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Didattica a distanza, i rischi per bambini e ragazzi

di Sara De Giorgi - 04.02.2021 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Secondo l'associazione CIAI, i rischi della didattica a distanza sarebbero vari e seri. Per questo motivo ha inviato una sollecitazione all'Autorità Garante per l'infanzia e l'adolescenza Carla Garlatti.

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La modalità della Didattica a distanza è stata adottata nelle scuole durante l'emergenza del lockdown ed è risultata molto utile perché ha dato la possibilità a tanti alunni di mantenere un minimo contatto. Però adesso il rischio è che possa diventare una modalità sostitutiva della presenza in classe.

A lanciare l'allarme è stata l'associazione Centro Italiano Aiuti all'Infanzia (CIAI), attiva dal 1968, che ha inviato un appello alla Garante dell'Infanzia e dell'Adolescenza, Carla Garlatti.

Marco Chistolini, psicologo e psicoterapeuta, direttore scientifico dell'associazione CIAI, ha sottolineato che la salute non è solo mancanza di malattia, ma anche equilibrio psicofisico e benessere personale, e che la Dad può essere pericolosa per questo motivo.

«Ciò vale in particolare per le bambine e i bambini, le ragazze e i ragazzi, cioè persone che vivono una fase evolutiva della loro personalità che necessita di attenzione, socialità, relazione. La situazione è molto seria e va presa immediatamente in considerazione, a tutti i livelli».

È intervenuto anche Paolo Limonta, maestro, Assessore all'edilizia scolastica del Comune di Milano e membro del Consiglio direttivo di CIAI, il quale ha dichiarato che il principale timore è che «la Didattica a distanza, strumento quanto mai utile in situazioni di emergenza, che ha consentito di mantenere un minimo di relazione tra studenti e studentesse e tra questi ed i loro docenti nei momenti più drammatici della pandemia, sia considerato un palliativo, un sostituto della didattica in presenza».

Nel corso degli anni CIAI ha sviluppato - in materia di educazione e didattica e in sei città italiane - il progetto #tu6scuola, volto a prevenire l'abbandono scolastico e contrastare la povertà educativa.

Didattica a distanza, i rischi

Date le segnalazioni di molte famiglie e dopo aver raccolto i pareri unanimi di psicologi, insegnanti, educatori, genitori e studenti, CIAI ha inviato una sollecitazione all'Autorità Garante per l'infanzia e l'adolescenza Carla Garlatti affinché possa essere portavoce nei contesti istituzionali competenti dei rischi della Dad.

Tali sono i pericoli, individuati da CIAI, dell'uso eccessivo della Didattica a distanza: 

  1. impedisce le relazioni sociali necessarie che, specialmente in età adolescenziale, sono parte integrante dell'educazione;
  2. rischia di provocare danni causati dall'eccessivo utilizzo di dispositivi tecnologici che, anziché supportare l'educazione, diventano strumenti per allontanarsi dalla realtà;
  3. crea disuguaglianze: sono molto diverse infatti le opportunità formative di cui possono usufruire gli studenti a secondo della possibilità di accedere a dispositivi tecnologici, a connessioni di qualità ma anche ad abitazioni in cui poter usufruire di uno spazio personale per seguire le lezioni nonché del supporto di un adulto;
  4. crea problemi di tipo psico-emotivo, costringendo i ragazzi a passare lunghe giornate soli, senza alcun controllo, e ciò a discapito specialmente dei più fragili, i meno motivati e coloro che hanno meno strumenti culturali o sociali su cui contare, quindi aumentando ulteriormente le disuguaglianze.

Secondo CIAI è fondamentale fare tutto il possibile per assicurare la scuola in presenza per poter garantire il diritto allo studio, all'educazione, alla socialità, alle pari opportunità di ogni bambino e bambina, ragazzo e ragazza e contrastare le disuguaglianze. 

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