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Come capire se un bimbo sta bene al nido

di Alice Dutto - 22.08.2018 - Scrivici

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Fonte: shutterstock
Anche se non parla ancora, i bambini sanno comunicare bene il loro disagio. Ecco i segnali da osservare e come è meglio intervenire se ci accorgiamo che ha dei problemi ad andare al nido

In questo articolo

Il piccolo è irascibile, rifiuta il cibo, piange anche solo al sentir parlare del nido, ma soprattutto il nostro sesto senso ci dice che qualcosa non va. Sono solo alcuni dei segnali che ci possono far capire che il bambino non sta bene al nido.

Ma come fare a esserne sicuri? Lo abbiamo chiesto a Pamela Fragale, pedagogista esperta di prima infanzia, dello studio Consulenza Genitori.

1. Se piange in modo diverso dal solito


«La premessa da fare è che il pianto al mattino, nel momento del distacco, è normale: comunica semplicemente la fatica che i bimbi stanno facendo per adattarsi al nuovo ambiente e alla nuova situazione. Quindi, di per sé, se il bimbo si mette a piangere quando lo lasciate al nido, non dovete allarmarvi. Tuttavia, se il pianto diventa inconsolabile, diverso dal solito e soprattutto perdura nel tempo, bisogna accoglierlo come il segnale che qualcosa non va».

2. Il bambino è particolarmente nervoso

«Se il piccolo è molto nervoso e irascibile rispetto a prima, sicuramente sta esprimendo un disagio da accogliere e comprendere. Il problema potrebbe essere legato all'asilo o a una particolare difficoltà del bambino, cercate di capire quale possa essere la causa di questo cambio di umore prima di intervenire».

3. Smette di mangiare

«Ha sempre mangiato la pappa senza difficoltà e ora la rifiuta completamente. Sicuramente, è un segnale da considerare e monitorare. Chiedete anche al pediatra che cosa fare in questa situazione».

4. Ha difficoltà a dormire

«È abbastanza frequente che i bambini abbiano difficoltà nell'addormentamento e durante la notte. Ma se notate dei cambiamenti particolari, come ad esempio risvegli insoliti o maggiori difficoltà a prendere sonno, valutate il segnale».

5. Rifiuta il nido

Un altro fattore a cui prestare attenzione è come si rapporta il bambino all'asilo: «se si rifiuta di parlare delle educatrici, della stessa struttura o, se ancora non parla, piange al solo sentirne raccontare, è un campanello d'allarme da non sottovalutare».

6. I bambini non trascurati

«Fatte attenzione a come trovate i bambini quando li andate a prendere: non va bene se li trovate in un angolo da soli, senza che ci sia nessuno a prendersene cura, o con il pannolino sporco, senza essere stati cambiati e puliti».

COME INTERVENIRE SE IL BIMBO NON STA BENE AL NIDO

Se avete capito che il vostro bambino non sta bene all'asilo ecco cosa è bene fare.

1. Non prendete decisioni avventate


«Se vedete che qualcosa non va, datevi il beneficio del dubbio e aspettate un po'. L'inserimento dura circa due settimane, ma poi c'è tutto il periodo dell'ambientamento che è più lungo. Se dopo due o tre mesi la situazione non cambia e il disagio del bambino permane, allora è bene riflettere sulle alternative».

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Lo stesso si deve fare se il bambino frequenta già da un po' il nido, ma di punto in bianco cambia atteggiamento comunicando il suo malessere: potrebbe essere un comportamento legato ai fattori esterni, come un problema familiare, oppure legato direttamente al nido».

2. Parlate con le educatrici

«È importante confrontarsi con loro perché la difficoltà di vostro figlio potrebbe essere legata non al nido in sé, ma magari a una particolare dinamica tra bambini o a qualche altra causa. Le educatrici sapranno sicuramente spiegarvi meglio i problemi che sta affrontando».

3. Confrontatevi con gli altri genitori


All'entrata o all'uscita dal nido (ma anche via WhatsApp, o tramite i gruppi su Facebook), «contattate le altre mamme che portano i loro figli al nido per parlare delle difficoltà di vostro figlio e confrontarvi sull'argomento. Sarà un modo utile per avere un quadro più completo della situazione».

4. Osservate gli altri bambini


«Allo stesso modo, è importante osservare come stanno anche gli altri bambini che frequentano il nido. Chiedetevi se sono sereni o manifestano anche loro dei disagi (e da quanto li manifestano)».

5. Assecondate il vostro intuito


«Ascoltate ciò che vi dice la “pancia”. Spesso le sensazioni che si hanno ci indirizzano verso la scelta giusta. Certo, bisogna cercare di farlo in modo equilibrato, perché altrimenti si rischia di fare di una sensazione personale una verità che, magari, non è aderente alla realtà. Confrontatevi con il partner, con persone care e con gli altri genitori del nido in modo da razionalizzare ciò che sentite e capire meglio se è il caso di intervenire».

6. Trovate delle alternative

«Nel momento in cui capite di aver perso la fiducia nella struttura che avete scelto, non abbiate paura di trovare delle altre soluzioni.

E questo anche se magari vi state sbagliando: la cosa più importante, infatti, è che la mamma sia serena nel momento del distacco e non può farlo se ha dei dubbi sul luogo in cui lascia suo figlio».

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Aggiornato il 09.10.2018

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