Home Bambino Istruzione

Intelligenza artificiale (IA) e bambini: come prepararli

di Rosy Maderloni - 02.11.2023 - Scrivici

intelligenza-artificiale-e-bambini
Fonte: Shutterstock
Intelligenza artificiale e bambini: come prepararli a un uso consapevole della tecnologia  presente in molte delle nostre attività quotidiane?

In questo articolo

Intelligenza artificiale e bambini: come prepararli

Chi ha paura dell'intelligenza artificiale? Potremmo dire pressoché nessuno dal momento in cui interagiamo con l'IA ogni giorno nei momenti più disparati: quando scrolliamo il feed dei nostri profili social o quando poniamo una domanda ai motori di ricerca per lavoro o per necessità o più semplicemente quando chiediamo al nostro assistente vocale domestico di dirci quanti gradi ci sono fuori e se è prevista pioggia. In casa, come a scuola o nel tempo libero con gli amichetti, anche i nostri figli hanno a che fare direttamente con le stesse tecnologie, per questo parlare di intelligenza artificiale e bambini è importante per un uso consapevole piuttosto che passivo. Se le competenze digitali, non soltanto quelle relative all'IA, sono quasi completamente trascurate nei curricula degli studenti delle scuole primarie e secondarie italiane, occorre fare una riflessione su come portare la conoscenza informatica sia come disciplina a sé, sia come strumento per l'apprendimento nei programmi scolastici. In che modo, in famiglia, possiamo aiutare i nostri figli a riconoscere e utilizzare fruttuosamente gli strumenti tecnologici legati all'IA? Risponde Monica Bucciarelli, docente di Psicologia generale all'Università degli Studi di Torino e tra i coordinatori del progetto SMaiLE (Simple Methods Artificial Intelligence Learning Education) che vede coinvolti anche il Politecnico di Torino e la Royal Holloway University di Londra.

Perché parlare di Intelligenza artificiale con bambini e ragazzi?

"Questa disciplina che studia il modo di realizzare sistemi informatici che affianchino l'uomo nei compiti che di solito sono svolti dall'intelligenza umana è entrata in modo importante nella nostra società - premette Bucciarelli -. I bambini accedono a contenuti digitali attraverso interfacce che si avvalgono di strumenti di intelligenza artificiale: basti pensare all'accesso a Netflix, a Youtube, all'utilizzo di assistenti vocali per chiedere di ascoltare un certo tipo di musica o per chiedere un consiglio. Queste tecnologie possono essere organizzate in due modi principalmente: 

  • Attraverso l'intervento di un programmatore, ossia una persona che impartisce istruzioni alla macchina di modo che possa eseguire programmi scritti dall'essere umano;
  • attraverso il Machine Learning, per cui i computer sono capaci di apprendere con l'esperienza e gli esempi che forniamo loro. In questo caso senza dunque l'esplicito intervento di un programmatore. 

Questi sistemi integrano scienza, tecnologia, ingegneria e matematica, le discipline che definiamo STEM e che sono importanti perché molti aspetti della nostra società sono regolati dalle tecnologie.

Rafforzare le competenze in queste materie non è utile soltanto come prospettiva possibile per il proprio futuro, ma è importante affinché le giovani generazioni siano consapevoli delle regole che sottostanno alle applicazioni che usano e useranno ogni giorno". 

Opportunità e rischi dell’intelligenza artificiale sui bambini

"Gli usi appropriati o inconsapevoli che si possono fare di uno strumento sono la principale discriminante che rende l'IA, come qualsiasi altra innovazione, utile o pericolosa - chiarisce la docente -. Facciamo qualche esempio 'rischioso' perché inconsapevole dell'uso dell'IA

  • quanto ci rendiamo conto che gli algoritmi tendono a riproporci sul web contenuti simili alle domande che abbiamo posto sulla barra di ricerca? Spesso per proporci acquisti o semplicemente per tenerci attivi sul dispositivo più a lungo. 
  • Lo stesso vale per i social network, ancora: dovremmo sapere che chi costruisce l'algoritmo utilizza trucchi psicologici per favorire una dipendenza che porta a un aumento di profitto alle aziende. Le notifiche sono il classico stratagemma per riportarci dentro al social quando siamo fuori, ad esempio. 
  • Lo stesso vale per le riproduzioni automatiche di video a seguito del termine del video precedente, la nostra attenzione si dirige verso il prossimo contenuto indiscriminatamente.

Se consideriamo poi che utilizzare i social media attiva il sistema dopaminergico della ricompensa tanto quanto esperienze sociali che non li utilizzano, comprendiamo perché possono creare dipendenza, anche tra i più giovani. 

Ma occorre ricordare che gli strumenti informatici possono essere un valido supporto alle nostre attività ed è perciò opportuno favorire anche nei bambini piccoli la comprensione di concetti alla base dei principi dell'intelligenza artificiale, opportunità fornita progetti come SMaiLE.

Intelligenza artificiale e bambini: cosa sapere

Nei nostri interventi che sono autorizzati dal Comitato Bioetico dell'Ateneo, chiediamo ai bambini, non solo ai genitori, il consenso informato delle attività che andiamo a svolgere - chiarisce la referente di SMaiLE -.

Le attività introducono in modo semplice e giocoso, senza far utilizzo del computer, concetti alla base dell'intelligenza artificiale. Prendiamo ad esempio il concetto di algoritmo, o programma, che può essere compreso dal bambino a partire dalle conoscenze che già ha: una ricetta di un dolce, ad esempio, è un algoritmo, ovvero un insieme di istruzioni che specifica come a partire da alcuni input (gli ingredienti) ottenere un output (il dolce). È un algoritmo informale in quanto, a differenza degli algoritmi formali, è formulato in un linguaggio naturale invece che un linguaggio di programmazione. In modo altrettanto semplice, le attività del progetto offrono l'opportunità di riflettere sui parallelismi tra mente umana e mente artificiale, nonché sulle differenze.

La vera preoccupazione è quando i bambini non utilizzano la loro intelligenza e il ragionamento di fronte alle sfide della realtà. Lo scopo di progetti come SMaiLE (per le scuole secondarie) ed Empai (rivolto ai più piccoli di quinta elementare e prima media) è anche di aiutarli a sviluppare la capacità di ragionare".

Cosa possono fare i genitori. "Come premessa direi di guardare ai nostri figli nell'interezza del loro essere - commenta la docente di psicologia dell'Università di Torino - considerando che il tempo speso sui social è sottratto ad altro. Quindi, più che chiedersi che c'è di male chiediamoci che c'è di bene. Rispetto a cosa possono fare i genitori per favorire nei bambini la consapevolezza dei benefici così come dei rischi dell'intelligenza artificiale, è bene tenere presente che i genitori non possono essere esperti di tutto ciò con cui il loro figlio viene a contatto. Possono però dare credito agli esperti nei vari settori quando desiderano farsi delle idee accurate in proposito. Più che mostrarci esperti della materia è utile favorire il pensiero critico del bambino, anche condividendo esperienze di ricerca di informazioni per comprendere meglio un fenomeno.

Ciò che più conta è allenare il pensiero, non inculcare nozioni.

Per una maggiore comprensione di cosa sia l'intelligenza artificiale può essere utile la lettura del libro Perché l'intelligenza umana batte ancora gli algoritmi(Raffaello Cortina editore, 2023) mentre un gioco che si può proporre ai bambini anche più piccoli, in età prescolare, è Enigma, di Quercetti. Per gli insegnanti, ancora, è possibile trovare del materiale utilizzabile a scuola con gli studenti sulla sezione del portale legata alle attività". 

L’intelligenza artificiale influisce sulla creatività dei bambini?

"Personalmente non sono a conoscenza di studi sperimentali che evidenzino una correlazione tra l'uso dell'IA e il potenziale creativo - commenta la ricercatrice -: quello che ci insegnano gli studi di psicologia sperimentale è che la creatività può essere favorita da diverse condizioni. Una condizione è il disordine, inteso ad esempio come appuntare le idee su foglietti messi in modo sparpagliato su una lavagna; può favorire l'uscita dai soliti schemi e quindi la creatività. Anche la sospensione del pensiero può facilitare la creatività così come l'associazione libera di pensiero. Qualsiasi strumento, anche tecnologico, che permetta di produrre questi effetti sulla persona favorisce la creatività e la creazione di soluzioni intelligenti".

Intelligenza artificiale a scuola: il progetto SMaiLE

"Tutto nasce dall'adesione al bando della Fondazione Compagnia San Paolo sull'intelligenza artificiale - racconta Bucciarelli - la quale ha finanziato il precedente progetto SMaiLE e un nuovo progetto, AI-LEAP. Secondo gli assunti alla base dei due progetti, iniziare presto a interagire con l'IA ha una serie di benefici, tra cui:

  • suscita interesse nella disciplina e avvicina sin da piccoli a questo indirizzo di studio abbattendo lo stereotipo secondo il quale i maschi e sono più portati delle femmine nelle discipline scientifiche e favorendo un avvicinamento da parte di un pubblico più ampio;
  • consente la comprensione di concetti base dell'AI per sviluppare idee più accurate sulle differenze tra mente umana e artificiale;
  • il focus di avvicinamento al Machine Learning spiega ai bambini in che modo i computer apprendono dagli esempi che forniamo loro, stimolando così alla consapevolezza e all'inclusione oltre gli esemplari prototipici che vengono più facilmente alla mente per una categoria; 
  • indirizza l' attenzione al processo che porta a un dato risultato, allenando il pensiero critico nell'uso delle tecnologie". 

L'intervistata

L'intervistata è Monica Bucciarelli, Professore Ordinario di Psicologia Generale al Dipartimento di Psicologia dell'Università di Torino e Presidente del Centro di Logica, Linguaggio e Cognizione presso la stessa università. Si occupa delle rappresentazioni e dei processi mentali alla base dell'apprendimento e del ragionamento; in riferimento a quest'ultimo ambito la sua attività di ricerca più recente ha riguardato la capacità dei bambini e degli adulti a formulare algoritmi informali.

TI POTREBBE INTERESSARE

ultimi articoli