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Giornata nazionale del mare, come spiegarla ai bambini

di Sara De Giorgi - 09.04.2021 - Scrivici

mare
Fonte: Shutterstock
Il mare è un bene prezioso. La Giornata Nazionale del mare, celebrata l'11 aprile, ha lo scopo di sviluppare nei giovanissimi la cultura del mare.

In questo articolo

Giornata nazionale del mare

Come non amare il mare? Sembra un gioco di parole, ma è in realtà una frase molto significativa. Perché il mare è fondamentale per tutti. Per questo motivo la Giornata Nazionale del mare viene celebrata, dal 2018, ogni anno con lo scopo di sviluppare e valorizzare soprattutto nei giovanissimi la cultura del mare, percepito come risorsa di immenso valore culturale e scientifico. Scopriamo di più.

"Giornata del mare", che cos'è

L'11 aprile si festeggia la "Giornata del Mare". Si tratta di un giorno particolare che ha l'obiettivo di sviluppare la cultura del mare e di valorizzarlo come risorsa di enorme valore culturale, scientifico, economico e ricreativo. 

L'obiettivo di questa giornata è sensibilizzare tutti sul tema, ma in modo particolare i giovanissimi attraverso attività e momenti di confronto. Fine principale è avvicinarli al concetto di "cittadinanza del mare" e renderli cittadini "attivi" del mare, ovvero tutori della sua conservazione e della sua cultura.

"Giornata del mare", la storia e perché si festeggia

Istituita il 13 febbraio 2018 con l'entrata in vigore del nuovo Decreto sul Codice della Nautica, la "Giornata del Mare" è riconosciuta come tale dalla Repubblica Italiana ed è promossa presso le scuole di ogni ordine e grado, al fine di sviluppare la cultura del mare inteso come risorsa fondamentale per tutti.

La "Giornata del mare" viene dunque celebrata per ricordare quanto sia importante rispettare e conoscere il mare, preziosissimo bene di importanza unica per il mondo e in modo particolare per l'Italia. 

«Il mare, le zone costiere e le attività ad essi legate svolgono un ruolo fondamentale per il futuro del Pianeta: l'Italia ha un enorme patrimonio che deve proteggere e gestire in maniera efficace, per evitare la distruzione della biodiversità dell'ecosistema marino. Ne beneficeremo non soltanto in termini ambientali ma anche economici. 

Come emerso dal Rapporto Ioc-Unesco 2021 è necessario che ciascun Paese adotti una gestione 100% sostenibile delle proprie acque nazionali entro il 2025 con azioni combinate (dallo sviluppo di energia rinnovabile basata sull'oceano allo stoccaggio del carbonio nei fondali marini) che potrebbero ridurre il divario delle emissioni fino al 21% su una riduzione di 1,5 °C e fino al 25% su una riduzione di 2 gradi centigradi», ha affermato in una intervista per Adnkronos.com Francesca Santoro, specialista di programma della Commissione Oceanografica Intergovernativa dell'Unesco (Ioc-Unesco) che coordina le attività del Decennio delle Scienze del Mare per lo Sviluppo Sostenibile (2021-2030).

L'importanza dell'acqua e del mare, ma anche del risparmio di questa risorsa

Il mare è dunque una risorsa importantissima ed è fonte di vita per tutti gli esseri viventi. Occorre tutelare il complesso ecosistema marino e preservarlo dall'inquinamento.

In Italia sono 27 le aree marine protette (Amp), cui si aggiungono 2 parchi sommersi (i quali tutelano circa 228.000 ettari di mare e 700.000 km di costa). Inoltre, il 19,12% delle acque territoriali italiane è coperto da aree marine protette. Si tratta di aree in cui le attività umane, come pesca e turismo, dovrebbero essere parzialmente o totalmente limitate, i pesci riescono a riprodursi e si conserva la biodiversità del più grande ecosistema del Pianeta. Purtroppo solo nell'1,67% dei casi si tratta di aree che implementano efficacemente i propri piani di gestione, mentre per il resto si tratta di piccoli "paper park", ossia aree marine che non sono efficacemente gestite. Infine, soltanto lo 0,1% è coperto da aree a protezione integrale.

Dunque l'acqua è un bene primario importantissimo. Un bene primario che alle nostre latitudini è dato a volte per scontato, proprio come il cibo (che invece si collega al dibattito sullo spreco alimentare).

Nella vita di tutti i giorni ogni italiano consuma in media dai 130 ai 140 litri di acqua potabile al giorno con punte che sfiorano addirittura i 300 l/d (fonte Arpae - Agenzia regionale per la prevenzione, l'ambiente e l'energia dell'Emilia-Romagna). Il consumo medio per famiglia è di circa 200 m3 l'anno (fonte Altroconsumo). 

In minima parte l'acqua che consumiamo è per uso alimentare. Il resto se ne va tra cucina, giardino, bagno e non solo. Quindi, insegnare ai bambini a consumare meno acqua è fondamentale e può rappresentare una importante fonte di risparmio economico.

Ecco alcuni consigli per insegnare ai propri figli a consumare acqua in maniera più consapevole: 

  1. Insegnate al bambino a chiudere il rubinetto mentre si lava i denti o durante la doccia. E' un'ottima abitudine per consumare molta meno acqua in bagno. Da preferire la doccia al bagno nella vasca.
  2. In cucina lavate frutta e verdura in una bacinella d'acqua. E non sotto l'acqua corrente. Riutilizzate quell'acqua per bagnare le piante di casa.
  3. Insegnate a usare una spugna per lavare la bicicletta. Usare una spugna invece che direttamente la canna dell'acqua è un consiglio utile per consumare molta meno acqua.
  4. Controllate insieme le perdite d'acqua. Può diventare un gioco divertente: mettete nella cassetta del wc qualche goccia di colorante per alimenti. Se l'acqua si colora senza aver tirato l'acqua, c'è una perdita!
  5. Coltivate insieme al bambino una piantina. Un seme per crescere ha bisogno di luce, ma soprattutto di acqua. Il bimbo in questo modo farà l'associazione virtuosa che il cibo richiede acqua.

Filastrocca sul mare

La filastrocca "Nelle reti dei pescatori"

 

Nelle reti di tre pescatori,

che del mare son lavoratori,

non ci sono più acciughe e sardine,

ma bottiglie, bicchieri e lattine.

Ci son scarti di vetro e tessuti,

alluminio, metallo e rifiuti,

e pensare che il fondo del mare

fu creato per poterci pescare.

Dove un tempo c'eran seppie ed orate,

c'è ora plastica a tonnellate;

oggi c'è spazzatura marina,

ieri l'acqua cristallina.

Nelle reti hanno trovato

tonnellate di ferro incastrato,

macroplastiche, oggetti flottanti,

microplastiche molto abbondanti,

particelle piccole e strane

tra coralli, sogliole e tane.

I pescatori che per destino

son difensori del mondo marino,

ora pescano i tanti rifiuti

che nel mare son caduti.

È la plastica ad avere il primato

delle cose che abbiamo gettato

e che finiscono nelle reti,

incuranti dei divieti.

Non va meglio sulle spiagge

dove spesso orde selvagge

di bagnanti ed incivili

compion gesti da porcili,

e non mancan le famiglie

che abbandonano bottiglie:

così vengon rinvenuti

chili e chili di rifiuti.

Tocca adesso ai pescatori

diventare pulitori,

catturando con le reti

tutto il frutto dei divieti:

l'immondizia dei villani,

pure dei rifiuti urbani,

dalla plastica ai metalli,

ferro, carta e anche cristalli,

dai rifiuti quotidiani,

alle sedie ed ai divani.

È l'inciviltà di alcuni,

con dei gesti inopportuni,

che trasforma il nostro mare

in ambiente da salvare,

in discarica abusiva,

dove gente assai cattiva

sporca, inquina e fa di tutto

perché il mare sia distrutto.

Mimmo Mòllica ©

Giornata del mare, accordo tra Miur e Guardia Costiera

Sempre a tal proposito il 9 aprile 2021 è stato firmato un protocollo d'intesa dal Ministro dell'Istruzione, professor Patrizio Bianchi, e dal comandante generale della Guardia Costiera, Giovanni Pettorino, con l'obiettivo di «contribuire alla formazione delle giovani generazioni, alla tutela del territorio, alla convivenza civile, alla legalità».

La firma dell'accordo coincide con le celebrazioni della "Giornata del mare", che - come già detto - ogni anno coinvolge le scuole italiane per valorizzare le tradizioni marittime del nostro Paese e rivalutare il patrimonio storico, sociale e culturale del suo mare.

Per la "Giornata del mare" 2021 sono stati portati avanti progetti, iniziative, idee, tra cui il concorso nazionale "La cittadinanza del mare" edizione 2020, cui hanno partecipato varie classi e che prevedeva l'elaborazione di percorsi e progettualità volti alla diffusione della cultura del mare.

Questa iniziativa, fortemente voluta dal Ministero dell'Istruzione e ampiamente condivisa dalla Guardia Costiera, sottolineano Bianchi e Pettorino, sarà quanto mai utile e necessaria per comprendere il contesto nazionale ed europeo verso il quale le nuove generazioni potranno indirizzare le loro legittime ambizioni formative e professionali.

Il Ministro Patrizio Bianchi ha detto alle studentesse e agli studenti in collegamento durante la premiazione del concorso: «A voi è affidato il compito di testimoniare come l'ambiente marino sia una delle ricchezze più importanti che abbiamo. Non dovete solo proteggerlo, ma anche raccontarlo. È stato un anno complicato, sono grato a voi, ai vostri docenti e dirigenti, alle vostre famiglie. Ne usciremo anche dialogando e riflettendo sempre su ciò che ci unisce. E la tutela dell'ambiente è un valore fondamentale per tutti noi. Ringrazio la Guardia Costiera, custode di una risorsa tanto preziosa, per questa collaborazione importantissima per la scuola».

Pettorino ha affermato: «Avvicinare sempre di più il mare alle scuole e alle giovani generazioni per far comprendere l'importanza di questo immenso patrimonio ambientale che è l'habitat naturale più esteso del nostro pianeta, che produce il 50% dell'ossigeno che respiriamo e al contempo assorbe il 30% dell'anidride carbonica prodotta».

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