegnare qualcosa e poi l'adulto dovrà descrivere il disegno realizzato menzionando i colori utilizzati e associandoli ai rispettivi nomi. Anche le filastrocche sui colori sono ottime per la memorizzazione. Si possono poi creare delle piccole storie in cui il colore faccia da filo di collegamento dei personaggi, degli oggetti e delle azioni oppure quando si parla di un oggetto allegare anche l'aggettivo che ne identifica il colore. Ci sono poi vari giochi come il tappeto puzzle in cui ogni maxi tessera ha una nuance diversa oppure creare tante palline colorate o far colorare le dita del bambino ognuna di un colore diverso e chiedere di che tonalità è ognuna, ovviamente usando pennarelli facilmente lavabili. In ogni caso, è da ricordare che ogni bambino ha un suo modo di apprendere e i suoi tempi, l'importante per aiutarlo nello sviluppo è stimolare la sua creatività