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I bambini apprendono di più con l'effetto sorpresa

di Sara De Giorgi - 29.10.2015 - Scrivici

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Fonte: Alamy.com
Gli autori di un importante studio pubblicato sulla rivista "Nature Communications" sono giunti alla conclusione, dopo un test effettuato su bimbi di appena un anno, che il cervello già a 12 mesi d'età risponde alle situazioni sorprendenti e impreviste. E' un meccanismo che potrebbe favorire l’ apprendimento , perché suggerisce che l'attenzione selettiva, dunque basata su situazioni inattese, migliora la percezione di eventi invece attesi. 

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Gli autori dello studio pubblicato sulla rivista Nature Communications hanno portato avanti una ricerca e sono giunti alla conclusione che già a 12 mesi d'età i bimbi rispondono alle situazioni sorprendenti e impreviste.

Sid Kouider, Bria Long, Lorna Le Stanc, Sylvain Charron, Anne-Caroline Fievet, Leonardo S. Barbosa, Sofie V. Gelskov hanno studiato il funzionamento del meccanismo cerebrale della risposta alle sorprese e hanno dimostrato che già a un anno il cervello del bambino risponde in modo particolare alla variazione delle aspettative, ossia alle sorprese.

E' un meccanismo che potrebbe favorire l’apprendimento, perché suggerisce che l'attenzione selettiva, dunque basata su situazioni inattese, migliora "l'elaborazione percettiva" di eventi invece attesi, ovvero la consapevolezza.

Il test preparato dai ricercatori si strutturava nel seguente modo: ai bambini veniva fatta vedere su uno schermo l’immagine di un volto o di un fiore, preceduta da un suono particolare. Nel frattempo, tramite l’encefalogramma si misurava la loro risposta nervosa.

Per realizzare "l'imprevisto", ogni tanto al suono della faccia era associata l’immagine del fiore. Dopo gli imprevisti i ricercatori misuravano nei bimbi una risposta diversa, più lenta a comparire e maggiore, rispetto alla risposta avuta dopo gli eventi attesi.

Il maggior tempo necessario di risposta "agli eventi inattesi" dipende probabilmente dalla necessità di mettere in azione i meccanismi della consapevolezza. In base ai risultati di questa ricerca, gli studiosi pongono un importante quesito per il futuro: sarà importante capire “se i bambini imparano in modo inconscio o se hanno bisogno della consapevolezza per forme più complesse di apprendimento”.

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