E' appena avvenuto il rientro a scuola dopo un anno difficile, segnato dalla pandemia da Covid-19. Ed è superfluo ricordare che, da marzo 2020 in poi, la Didattica a Distanza aveva rappresentato per molti l'unica e difficile strada per portare avanti lezioni e compiti.
Nei giorni precedenti al 14 settembre, data di inizio delle scuole italiane, sono state fatte numerose previsioni sull'andamento dell'anno scolastico 2020-2021, tra cui anche quella che vede la Dad ai primi posti tra le metodologie di insegnamento. In effetti, la Didattica a Distanza può anche essere un prezioso strumento di potenziamento nel processo di apprendimento, senza sostituirsi totalmente alla relazione umana.
Ne parla dettagliatamente, nel libro La didattica a distanza. Funziona se sai come farla (Edizioni Sonda, in vendita dal 10 settembre 2020) Luca Toselli, insegnante, ma anche studioso e ricercatore dei nuovi media sin dalle prime esperienze teledidattiche degli anni Novanta.
Secondo Toselli il virtuale è parte integrante delle vite di ragazzi e adulti e la DaD può essere una grande opportunità. L'autore viene in soccorso di insegnanti e genitori, narrando ogni aspetto della DaD, sciogliendone i nodi, e proponendo le migliori pratiche alla luce delle linee pedagogiche più recenti: dal decalogo per la gestione di una buona chat, fino agli strumenti per formulare una buona valutazione con nuovi criteri a distanza, passando per le istruzioni per usare al meglio il canale mail. Lo abbiamo intervistato per voi.
Come hanno vissuto gli studenti la DaD durante il lockdown? Ci sono stati anche aspetti positivi?
Secondo Luca Toselli, gli studenti hanno vissuto la didattica a distanza all'inizio sicuramente con curiosità ed entusiasmo, poi hanno provato in seguito anche stanchezza.
"Però, è possibile affermare che la DaD ha avuto buoni risultati se il docente è stato bravo e creativo nel dare compiti e nel fare spiegazioni, non insegnando come se fosse in classe, ma riuscendo invece ad essere flessibile. L'insegnamento in DaD e l'insegnamento in presenza sono due modalità differenti. Nel libro spiego queste diversità e offro suggerimenti e buone pratiche ai docenti per trasformare la DaD in un'esperienza diversa e ricca e produttiva.
L'aspetto psicologico positivo del lockdown più importante è stato che la DaD ha permesso di continuare a incoraggiare gli studenti che stavano vivendo un momento davvero molto difficile. Inoltre, dal punto di vista didattico la DaD ha permesso di svolgere una didattica creativa, diversa, personalizzata.
In generale, la didattica della DaD è più diretta allo studente. In classe si parla con il corpo, la DaD invece parla con il viso, con il timbro della voce, offrendo dei contributi digitali notevoli. Io, ad esempio, ho lavorato con canzoni, ho fatto vedere dei film, ecc. I contributi digitali sono immediatamente disponibili sul computer dello studente. Poi nella DaD il problema della disciplina è ridimensionato: gli studenti non si disturbano tra di loro.
Però, bisogna tenere conto anche del fatto che apprendere in DaD è più pesante: occorre essere maggiormente attenti. Tutto è molto più concentrato e anche più efficace da un certo punto di vista: il tempo della lezione dunque deve essere minore. Un'ora in classe equivale a mezz'ora in DaD".
DaD, strumento di potenziamento nel processo di apprendimento
Secondo il professore Toselli, bisogna abituare gli studenti a fare un buon uso di tutti i mezzi a disposizione, dalle chiamate telefoniche tradizionali ai gruppi chat.
"Esistono alcune regole da trasmettere ai figli sull'uso delle notifiche nei dispositivi digitali: è molto utile che i genitori spieghino ai ragazzi che occorre escludere certe notifiche, che non bisogna mantenere continuamente l'attenzione sul cellulare che vibra e nei confronti dei messaggi. In particolare, nel libro sono indicate alcune "regole per riuscire a sopravvivere ad una chat".
Ripartenza delle scuole: sarà fatto tesoro della "lezione" della DaD?
"Purtroppo si tende ad assolutizzare: o si è a favore della DaD o si è contro la DaD. Invece, la DaD va sempre affiancata alla didattica in presenza: una cosa non esclude l'altra, ma la completa. Temo che in questa fase particolare di emergenza sanitaria si sia un po' ceduto alla demagogia e alla retorica, e che quindi si tenda a riportare tutto in presenza, mentre la ripartenza, a mio parere, deve essere graduale.
Il rischio di contagio nella scuola è altissimo per i figli, per gli insegnanti e per le famiglie.
La DaD non deve essere la risorsa residuale, ma deve essere al 50 per cento con la didattica in presenza. L'idea base della ripartenza è stata, invece, "facciamo vedere che noi ritorniamo in aula". Noi abbiamo imparato a usare la DaD e oggi rischiamo che questo strumento, che ha grandissimo potenziale, resti inutilizzato.
Io lavoro già a scuola da un po' e la situazione attuale è difficile: i ragazzi devono stare inchiodati al banco per sei ore di fila, noi giriamo solo ed esclusivamente tutti con le mascherine, ecc. Si potrebbe invece diminuire le ore in presenza (mantenendo sempre ovviamente la presenza, perché è molto importante) e alternarle con la DaD".
Raccomandazioni fondamentali ai genitori per una corretta gestione della Dad
"Personalmente, conto molto sul libro e su buone pratiche derivate da esperienze vissute in classe. Ecco le mie indicazioni:
- In generale, bisogna lasciar giocare - nei modi e nei tempi giusti - i ragazzi con computer e cellulari, lasciar loro scoprire questi dispositivi. Però è opportuno tenere presente che non sempre conoscono l'uso corretto, al di là delle funzioni di base. E' necessario quindi aiutarli a scoprire l'uso corretto e le possibilità educative del digitale.
- La DaD in futuro permetterà a tutti i genitori di vivere più da vicino l'apprendimento dei loro figli. Molti genitori, durante il lockdown, hanno scoperto come si svolge il lavoro degli insegnanti dei loro figli. E' importante ricordare che la didattica è entrata in tutte le case. La DaD si è rivelata utile anche agli studenti con il sostegno, che hanno partecipato e interagito a volte anche di più e meglio.
- La Dad ha sicuramente vantaggi e svantaggi. Cerchiamo di valorizzare i vantaggi di questa modalità e di limitare gli svantaggi. Chiaramente nella DaD manca la socialità: i ragazzi hanno necessità di interagire ed è importante che si incontrino.
- I genitori non devono aver paura della DaD, non devono percepirla come una sottrazione. Attraverso l'integrazione di didattica in presenza e di DaD si può raggiungere un buon equilibrio".
"Didattica a Distanza. Funziona se sai come farla", l'idea del libro
"Mi occupo di didattica a distanza dagli anni Novanta, ho iniziato con la Statale di Milano e poi con la Rai.
Non avrei mai pensato di trovarmi in una situazione di grande sperimentazione, come è stata l'Italia durante il lockdown, e mai avrei pcreduto che tutti avrebbero parlato di quest'argomento. Mi è sembrato importante mettere a disposizione la mia doppia esperienza: quella di studioso e di ricercatore della DaD e quella di docente sul campo che ha messo in pratica la DaD.
Ho incotrato una casa editrice molto coraggiosa, Sonda Edizioni, che ha voluto poi condividere il mio progetto. Così, in breve tempo è nato il libro. La DaD funziona veramente, se si sa come farla, portando avanti una didattica diversa, evitando invece di trasportare la didattica in classe nella didattica a distanza".