IL DECALOGO
Approccio, materiali, attività e ambiente: tutto deve essere coordinato per crescere un bambino piccolo secondo il metodo Montessori. Ma come deve essere un genitore, per svolgere al meglio questo compito? Nel suo libro "Come liberare il potenziale del vostro bambino - Manuale pratico di attività ispirate al metodo Montessori per i primi due anni e mezzo", Daniela Valente ha individuato una serie di regole da mettere in pratica.
1. TRATTATE IL BIMBO CON RISPETTO
“È importante che abbiate un atteggiamento rispettoso nei confronti del vostro bambino, lo stesso che avreste per un adulto che amate e stimate. Evitate di dargli degli ordini, ma usate delle formule di cortesia nei suoi confronti con un tono calmo e paziente. Un'altra cosa è quella di abbassarvi al suo livello quando gli parlate, in modo da poterlo guardare negli occhi e non dall'alto verso il basso”.
RISPETTO ANCHE NELLE COCCOLE
“Trattare il bambino con rispetto non significa non mantenere il proprio ruolo di educatore, ma vuol dire considerare l'altro come una persona indipendente, non di nostra proprietà. In questo rientrano anche le coccole: chiedetegli il permesso prima di fargliele, o fategliele solo se ve le chiede. È bene ricordare che non sono cuccioli, ma esseri umani autonomi”.
2. DISCIPLINA POSITIVA
“Secondo Maria Montessori, ogni bimbo è venuto al mondo con un compito speciale da portare avanti e il nostro compito è quello di aiutarlo a trovare la sua strada accentuando il lato positivo delle cose. Per questo, è importante che utilizziate delle forme linguistiche affermative, lodando le sue azioni e gli atteggiamenti positivi, correggendo allo stesso tempo quelli negativi. Ciò vuol dire evitare le punizioni verbali e fisiche, ma preferire poche e chiare regole che devono sempre essere rispettate”.
COMPRENDERE PER NON PUNIRE
“Dovete ricordarvi che dietro ogni 'capriccio' si cela un malessere. Il bimbo non vuole farci arrabbiare, per questo è bene capire da quali motivazioni sono mossi i suoi comportamenti. Tutti questi atteggiamenti aiuteranno il bambino a sviluppare una maggiore fiducia in se stesso e ad avere una visione ottimistica della vita”.
3. FATEGLI PROVARE NUOVE ESPERIENZE
“Riponete nel cassetto le vostre paure e lasciate che vostro figlio sperimenti. Lasciatelo insomma libero di sbagliare. Non fate l'errore di giudicare le sue capacità in base all'età, perché ogni bambino è diverso e acquisisce delle abilità in momenti differenti. Talvolta sarete sorpresi dalle sue qualità inaspettate, altre dovrete consolarlo perché non riesce nel suo intento, ma in questo modo potrà imparare a conoscere se stesso e i suoi limiti”.
STATEGLI SEMPRE VICINO
“Non vi spaventate se il bimbo ci rimane male perché non riesce a svolgere qualche attività. Vedrete che presto saprà autoregolarsi, distinguendo ciò che è in grado di fare e ciò che non è ancora alla sua portata. Dimostrategli sempre fiducia nelle sue capacità e vedrete che, quando sarà pronto, si avvicinerà da solo alle attività più difficili”.
4. NON DISTURBATELO
“Se sta giocando ed è concentrato, evitate di interromperlo. Non commentate, né incoraggiatelo, per lui giocare è un vero e proprio lavoro e ha bisogno di concentrazione per portarlo a termine. Cercate di lasciargli finire l'attività in cui è intento prima di passare alla successiva. Se proprio dovete farlo, spiegategli il perché e avvisatelo per tempo”.
IL DEFICIT DI ATTENZIONE
“Vedrete che se vi comporterete così, senza disturbare vostro figlio mentre è intento nello svolgere un'attività, non alimenterete i disturbi di attenzione di cui oggi molti bambini sono affetti”.
5. MEGLIO INCORAGGIARE INVECE DI PREMIARE
“La soddisfazione del bambino piccolo montessoriano non deriva da voti o giudizi, ma da ciò che riesce a ottenere da solo. Lodate le sue azioni, piuttosto che lui stesso: ditegli che ha disegnato un bel cerchio o che è stato gentile, piuttosto che è bello o bravo”.
6. METTETELO DI FRONTE A DELLE SCELTE
“Non date per scontato di conoscere vostro figlio e di sostituirvi a tutto per lui. Lasciatelo libero di scegliere le cose che lo riguardano, come il gusto dello yogurt a merenda o il tipo di abito da indossare quel giorno. Così lo abituerete a prendere decisioni, un'abilità che gli sarà utile per tutta la vita”.
7. RIDURRE I GIOCHI
“I bambini non hanno bisogno dei giocattoli, ma sono più interessati a fare le cose. Per questo è inutile riempire la loro stanza di giochi, meglio fornirgli degli oggetti e del materiale, adatto alle sue dimensioni, che possa utilizzare per raggiungere un obiettivo utile”.
ATTIVITÀ DOMESTICHE
“Ad esempio, invece di comprargli una costosa cucina in miniatura, dategli la possibilità di cucinare insieme a voi. Fare i lavori domestici riempie di gioia i nostri bambini, ecco perché è importante abituarli fin da subito a dare una mano in casa: spolverare, cucinare e lavare i vetri, sono delle ottime attività da proporgli”.
I GIOCHI GIUSTI
Non si può però poi pensare che i giochi siano del tutto banditi dalle camerette dei nostri bambini. “Scegliete dei giochi che siano ben fatti, educativi e belli. Quando li acquistate, chiedetevi se
hanno una finalità, se comportano delle decisioni da prendere, se incoraggeranno l’esplorazione e la manipolazione. Date al bambino un solo gioco alla volta e quando sarà più grande insegnategli a riordinare ogni attività prima di iniziarne un’altra”.
8. DITE SEMPRE LA VERITÀ
Il bambino ha bisogno di potersi fidare dei suoi genitori. Conquistare la sua fiducia “è un processo lungo che si ottiene con la costanza: per questo non dobbiamo mai mentire ai nostri figli”. Questo anche perché un bambino è in grado di capire molto più di quanto pensiamo: “Spiegategli le cose con parole semplici, ma ditegli sempre la verità; non inventate storie che a voi sembrano più facili da comprendere per spiegargli le cose”.
UNA PROMESSA È UNA PROMESSA
Anche nel caso delle promesse c'è da fare molta attenzione: “Non promettetegli ciò che non potete mantenere. Per esempio, se vuole andare al parco, mai dire 'Andiamo dopo' se sapete già che non è possibile”.
LA SEPARAZIONE
Un altro atteggiamento importante da avere con il bambino è quello di spiegargli le cose: “Quando dovete lasciarlo da solo, ad esempio per andare a lavorare, avvertitelo sempre. Non 'scappate', perché non solo gli verrà un’ansia da separazione, ma si sentirà anche preso in giro. Preparatelo in anticipo alla vostra partenza, dicendogli anche quando tornerete. Salutatelo sempre quando ve ne andate, anche se piange: con il tempo imparerà a gestire la separazione”.
9. TEMPO AL TEMPO
Il bambino piccolo non ha un maturo concetto del tempo: non può capire la differenza tra “dopo” e “fra cinque minuti”. “Lui vive nel presente. Perciò, quando dovete interrompere un’attività, avvisatelo prima e trovate dei concetti temporali che possa comprendere”. Ad esempio, potreste dirgli che dovete andare via dal parco giochi quando suonano le campane o quando l'ombra dell'albero arriva alla panchina.
MOMENTI PREZIOSI
“Quando sarà abbastanza grande, potrete usare una clessidra per fargli capire lo scorrere del tempo; magari dandogli lo spazio di un giro di clessidra per leggere un libro, prima di metterlo a dormire. Per quanto possibile, quando siete con lui, dimenticate la routine e l’orologio: l’ora della pappa e della nanna hanno senso solo per voi. Cercate invece di capire quando ha fame e quando ha sonno, cercate di proporgli quello che gli serve quando ne ha bisogno e non quando lo dice la vostra organizzazione del tempo”.
10. STOP ALLA TV
Come detto prima, è importante focalizzare l'attenzione dei bambini: non interromperli mentre stanno giocando o facendo le loro attività. “La successione rapida di immagini e suoni proposta dalla televisione previene la capacità del bambino di stare attento, condizionandolo ad
aspettarsi sempre qualcosa di nuovo nel giro di pochi secondi. Per i bambini al di sotto dei due anni il televisore, il computer, lo smartphone o il tablet, non sono strumenti di apprendimento. È dimostrato invece che per ogni ora passata davanti alla tv prima dei due anni, il vostro bambino avrà il 30% di possibilità in più di avere disturbi del linguaggio e dell’apprendimento”.