Lo scorso gennaio il Governo ha approvato un pacchetto attuativo comprensivo di 8 ordinanze che ha dato finalmente concretezza alla Buona Scuola, la riforma che per l'ennesima volta nell'ultimo decennio ha ridisegnato il volto dell'Istruzione italiana.
Alcuni dei cambiamenti previsti però non sono proprio andati giù alle sigle sindacai dei Cobas, Unicobas e dell'Unione degli Studenti, le quali hanno infatti indetto due scioperi nazionali volti a boicottare uno dei passaggi più invisi dall'intero ambiente scolastico: il Test Invalsi.
Date e protesta
In base alle nuove disposizioni infatti, gli alunni di seconda e quinta elementare, i ragazzi di terza media e gli studenti di seconda superiore devono sottoporsi a questa forma di valutazione in modo da saggiare il livello di apprendimento dei giovani italiani lungo tutta la loro carriera scolastica. Le date prestabilite per tali prove sono:
- 3 maggio 2017: prova preliminare di lettura (classe II primaria) e prova di italiano (classi seconda e quinta elementare)
- 5 maggio 2017: prova di matematica (classi II e V primaria) e questionario dello studente (V elementare)
- 9 maggio 2017: test Invalsi di italiano e matematica per la Seconda superiore
- 15 giugno 2017: test Invalsi per i ragazzi di di terza media (in caso di malattia o assenza, sono stabilite anche due date suppletive il 22 giugno e il 4 settembre)
I Test Invalsi sono obbligatori e, nel caso degli alunni di terza media, la prova assume un carattere di propedeuticità per la promozione in sede d'esame.

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Da qui la protesta del sindacato, che ritiene l'Invalsi uno strumento di valutazione "aziendalistico", inutile ai fini del vero sviluppo formativo dei ragazzi:
«Si trasforma la figura del docente, derubricato a somministratore di prove standardizzate e illustratore di manuali per quiz» hanno affermato Piero Bernocchi (Cobas) e Stefano D’Errico (Unicobas).
I nemici dell'Invalsi dunque scenderanno in piazza il 3 ed il 9 maggio con la chiara intenzione di sovrapporsi ai test delle scuole primarie e secondarie previsti in quelle date.
In queste due occasioni verranno contestati anche altri passaggi della riforma della Buona Scuola, come il sistema di reclutamento del corpo docente e l'indebolimento della figura dell'insegnante di sostegno.
FONTE: Invalsi, Miur, TGCOM24
Aggiornato il 01.05.2017