Come leggere libri ai bambini che ancora non parlano: i consigli pratici della logopedista
La confidenza con la lettura può nascere molto presto. Anche quando non parlano, i bambini possono iniziare a familiarizzare con quegli oggetti delle meraviglie che sono i libri. Il loro odore, la loro superficie, i loro colori, le loro forme sono i primi aspetti in grado di attirare l'attenzione del bambino. Inoltre, la lettura condivisa è un momento che aiuta a rafforzare la relazione con i genitori. Ecco come iniziare, seguendo i consigli di Sara Mariottini, logopedista.
Perché è utile leggere libri ai bambini che ancora non parlano
Perché è utile (e bello) leggere libri ai bambini che ancora non parlano?
"Intanto perché è un momento di condivisione, che può favorire e arricchire la relazione genitore-bambino. Parliamo di condivisione di interesse, di attenzione congiunta. Inoltre, i libri, per il loro fascino, i colori, i materiali, sono oggetti verso i quali i bambini mostrano curiosità anche se sono piccolini. Sono uno strumento attraverso il quale mamme e papà possono promuovere la comprensione di nuovi vocaboli nella fase preverbale. E il bambino, mentre si lascia affascinare, ha la possibilità di vedere un'immagine ben chiara davanti a sé, comprendendo così di che cosa si sta parlando".
Che tipo di libri scegliere per neonati, i bambini di 6-9 mesi e i bambini di 1 anno
Che tipo di libri scegliere per neonati, i bambini di 6-9 mesi e i bambini di 1 anno?
- "Per i neonati l'esperienza è più che altro sensoriale, dunque occorre scegliere un libro maneggiabile, non pericoloso, da portare alla bocca, con elementi di stoffa, materiali che il bambino può toccare, con una particolare sensazione tattile, o che fanno rumore. Consiglio inoltre di scegliere anche libri con immagini in bianco e nero, perché il neonato non riconosce tutti i colori e manifesta un'attenzione maggiore verso i contrasti".
- "Per i bambini dai 6 ai 9 mesi vanno ancora benissimo i libri sensoriali, da scegliere sempre a partire dall'interesse e dalle preferenze del piccolo, anche a livello del tatto. Inoltre si possono aggiungere libri cartonati con una singola immagine per pagina su uno sfondo neutro e si possono introdurre i colori. Nella fase preverbale l'attenzione visiva e uditiva è molto labile, quindi avere una immagine fissa è fondamentale affinché il bambino riesca a concentrarsi su quello che il genitore sta dicendo. Funzionano anche i libri con pulsanti o che emettono suoni e rumori, perché sono più accattivanti".
- "A 1 anno continuiamo con i libri cartonati, ancora a singola immagine. Possiamo aggiungere i libri con le finestrelle da aprire e con elementi da muovere. Inoltre, si possono presentare storie con le prime sequenze di azioni semplici come bere, mangiare, vestirsi, lavarsi, familiari per il bambino, in modo che si possa immedesimare".
Come leggere i libri a neonati, bambini di 6-9 mesi e bambini di 1 anno
- "Per i neonati, più che leggere si tratta di esplorare, vivere questa situazione a 360 gradi godendo della relazione, dello scambio con il bambino attraverso un terzo oggetto. Si crea una triangolazione dell'attenzione interessante per tutti i soggetti coinvolti. Il genitore segue e si adatta alla sperimentazione del bebè, cercando di raccontare quello che il bambino sente, vede, tocca".
- "Tra i 6 e i 9 mesi si possono descrivere le immagini, abbinando magari dei gesti o mostrando visivamente sul libro quello di cui stiamo parlando. Si parte sempre dall'osservazione del bambino, andando a descrivere ciò che cattura la sua attenzione. Non è necessario partire dall'inizio del libro o seguirlo pagina per pagina fino alla fine. Si può ad esempio rimanere, sostare per più tempo, su una pagina che lo colpisce particolarmente".
- "A 1 anno, sulla stessa immagine è possibile raccontare anche qualcosa di diverso. Ad esempio la mela si mangia, la mela è buona, la mela è rossa. Sempre usando anche i gesti e l'intonazione, possiamo arricchire le immagini di significati e iniziare ad introdurre nuove parole. Anche se non è l'obiettivo principale, si inizia comunque anche a incentivare l'apprendimento del linguaggio".
Consigli per mamme e papà che si sentono impacciati o non hanno dimestichezza con i libri
Consigli per mamme e papà che si sentono impacciati o non hanno dimestichezza con i libri?
"Intanto, bisogna ricordarsi che non serve avere chissà quali competenze o fare chissà che. È il bambino che guida l'esperienza, basta seguirlo. Sconsiglio, anzi, di attenersi strettamente al testo, ma di lasciare che questa esperienza sia molto libera. L'obiettivo è entrare in sintonia con vostro figlio, lasciarlo sperimentare, seguire il suo interesse e assecondarlo, concedendosi il tempo di osservare, di aspettare. Non è una vera e propria attività di lettura; è più che altro un modo per familiarizzare con l'oggetto-libro.
Scoprirete un po' per volta quali aspetti stimolano di più il bambino, perché per ciascuno è diverso. C'è chi preferisce i suoni onomatopeici, chi viene colpito da forme e colori.
Mai perdersi d'animo.
"Infine, non demoralizzatevi se il bambino mostra scarso interesse o si stanca presto: è normale. Potete riprovare dopo un po' di tempo, senza insistere sul momento. L'attenzione dei bambini è estremamente variabile: un primo "no" non va preso come un no definitivo".
L'intervistata
Sara Mariottini, logopedista, è attiva con consigli ai genitori sul suo seguitissimo profilo instagram