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Spiegare l'induismo ai bambini, quali sono i principi fondamentali

di Simona Bianchi - 04.01.2024 - Scrivici

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L'induismo è la terza religione più diffusa al mondo. Quali sono i concetti chiave, le pratiche religiose, le scritture e la sua storia

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Spiegare l’induismo ai bambini

L'induismo è una delle religioni più diffuse al mondo, secondo l'Unione Induista Italiana è la terza più diffusa sulla Terra con circa 950 milioni di aderenti in tutto il mondo. Ha avuto origine circa 4000 anni fa ed è frutto dell'evoluzione graduale e della ricerca personale dei saggi indiani. La meditazione e la contemplazione delle verità interiori sono di fondamentale importanza per gli induisti. L'induismo, più che una religione, è un codice d'insegnamento su come si deve agire nella vita che promuove l'amore verso tutte le creature, la generosità e l'indifferenza verso le cose materiali.

La storia dell’induismo

La storia dell'induismo si può dividere in quattro fasi diverse che si sviluppano in vari periodi storici. Intorno all'ottavo secolo avanti Cristo in India nacque la religione vedica, nella quale il culto aveva il ruolo di stabilire un rapporto con le divinità. Nella seconda fase, con la stabilizzazione della popolazione nella vita sedentaria e agricola, si creò la religione del Brahmanismo, il cui nome deriva dai Bramani, sacerdoti del dio datore di vita. L'atto principale del culto era il sacrificio, ma si verificò una tendenza all'eccessivo ritualismo. Così i saggi si ritirarono nelle foreste per meditare e cercare il senso della vita e la verità assoluta. Tra il 400 a.C e il 1750 d.C i sacerdoti predettero gradualmente la loro importanza sociale e la religione indo-ariana si mescolò con quella indigena. Si diffuse la fede verso varie divinità tra cui Brahma, Visnu e Shiva. Questi tre sono conosciuti anche con il nome di Triade Suprema. La quarta fase è infine caraterizzata dalla contiguità del Brahamismo, della spiritualità Upanishad e della religiosità popolare.

Le scritture

Le principali scritture dell'induismo sono lo Shruti, la rivelazione divina che contiene la Veda (sacra conoscenza), l'Upveda (raccolta dei testi della tradizione), La Vedanta (i commenti delle scuole filosofiche) e la Vedanga (la spiegazione dei Veda secondo fenomeni scientifici) e gli Smirti, i testi compilati dagli uomini come i Sutra (sulla tradizione dei doveri sociali e religiosi), l'Itihasa (Poemi ed epopee sui concetti filosofici popolari), Purana (per memorizzare i Veda), Kauya (composizioni poetiche), Tantra (Testi dottrinali e non su culto, adorazione, diagrammi mistici e sacre verità).

I concetti e principi fondamentali

I concetti chiave dell'induismo si basano su:

  • ere cosmiche, Yuga e concezione ciclica del tempo, ovvero l'idea che l'universo sia senza inizio e senza fine ma segua un processo eterno di emanazione e riassorbimento, corrispondenti all'espiro e all'inspiro del Dio creatore Brahma. Ogni ciclo cosmico o maha-yuga è composto da quattro ere, yuga: satya, treta, dvapara, kali.
  • Stadi della vita, ashrama, ovvero che l'esistenza sia suddivisa in quattro stadi: brahmacharya, grihastha, vanaprastha e samnyasa. Considerando idealmente di cento anni la durata della vita, ai primi venticinque corrisponde il periodo dello studentato in cui si studiano le Scritture presso la casa di un Maestro e si osserva la castità. Nei successivi venticinque anni, si entra nello stadio famigliare in cui si assolvono i compiti domestici e si partecipa attivamente al benessere economico della società. Il quarto stadio prevede il ritiro nella foresta, un ritiro parziale dalla vita del mondo, in cui si approfondiscono le Scritture e si intensificano le pratiche ascetiche e meditative. Il quarto stadio è la totale rinuncia al mondo, è la via del monaco.
  • Scopi, purushartha, ai quattro stadi della vita si accostano i quattro scopi dell'uomo: dharma, artha, kama e moksha. Faro che illumina tutto è il dharma, il giusto modo di comportarsi, la deontologia. Godere di beni materiali, sempre in armonia con i principi etici del dharma, è artha. Soddisfare la sfera sensoriale e sensuale senza esserne condizionati è kama. Il quarto scopo moksha, è l'emancipazione dai vincoli dell'ignoranza e la realizzazione dell'Assoluto.
  • Vie o yoga, ovvero l'unione del sé individuale al Sé assoluto. Questa ricerca di unione può seguire più strade a seconda delle facoltà e dei temperamenti di ciascun individuo.

Le pratiche religiose e le caste

Le pratiche religiose dell'induismo sono molte e variano a seconda della tradizione di appartenenza, della propria cultura territoriale di riferimento e da molti altri fattori.

Alcuni esempi sono Yoga, Puja, Japa, Samskara, Yatra e Seva. Altra cosa da sapere per comprendere l'induismo è che la popolazione indiana è stata divisa per secoli in classi sociali chiamate caste. Le caste erano quattro: i sacerdoti, i guerrieri, gli artigiani o i mercanti, i contadini e i servitori. A queste se ne aggiunge un'altra: i Paria o "intoccabili" che rappresentano la parte più miserabile della popolazione. Il sistema prevede che ogni individuo, quando nasce, appartenga alla casta dei genitori alla quale resta per tutta la vita dal momento che persone di caste diverse non possono sposarsi.

FONTI:

Induismo

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