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Educazione stradale per bambini: cosa insegnare?

di Niccolò De Rosa - 27.10.2021 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Consigli di educazione stradale per insegnare ai più piccoli come comportarsi per strada e quali regole seguire per rimanere in sicurezza

In questo articolo

Benché per noi adulti sia quasi scontato, le strade sono un dedalo frenetico di segnali, attraversamenti e macchine che sfrecciano in tutte le direzioni: un bel caos per un bambino che deve cominciare a muovere i suoi primi passi fuori nel mondo reale. Per questo già nella scuola primaria vengono insegnate le basi dell'educazione stradale, una disciplina di uso pratico che per essere appresa necessita di attenzione e, soprattutto, buon esempio da parte dei grandi!

Cos'è l'educazione stradale?

Benchè presente da tempo come forma concettuale, l'educazione stradale nasce di fatto con il Codice della Strada del 1992, dove all'articolo 230 venne espressa chiaramente la necessità d'introdurre «in ogni ordine e grado ivi compresi gli istituti di istruzione artistica e le scuole materne» una disciplina obbligatoria per insegnare ai bambini e ai ragazzi le norme di comportamento da adottare durante i propri spostamenti.

L'educazione stradale dunque ha lo scopo di trasemettere «la conoscenza dei principi della sicurezza stradale, nonché delle strade, della relativa segnaletica, delle norme generali per la condotta dei veicoli, con particolare riferimento all'uso della bicicletta, e delle regole di comportamento degli utenti, con particolare riferimento all'informazione sui rischi conseguenti all'assunzione di sostanze psicotrope, stupefacenti e di bevande alcoliche».

Ovviamente però la scuola non può e non deve essere l'unica a parlare di sicurezza (e civiltà) stradale ai più giovani: anche le famiglie giocano un ruolo decisivo nella formazione di cittadini responsabili. Dopotutto anche quando s'insegna ad un bambino ad attraversare sulle strisce pedonali si sta facendo educazione stradale.

Educazione stradale per bambini: cosa s'insegna

Dal momento che per i minori di 14 anni non è prevista la possibilità di mettersi su strada con veicoli motorizzati, l'educazione stradale insegnata nella scuola primaria punta a far familiarizzare i più piccoli con le caratteristiche della strada (marciapiedi, striscie pedonali, semafori ecc.

..), la segnaletica e le regole da osservare per evitare ogni tipo di pericolo.

Nei primi anni della loro formazione, quindi, bimbi delle elementari imparano a:

  • Riconoscere i principali cartelli stradali;
  • Riconoscere le linee su strada;
  • Come attraversare una strada in sicurezza;
  • I colori dei semafori e i comportamenti da adottare di fronte ad essi;
  • Conoscere le principali regole del codice della strada;
  • Tutelare la propria sicurezza in auto rispettando le norme relative al passeggero.

Le regole per andare a piedi

Camminare per strada sembra facile, ma anche questo bisogna imparare a farlo a dovere. I bambini infatti devono conoscere distintiamente i confini che delemitano la carreggiata da quelli che invece sono predisposti al passaggio dei pedoni. Marciapiedi e strisce pedonali, dunque,sono spazi la cui funzione deve essere spiegata chiaramente ai più piccoli, senza dare nulla per scontato.

Stesso discorso va fatto per l'operazione più comune, ama anche potenzialmente più pericolosa che un bambino possa compiere su strada: l'attraversamento. L'educazione stradale a scuola naturalmente prevede l'insegnamento teorico del comportamento da attuare in ogni circostanza, ma sarà compito degli adulti con cui i bimbi hanno a che fare durante il resto della giornata quello di mostrare loro "dal vivo" cosa fare.

In presenza dei bambini, dunque è bene prenderli per mano, aspettare la luce verde del semaforo (il giallo serve a "fare fretta" a chi sta già attraversando, non a chi deve ancora iniziare), guardare a destra e a sinistra e poi attraversare la strada. Come già detto, l'esempio è la prima forma d'insegnamento.

Le regole per andare in bici

Andare in bicicletta è divertente e aiuta l'ambiente, ma anche stando sul sellino bisogna ricordarsi della sicurezza.

Indossare le protezioni (casco e, eventualmente, ginocchiere) non basta: bisogna fare attenzione ai segnali stradali, ai sensi di marcia e agli altri pedoni. Poi, quando il ciclista in erba sarà pronto, potrò affrontare anche la strada, dove però toccherà guardarsi anche dalle altre macchine!

Per iniziare a prendere confidenza con la bici il parco è il luogo ideale.

Qui i bambini possono imparare a pedalare nel rispetto delle altre persone, regolando la velocità in base a quante persone si trovano nei dintorni e osservando i vari cartelli che potrebbero trovarelungo il percorso (attraversamenti, segnalazioni di piste ciclabili, divieti d'accesso...). 

In questa fase è molto importante che i genitori trasmettano sicurezza ai figli, accompagnandoli nelle prime uscite per poi via via lasciare sempre più indipendenza, a patto però che i ragazzi dimostrino senso di responsabilità e rispetto delle regole!

Le regole per viaggiare in auto

Ebbene sì, anche i bambini più piccoli devono sapere come stare in auto. Certo, a loro non interessa la conduzione del mezzo, ma la sicurezza del passeggero. Importante pertanto abituarli fin da piccini all'uso delle cinture, sia davanti (dove comuqnue è meglio che non siedano fino al raggiungimento di una certa età e di una certa altezza), che dietro.

Ricordiamoci poi che anche se per molto tempo non guideranno, i bambini sono delle "spugne" che apprendono da tutto ciò che vedono: dunque in loro presenza sarebbe bene adottare uno stile di guida prudente e rispettoso del codice stradale, sia per tutelate la sicurezza dei passeggeri, sia per fare in modo che quando saranno cresciuti i ragazzi possano avere già un "imprinting" adeguato sul modo migliore per mettersi al volante.

Imparare l'educazione stradale con il gioco

Mentre la scuola si occupa della parte "didattica" dell'educazione stradale, in famiglia si può trasformare l'apprendimento dei buoni comportamenti su strada in un vero gioco da proporre ai bambini ogni volta che si presenta la possibilità.

Dal tragitto in macchina per andare scuola fino alla una passeggiata per andare a prender e il pane, infatti, ogni occasione è buona per ricordare ai più piccoli le regole della strada attraverso piccoli svaghi educativi. Si può, ad esempio, giocare a riconoscere i cartelli stradali, tenendo un punteggio per ogni segnale interpretato correttamente e ricordando velocemente il significato di quelli che invece non vengono riconosciuti.

Anche a casa però ci si può divertire imparando. Un grande alleato in questo senso sono forme e colori, che nella segnaletica giocano un ruolo fondamentale. Si può realizzare un collage dei cartelli stradali, ritagliare le sagome delle tipologie di segnali (triangoli, cerchi, ecc...) per colorarle, oppure utilizzare il giallo, il verde e il rosso del semaforo anche altri giochi - non per forza inerenti al tema - in modo da abituare i bimbi ad associare una reazione ad un determinato colore.

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