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Come gestire l'inserimento alla scuola primaria, 7 consigli delle esperte

di Alice Dutto - 29.08.2023 - Scrivici

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Fonte: shutterstock
Tra pochi giorni molti bambini devono affrontare l'ingresso nella scuola primaria. Un momento molto delicato che alcuni piccoli soffrono. Ecco come affrontarlo grazie ai consigli di una pedagogista e di una psicoterapeuta

In questo articolo

Nell'immaginario dei bambini la scuola primaria è la “scuola dei grandi”. «Questo accade anche solo per la dimensione del complesso scolastico che, rispetto alla materna, è in genere più grande e anche le classi ospitano un numero maggiore di bambini» sottolineano Marta e Sara Bruzzone, rispettivamente pedagogista e psicoterapeuta di Mammechefatica.it. Ecco quindi un po' di consigli per gestire al meglio l'inserimento alla scuola primaria.

1. Supportate i piccoli in questo passaggio

Andare alle elementari è per i bambini un passaggio molto delicato, che bisogna affrontare con sensibilità e in cui i genitori devono supportare i loro figli. «La cosa più importante è trasmettere al bambino un senso di fiducia in se stesso, magari raccontandogli la nostra esperienza di quando eravamo piccoli, e dicendogli che ce la può fare, che ora è grande e che avrà l'occasione per attivare nuove amicizie e imparare tante cose nuove».

Insomma, prospettare il cambiamento come qualcosa di bello e costruttivo.

2. Non essere invadenti

I genitori devono sostenere i propri figli, collaborando e condividendo le loro emozioni, ma evitando di essere troppo invadenti.

«È bene evitare commenti negativi sulle maestre o sugli altri compagni di classe e anche tenersi informati su ciò che accade a scuola, ma senza esagerare, ricordandosi che lo spazio della scuola è del bambino, non nostro».

3. Accogliete i momenti di crisi

È possibile che il bimbo non si trovi bene i primi giorni di scuola.

«Non spaventatevi e accogliete i suoi pianti o i suoi momenti di tristezza. Potrebbero anche capitare episodi di enuresi notturna (la pipì a letto). È un segnale di disagio molto frequente, che accade a quasi il 65-70% dei bimbi che affrontano questo passaggio.

La cosa importante è non colpevolizzare il bambino: è meglio prenderla con filosofia e magari raccontare che è successo anche a noi quando eravamo nella sua stessa situazione, dando un messaggio di leggerezza ma anche di comprensione del problema».

4. Riducete l'ansia da prestazione

Spesso mamme e papà, attraverso il bambino, vogliono dimostrare di essere dei bravi genitori.

«Molti sono spaventati perché alla scuola materna le maestre non insegnano i rudimenti della scrittura ai loro figli. Anche in questo caso, è bene tranquillizzarsi. Alle elementari si parte da zero e quindi non c'è problema che i figli siano già indietro prima di cominciare. Non è comunque un compito dei genitori insegnare queste cose: se è il bimbo che lo chiede, allora si può indirizzarlo e aiutarlo a soddisfare la sua curiosità, ma non forziamolo comprandogli libri di pre-scrittura e facendogli già fare degli esercizi. Sono tutte cose che imparerà a scuola».

5. Dategli tempo

Di solito, se il bambino è seguito e ben preparato a questo passaggio, affronterà questo cambiamento in poco tempo: «due-tre settimane è il tempo giusto perché si ambienti e superi paure e difficoltà. Per quanto li si possa preparare, poi, sarà proprio a settembre, quando incontreranno le loro maestre e i loro compagni di classe, a mettere davvero in opera il cambiamento».

6. Preparateli bene

Un buon modo per affrontare l'inserimento alla scuola elementare è quello di parlarne insieme. «Si può anche costruire insieme una storia inventata che ha come protagonista un bambino che ha un po' paura, ma anche un po' voglia di andare alla scuola dei grandi. Può essere utile poi prendere dei grandi fogli di carta e disegnare le varie puntate della storia, appendendo alla fine i fogli al muro per averla sempre a portata di sguardo».
Quando saranno a scuola, gli si potrà mettere nello zainetto un piccolo porta fortuna, «magari qualcosa che avete preso insieme durante le vacanze estive».

7. Fatevi raccontare che cosa gli succede

È molto importante che il piccolo si senta sempre libero di raccontare tutto ciò che gli succede in classe a scuola, nel bene e nel male.

«Sta al genitore fargli capire che ogni cosa ha una soluzione. Mamma e papà possono cominciare con il raccontare la loro giornata di lavoro e poi farsi raccontare quella di loro figlio, invitandolo a parlare di tutto in modo sereno. Solo in questo modo lo potremo aiutare se incontra delle difficoltà».

Le cose da non fare, i consigli di Alberto Pellai, medico e psicoterapeuta dell'età evolutiva, e co-autore insieme alla psicopedagogista Barbara Tamborini di "Non voglio andare a scuola!".

  • Credere che il bambino non sarà in grado di manifestare i propri bisogni e che non riuscirà a chiedere quello che vuole.
  • Evitare al momento del distacco sguardi preoccupati, o raccomandazioni ansiose come "comportati bene"; meglio dire che siamo contenti perché starà bene a scuola, si divertirà e imparerà tante cose bellissime.
  • Fare paragoni con gli altri bambini, sottolineando così le sue difficoltà.
  • Spaventarsi se piangono: è normale che lo facciano. Gli adulti devono invece tranquillizzarli, se si spaventano disorientano i bambini.
  • Criticare le insegnanti o mettere in discussione le loro scelte educative.
  • Non ponete l'accento sui voti o sulle loro performance, ma aiutateli a comprendere che si impara anche dagli errori e la scuola è fatta proprio per questo scopo. Se spingiamo sulla prestazione, è facile che il bimbo abbia una costante ansia performativa: e questo renderà sempre più complicata la separazione e l'ingresso a scuola.
  • Ascoltare distrattamente i racconti dei bambini e, allo stesso tempo, riempirli di domande quando escono da scuola. Siate tranquilli e sorridenti e stringetegli la mano, poi lasciate che siano loro a raccontare ciò che hanno vissuto.

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