Imparare a essere presenti in modo intenzionale nel "qui e ora" senza giudizio, liberandosi da stress e ansie. È quello che i bambini possono imparare a un corso di mindfulness pensato e realizzato appositamente per loro.
«Si può iniziare molto presto, fin dalla scuola primaria, per poi continuare anche durante l'adolescenza. L'importante è che in ogni corso non ci siano bambini con più di tre anni di differenza d'età» sottolinea Anna Stellari, MindfulVision trainer per l'età evolutiva, il progetto che ha come obiettivo quello di promuovere, diffondere e sviluppare i valori e la cultura della Mindfulness a 360 gradi.
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A lezione di Mindfulness
«I corsi si svolgono in palestra o in una sala abbastanza grande – prosegue l'insegnante –. Cerchiamo di dar vita a uno spazio in cui i bambini possano sentirsi liberi: svuotiamo gli ambienti di ogni cosa e lasciamo a loro disposizione cuscini e tappetini».
Ogni incontro ruota su un macro-argomento e poi si mantiene la stessa struttura: si inizia con la meditazione, si passa poi alla condivisione di ciò che è accaduto durante la settimana, si prosegue con un gioco e si finisce con un'altra piccola pratica di meditazione.
«Il nostro percorso si ispira al “Mindfulness based stress reduction” (cioè il “programma di riduzione dello stress basato sulla mindfulness”, ndr), è declinato sulle specificità del target e dura otto settimane. Ogni incontro invece si svolge nell'arco di massimo due ore».
Gli insegnanti
Al momento, non ci sono in Italia percorsi di abilitazione all'insegnamento della mindfulness specifici per il target bambini.«Personalmente, ritengo che un buon insegnante sia chi ha fatto un lungo percorso di mindfulness su se stesso e continua a praticare. Se poi ha un background psicologico alle spalle è sicuramente un valore aggiunto».
I benefici di un corso di mindfulness per bambini e ragazzi
Sono tre le macroaree in cui si possono suddividere i vantaggi di un corso di mindfulness per i bambini:
- Benefici psicologici: «si acquisisce una maggiore consapevolezza di sé e delle proprie emozioni. Si capisce meglio che cosa piace e che cosa no, cosa fa arrabbiare o fa paura. Si impara a gestire le emozioni in modo semplice e concerto. Così si riducono le situazioni e le emozioni stressanti e difficili da affrontare, come ansia e stress».
- Benefici fisici: «grazie alla mindfulness si sviluppa una maggiore consapevolezza del proprio corpo, dei limiti oltre i quali è meglio non spingersi e delle potenzialità che invece ha».
- Miglioramento delle prestazioni: «con questa pratica si impara a essere più concentrati e veloci. Si studia con meno fatica perché si eliminano le distrazioni».
- Sviluppo dell'autonomia: «i genitori spesso ci dicono che i bambini e poi i ragazzi, grazie alla mindfulness riescono a gestire meglio il loro tempo e a essere più autonomi».
I corsi di mindfulness per i bambini da 6 a 10 anni
«I bambini dai 6 ai 10 anni che partecipano alle lezioni di mindfulness acquisiscono la capacità di stare nel momento che stanno vivendo: se stanno giocando, giocano; se stanno una verifica, sono concentrati sul compito; se sono a tavola, non vengono distratti da altro».
I temi che vengono trattati durante il corso sono diversi:
- La presenza a livello corporeo per capire meglio e stare attenti ai segnali che invia il fisico. Ad esempio, se si sente di essere stanchi è meglio fermarsi e fare una pausa.
- Le emozioni: «nei nostri corsi spieghiamo sempre tutte le emozioni; impariamo a dare loro dei nomi, senza giudizi, ma spiegando anche che si tratta di sensazioni passeggere e che non bisogna preoccuparsi quando si è tristi o arrabbiati, perché poi passa, soprattutto se imparano a capire perché si sentono in quel modo e ad accettarlo senza giudizio».
- La gestione dell'ansia: «un tema per loro importante è la preoccupazione legata alla scuola e alle prove che devono affrontare. Nei nostri corsi imparano delle metodologie anche molto pratiche per eliminare le paure e concentrarsi. Ad esempio, quando sentono lo stress possono fermarsi per qualche secondo e contare fino a dieci con le mani».
Soprattutto con i bambini più piccoli sono importanti i giochi:
- Il gioco della sabbia colorata. «Prendiamo della sabbia di colori diversi: in una brocca d'acqua ne versiamo una di colore rosso, che rappresenta la rabbia, e una in tinta blu, cioè la tristezza. All'inizio si mescoleranno, intorpidendo l'acqua: ma basta aspettare qualche minuto perché la sabbia cada sul fondo e l'acqua torni a essere limpida. È una metafora perfetta per spiegare quello che ci succede quando siamo tristi o arrabbiati e per rassicurare anche visivamente i bambini sul fatto che non bisogna disperare, perché poi tutto torna sereno».
- Il gioco della lavagna. «Durante la lezione, mettiamo a disposizione dei bambini una lavagna e la facciamo riempire di scritte e disegni colorati finché non c'è più spazio. Poi diamo loro in mano un cancellino e gli chiediamo di fare spazio e cancellare tutto per riavere la lavagna pulita. È un'altra ottima metafora per rappresentare ciò che accade nella nostra mente: quando è troppo piena, bisogna essere in grado di fermarsi ed eliminare i pensieri per fare spazio e ritrovare la serenità».
I corsi di mindfulness per i ragazzi da 11 a 13 anni
La struttura di una lezione di mindfulness per i ragazzi che frequentano la scuola secondaria di primo grado (le medie), è la stessa di quella per i bambini più piccoli.
«La differenza è che diminuisce il momento del gioco e si va più in profondità. Ci si focalizza molto sulla loro capacità di gestire l'ansia e lo stress soprattutto in relazione alle prestazioni scolastiche».
I corsi di mindfulness per gli adolescenti
Anche i ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado, cioè le superiori, possono beneficiare di un corso di mindfulness. «Le loro lezioni sono meno strutturate: ci adattiamo molto ai temi più importanti per loro. Oltre allo stress relativo alle prestazioni scolastiche in questa fase è molto forte anche l'ansia del confronto con i pari, cioè la paura di non essere mai abbastanza e di essere simili agli altri per essere accettati. Parliamo quindi molto dei rapporti con i loro amici, con i genitori e dei loro primi amori».
Aggiornato il 06.02.2020