La scuola non è ancora finita e incomincia già ad affacciarsi il problema compiti.... A partire dalla valigia che va fatta tenendo in conto dei libri e dei quaderni da portarsi dietro. E poi lottare ogni giorno con i bambini per ritagliare un piccolo spazio da dedicare allo studio. E spesso gli stessi genitori si domandano quanto sia davvero utile mettersi sui libri quando i bambini possono finalmente correre e giocare al mare o in montagna. Leggi anche: COMPITI DELLE VACANZE, COME ORGANIZZARSI
A questo proposito una maestra di scuola primaria ha scritto due anni fa al corriere.it la sua proposta di compiti per le vacanze. E li ha chiamati "Gioscompiti" (Gioco+Scompiti cioè compiti che si disfano). Ecco la lista, che negli ultimi giorni ha ripreso a girare sui social:
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Correre, saltare, fare capriole, fare le «facce buffe»
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Giocare con gli altri e da soli. Con la corda, con la palla, a nascondino. «Alli pitrudde», il gioco dei cinque sassolini che facevano i nonni.
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Stendersi su un prato, nella terra, in riva al mare e osservare le formiche, le lucertole, i fili d’erba, le scie d’argento delle lumache…
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Guardare le nuvole: a cosa somigliano, come si chiamano?
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Sentire il vento: da dove viene, è caldo e umido, è fresco, non c’è nemmeno un filo d’aria? Ricordi il nome?
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Guardare la luna e le stelle: se una cade esprimere un desiderio
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Guardare il tramonto e se si è coraggiosi anche l’alba.
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Andare in bicicletta con mamma e papà.
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Andare al mare, giocare con le onde e costruire castelli di sabbia.
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Scrivere sulla sabbia bagnata e aspettare che arrivi l’onda a cancellare.
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Costruire la scatola dell’estate per metterci dentro tutto ciò che si trova (conchiglie, sassolini, foglie, il guscio vuoto delle cicale, la piuma di un uccello, pezzi di vetro levigati dal mare…)
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Raccogliere «le cose profumate» e scoprire il nome
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Raccogliere e riconoscere i vari suoni, i rumori, i versi, i canti: di chi saranno?
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Giocare a «far finta di…»
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Giocare con il sole e con le ombre e farci il teatro.
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Costruire oggetti con ciò che si trova.
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Costruire il proprio rifugio segreto.
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Procurarsi un album o un quaderno per disegnare e raccontare.
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Procurarsi tempere e pennelli per dipingere la propria opera d’arte.
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Usare le forbici e la colla per realizzare ciò che ci pare.
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Inventare giochi, filastrocche, storie, parole, canzoni.
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Andare in libreria e scegliersi il libro da leggere.
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Costruire barchette, aerei di carta e aquiloni.
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Andare in piazza nelle sere d’estate e magari incontrarsi con i compagni e con le maestre.
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Gustare insieme un bel gelato.
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Scrivere una cartolina o una lettera a chi vogliamo.
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Fare il pane con la nonna.
"Le vacanze sono il momento migliore per giocare e stare all’aperto, per fare nuove amicizie e coltivare quelle che già si hanno. Per stare a contatto con la natura, per sentirsi tutt’uno con la terra e il cielo, con la sabbia e il mare, con gli alberi e i fiori. Per imparare a fare le cose dei grandi, insieme a loro e poi da soli" dice la maestra.
"Ritengo che sia un falso problema quello dei compiti delle vacanze. Le mamme e i papà sanno quello che serve ai propri figli. Sono loro i maestri che propongono le attività da fare".
I genitori sanno quello che serve ai loro bambini, e senza forzarli e lasciandoli provare e sperimentare possono insegnare un sacco di cose: andare in bici, leggere, fare le divisioni, nuotare...
"Io suggerisco i Gioscompiti: una serie di attività in cui il compito tradizionale si disfa, diventa uno scompito, un gioco da fare sul serio. Se ne possono fare tanti in un solo giorno e per tanti giorni non farne nessuno. Così come ognuno può aggiungere alla lista il Gioscompito che fa per sé e cancellare quelli che non gli piacciono o che non fanno per lui/lei".
L'importante è che mamma papà diano fiducia ai piccoli e li lascino agire in autonomia. Ogni genitore può creare la sua lista di Gioscompiti, rifarla e disfarla, quando vuole.
Aggiornato il 07.06.2016