-
Uno spezza-digiuno. “La merenda deve essere uno spuntino tra i due pasti principali, utile per non far arrivare il bambino affamato a tavola”, spiega Giuseppe Banderali, direttore del Day Hospital pediatrico dell’Ospedale San Paolo di Milano.
-
Al momento giusto. Per non alterare l'appetito è consigliabile dare la merenda almeno due ore e mezza prima di cena.
-
La quantità. La merenda deve corrispondere al 10% delle calorie giornaliere, all’incirca metà della colazione (che deve essere il 20%).
-
Quali alimenti. Variate spesso, in modo da assicurare tutti i nutrienti. Ad esempio: un vasetto di yogurt, un piccolo panino, quattro biscotti, una porzione di frutta. Ogni tanto può andare bene anche una merendina confezionata. Ma fate attenzione ai valori nutrizionali sull’etichetta: non vanno superate le 200 calorie.
-
Caso per caso. Se il bambino fa attività sportiva ha bisogno di un apporto calorico maggiore.
-
No allo spilucco. Mangiucchiare tutto il giorno, magari soltanto per noia, è un comportamento errato, che può portare a obesità e problemi alimentari.
-
Non di corsa. Evitate che si ingozzi davanti alla tv o mentre fa altro. Pretendete che si concentri su quello che mangia. Questo vale ancora di più per gli altri pasti.
-
Se fa i capricci. Date voi l’esempio. Il vostro comportamento alimentare influenzerà il suo modo di agire ben più delle prediche.
Leggi anche: Il bambino sano mangia così e Dopo lo sport una merenda light
Coppyright: Focus Pico
