Quali sono le novità della Riforma scuola?
Il disegno di legge 1830 sulla riforma scolastica, promosso dal ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, è stato approvato definitivamente alla Camera, diventando legge.
La riforma introduce importanti novità. Cambiano innanzitutto i criteri di valutazione per gli alunni della scuola primaria, con alcune modifiche anche per le norme riguardanti le sospensioni. Il voto in condotta acquisirà un peso più significativo durante gli scrutini finali, dando maggiore rilevanza al comportamento degli studenti in classe, sia nei confronti degli insegnanti che dei compagni. Resta ancora da chiarire se queste novità entreranno in vigore già dal secondo quadrimestre dell'anno in corso, ma verrà emessa un'ordinanza ministeriale che fornirà le indicazioni dettagliate sulle modalità e sulle tempistiche di attuazione. Ecco i dettagli.
Giudizi sintetici nella scuola Primaria: cosa sono?
Per l'anno scolastico 2024/2025, cambia la pagella! Le scuole primarie diranno addio ai giudizi descrittivi come "avanzato" o "base", e torneranno ai più familiari giudizi sintetici, i classici "ottimo", "buono", "discreto", "sufficiente", "insufficiente" e "gravemente insufficiente" accompagnati dalla descrizione dei livelli di apprendimento raggiunti. Questa scelta segna un cambio di rotta rispetto ai criteri introdotti solo tre anni fa, pensati per valutare gli alunni senza etichettarli con voti definitivi e per misurare il livello di apprendimento degli alunni in un modo più sfumato e privo di connotazioni negative.
Ma secondo il Ministero, i giudizi sintetici sono più diretti e comprensibili per le famiglie, rendendo la comunicazione più chiara. Accanto ai voti, ci sarà comunque una descrizione del percorso educativo e umano di ogni bambino, per offrire una valutazione più completa. L'obiettivo è semplificare il processo e migliorare la trasparenza, offrendo a insegnanti e genitori uno strumento più immediato per seguire i progressi dei piccoli studenti.
Il voto in condotta incide sulla promozione?
"Con la riforma del voto in condotta si ripristina l'importanza della responsabilità individuale, si dà centralità al rispetto verso le persone e verso i beni pubblici e si ridà autorevolezza ai docenti".
Valditara
Nella scuola secondaria di primo e secondo grado torna il voto numerico in condotta, che avrà un peso significativo nel percorso scolastico degli studenti. Con la nuova riforma, il voto in condotta sarà determinante: un 5 comporterà la bocciatura, mentre un 6 sospenderà il giudizio fino a giugno, con la possibilità di essere rivalutati a settembre tramite un elaborato su cittadinanza e costituzione. In caso di mancata consegna o valutazione insufficiente, lo studente dovrà ripetere l'anno. Anche gli alunni con ottimi voti, ma condotta inferiore al 9, non potranno ottenere il massimo dei crediti per l'esame di Maturità.
Punizioni e sospensioni, cosa cambia?
Il comportamento degli studenti avrà un peso maggiore nella valutazione complessiva e nell'ammissione agli esami di Stato. La sospensione subirà dei cambiamenti: non sarà più un allontanamento dalla scuola, ma piuttosto un'opportunità per coinvolgere lo studente in attività educative, con particolare attenzione ai casi più gravi, che saranno indirizzati verso progetti di cittadinanza solidale (nel caso di più di due giorni di sospensione). L'obiettivo principale è supportare l'impegno quotidiano di insegnanti e personale scolastico, facendo comprendere ai giovani non solo i loro diritti, ma anche i doveri all'interno della comunità, a partire dal rispetto reciproco.
Sanzioni per reati contro il personale scolastico
La nuova legge introduce sanzioni pecuniarie per gli studenti che commettono reati contro il personale scolastico, con multe che vanno da 500 a 10mila euro. In caso di minori, la responsabilità ricade sulla famiglia. Oltre al risarcimento per eventuali danni, queste somme saranno versate come riparazione pecuniaria all'istituzione scolastica colpita. Il provvedimento mira a contrastare aggressioni verso insegnanti, compagni e personale scolastico, imponendo conseguenze economiche per comportamenti violenti o gravi
Fonti
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