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Disgrafia nel bambino: come riconoscerla, cause e trattamento

di Francesca De Ruvo - 01.10.2020 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Aumenta nel nostro paese il numero di bambini affetti da disgrafia, un disturbo ancora oggi poco conosciuto e che spesso viene sottovalutato, associandolo unicamente alla scrittura poco leggibile. Per i bambini con disgrafia (e per i loro genitori) le difficoltà possono essere notevoli e meritano dunque attenzione.

In questo articolo

Secondi gli ultimi dati resi disponibili dal MIUR il numero di certificazioni di disgrafia ha subito un aumento significativo nel corso degli ultimi anni, passando da 30 mila nel 2010 a quasi 80 mila per l'anno scolastico 2017/2018. Ma cosa significa davvero avere la disgrafia? Come si diagnostica e come si può risolvere? Cerchiamo di capirci qualcosa di più

I Disturbi Specifici dell’Apprendimento

La disgrafia rientra fra i Disturbi Specifici dell'Apprendimento (DSA) insieme a dislessia, disortografia e discalculia. I disturbi di questo tipo non dipendono dalla mancanza di studio o di esercizio, ma dalla difficoltà a consolidare alcuni apprendimenti. Osserviamo le caratteristiche principali:

  1. Sono specifici. Riguardano in modo esclusivo una serie di automatismi come quelli che coinvolgono la lettura scorrevole e la capacità di scrivere senza errori, con grafia ordinata e decifrabile.
  2. Hanno una matrice evolutiva. Solitamente, infatti, si manifestano durante il secondo o terzo anno della scuola primaria.
  3. Hanno origine neurobiologica. Cioè derivano da un diverso processo di specializzazione e differenziazione di alcune aree del cervello. I bambini con DSA non sono meno intelligenti, apprendono però con più difficoltà e con un ritmo più lento rispetto ai coetanei.

Cos’è la disgrafia

La disgrafia si manifesta come una difficoltà nella scrittura e, in particolare, nella riproduzione di lettere e numeri. Si presenta come una scrittura faticosa e lenta oppure impulsiva e poco controllata, in entrambi i casi difficilmente leggibile e disordinata.

Ad accorgersene sono solitamente gli insegnanti che durante i primi anni della scuola primaria notano la scarsa leggibilità dei prodotti testuali dei bambini, ma anche lentezza e difficoltà nella scrittura oltre che variazioni nella dimensione delle lettere e disorganizzazione degli spazi. La disgrafia può avere ripercussioni anche sulla correttezza dell'ortografia e della sintassi poiché per il bambino diventa difficile rileggere ciò che ha scritto e quindi autocorreggersi.

La disgrafia però non va confusa con la disortografia che riguarda invece la difficoltà nell'acquisizione e nell'utilizzo delle regole proprie dell'ortografia. In questo caso si noteranno omissioni o sostituzioni di consonanti e vocali all'interno di una parola o di una frase.

I campanelli d’allarme

Esistono alcuni segnali comuni tra gli alunni con disgrafia che possiamo interpretare come dei campanelli d'allarme:

  • Problemi a scrivere entro i margini o lungo una linea
  • difficoltà con le forme delle lettere e gli spazi fra esse
  • dolore muscolare derivante dalla scrittura
  • difficoltà a tenere la penna in modo adeguato
  • mischiare le maiuscole con le minuscole o lo stampatello con il corsivo
  • problemi a leggere la propria scrittura
  • postura scorretta.

Diagnosi

Per comprendere se siamo di fronte a un caso di disgrafia è necessario intraprendere un percorso diagnostico approfondito in grado di valutare il profilo cognitivo del bambino. Questo tipo di diagnosi può essere fatta da psicologi e neuropsichiatri infantili, sia nelle strutture del sistema sanitario nazionale sia presso studi privati di professionisti.


Lo psicologo o neuropsichiatra può chiedere al bambino di copiare o scrivere alcune frasi, valutando contemporaneamente l'impugnatura della matita, la velocità di scrittura, la postura e lo sforzo (corredato o meno da dolori muscolari) compiuto dal bambino. In questo modo sarà possibile valutare la gravità del problema e procedere poi con interventi mirati.

Cosa fare quando viene diagnosticata la disgrafia?

In questo caso lo specialista saprà indicare ai genitori il percorso più adeguato al fine di compensare il disturbo e rafforzare l'apprendimento del bambino.

La disgrafia può essere trattata in modi differenti, ma nessuno di essi comprende l'uso di farmaci. I principali interventi riguardano: il rafforzamento del tono muscolare, il miglioramento della coordinazione occhio-mano e tutta una serie di esercizi per allenare la memoria. È possibile affiancare a questo tipo di riabilitazione anche incontri con uno psicoterapeuta volti a migliorare il benessere del bambino.

Cosa cambia a scuola?

Ottenuta la diagnosi di DSA, in questo caso di disgrafia, la scuola si occupa di redigere il Piano Didattico Personalizzato (PDP) dove sono indicate le strategie adeguate a implementare l'apprendimento senza penalizzare l'alunno. Al suo interno troviamo sempre:

  • Strumenti compensativi: atti a compensare le funzioni deficitarie dello studente. Un esempio è l'utilizzo del computer con programmi di videoscrittura, anche se non tutti sono concordi con questa soluzione e suggeriscono invece la rieducazione della scrittura.
  • Misure dispensative: necessarie per la valutazione del bambino. Generalmente viene concesso il 30% in più del tempo per i compiti in classe o vi è una riduzione del 30% sulla totalità dei compiti assegnati per casa.

Conseguenze

Come genitori è importante passare un messaggio corretto nei confronti dei propri figli, contrastando l'eventuale senso di inadeguatezza che possono provare. Frustrazione, ansia, depressione e bassa autostima sono infatti comuni nei bambini con disgrafia, questo perché si sentono diversi rispetto ai coetanei. Le problematiche che si innescano quando un bambino non riesce a scrivere come i propri compagni non devono mai essere sottovalutate. Per tali motivi è importante iniziare il prima possibile un percorso di riabilitazione così che il bambino possa rimettersi più o meno al pari con i compagni e riacquistare la fiducia in sé stesso.

Domande e risposte

Cos'è la disgrafia?

La disgrafia si manifesta come una difficoltà nella scrittura e, in particolare, nella riproduzione di lettere e numeri.

Come capire se si tratta di disgrafia?

Per comprendere se siamo di fronte a un caso di disgrafia è necessario intraprendere un percorso diagnostico con psicologi e neuropsichiatri in grado di valutare il profilo cognitivo del bambino.

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