L'11 febbraio 2021 sarà celebrata la Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza in tutto il mondo.
L'organizzazione internazionale Save the Children ha messo in evidenza come le bambine e le ragazze, in Italia così come nel resto del mondo, siano ancora penalizzate da stereotipi, disuguaglianze di genere e mancanza di opportunità educative.
Questo gap, che la pandemia tende ad acuire, è evidente nei risultati ottenuti in matematica e nelle materie scientifiche da bambine e ragazze e mina fortemente l'accesso agli studi e alle carriere nel mondo della scienza e delle tecnologie. Scopriamo di più al riguardo.
Matematica, bambine e ragazze hanno risultati inferiori rispetto ai coetanei maschi
Secondo Save the Children oggi in Italia alla fine della scuola primaria le bambine ottengono risultati in matematica mediamente inferiori di 4,5 punti rispetto ai coetanei maschi. E questo svantaggio sale a -6,1 punti al secondo anno delle superiori e a -9,8 all'ultimo anno.
Inoltre, tra gli studenti con alto rendimento nelle materie scientifiche, solo 1 ragazza su 8 si aspetta di lavorare come ingegnere o in professioni scientifiche, a fronte d 1 su 4 tra i maschi.
Tra i diplomati nei licei i ragazzi sono più presenti in quelli scientifici (il 26% di tutti i diplomati rispetto al 19% delle ragazze), mentre solo il 22% delle ragazze si diploma in istituti tecnici, quasi la metà rispetto ai maschi (42%). Inoltre, solo il 16,5% delle giovani tra i 25 e i 34 anni si laureano in facoltà scientifico-tecnologiche, a fronte di una percentuale più che doppia per i maschi (37%).
Questo percorso si riflette nel mondo del lavoro: nelle aree STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria, Matematica), le giovani rappresentano il 41% dei dottori di ricerca, il 43% dei ricercatori accademici, solo il 20% dei professori ordinari e tra i rettori italiani solo il 7% sono donne.
Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza, al via una mobilitazione on line
L'11 febbraio 2021, data della Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza in tutto il mondo, si svolgerà una mobilitazione online organizzata da Save the Children per tenere alta l'attenzione su un gap che continua a lasciare indietro ancora troppe bambine e ragazze, in Italia e nel mondo.
La mobilitazione online sarà sulla piattaforma Instagram, con il coinvolgimento diretto di tante attiviste e di donne e ragazze del mondo della scienza e del digitale particolarmente attive sul social.
Per interagire con gli ospiti sarà possibile scrivere post sui social con alcuni hashtag di riferimento: «perché #noncivuoleunascienza per rendersi conto degli ostacoli e degli stereotipi che non permettono alle bambine e alle ragazze di affermarsi in percorsi di studio e professionali in ambito scientifico, ma anzi – è l'appello al centro dell'iniziativa - #civuoleunascienziata», come riporta Save the Children.
«Bambine e ragazze, in Italia come nel resto del pianeta, continuano a scontare sulla propria pelle un divario di genere che non permette loro di far fiorire le proprie potenzialità, semplicemente perché nessuno crede in loro o perché non viene offerta loro un'opportunità», ha affermato Daniela Fatarella, Direttrice Generale di Save the Children.
Esempi di grandi donne scienziate
Il ruolo importantissimo che le donne scienziate hanno rivestito nella storia, nonostante gli ostacoli posti sul loro cammino, è confermato da esempi di successo che saranno ricordati nel corso della mobilitazione online attorno all'hasgtag #senzadilei.
Sarà ricordata Barbara McClintock, americana, costretta a studiare botanica perché allora gli studi di genetica erano vietati alle donne, ma che fu in grado di conquistare il Nobel per la Medicina proprio per i suoi lavoro in ambito genetico. Oppure Emmy Noether, tedesca, costretta a insegnare matematica all'università con nome e falso e maschile, e che più tardi fu indicata come "il più significativo e creativo genio matematico apparso finora" niente meno che da Einstein.
Ci sarà anche l'italiana Rita Levi Montalcini, che si iscrisse all'università contro il volere del padre, convinto che per una donna una carriera del genere avrebbe comportato distrazioni nei doveri di una moglie.
E, per arrivare ai giorni nostri, si parlerà della biochimica ungherese Katalin Karikò, la donna scienziata dietro al vaccino anti Covid-19.
Fosca Nomis, Responsabile delle Politiche istituzionali di Save the Children, ha detto: «In questi giorni il Parlamento italiano sta preparando i pareri per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: vorremmo fosse un'occasione perché da un lato l'investimento sull'istruzione, dall'altro l'attenzione trasversale alle politiche di genere e al superamento delle discriminazioni, possano rappresentare un'occasione perché alle ragazze, anche quelle che si trovano in situazioni di maggiore marginalità, venga finalmente data la possibilità di esprimere pienamente le proprie potenzialità».