Basta voti numerici in pagella per i bambini della scuola primaria.
Dal prossimo anno scolastico la valutazione finale dei bimbi alle elementari verrà estressa con un giudizio e non con un voto.
Lo prevede un emendamento presentato dai senatori Verducci, Iori e Rampi e approvato in Commissione Cultura e Istruzione.
"L'emendamento prevede che nella scuola primaria i bambini non possano essere considerati dei numeri. Dare un 4 può essere un macigno pesante da comprendere mentre una valutazione più complessiva prende in considerazione le caratteristiche del bambino. Ovviamente vanno trovate le parole adeguate e la valutazione va fatta in termini di giudizio sintetico", ha spiegato a Repubblica la senatrice Vanna Iori. "Il giudizio tiene conto della specificità e della individualità di ogni singolo bambino mentre il voto numerico livella e rende tutti uguali, anche se ci sono diverse motivazioni dietro a quel voto".
Da quando erano tornati i voti in pagella?
In Italia è stata la Riforma Gelmini a reintrodurre la valutazione numerica alla scuola primaria e secondaria di primo grado (abbandonata nel 1977). Dal 2009 sono stati quindi reintrodotti i voti in pagella.
La legge però lasciava alla discrezione dei singoli insegnanti l'impiego del voto nella valutazione quotidiana delle attività didattiche. E, di fatto, alcuni ricorrono a faccine (sorridenti o meno), stelline o cuoricini, altri al bravo, bene, e altri ancora ai numeri, per valutare il lavoro svolto in classe e i compiti a casa.
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