Home Bambino Istruzione

Napoleone: il 5 maggio spiegato ai bambini

di Luisa Perego - 04.05.2023 - Scrivici

napoleone-per-bambini
Fonte: shutterstock
Il 5 maggio 1821 muore Napoleone. 5 maggio è anche un'ode che Alessandro Manzoni ha scritto per Bonaparte

In questo articolo

5 maggio spiegato ai bambini

Ei fu. Siccome immobile,
Dato il mortal sospiro,
Stette la spoglia immemore
Orba di tanto spiro

5 maggio: una data che ricorre spesso a fine anno nella vita di uno studente, sia perché è il giorno in cui è morto Napoleone Bonaparte, sia perché il grande scrittore Alessandro Manzoni ha dedicato a lui e a questo giorno proprio un'ode: "Cinque maggio". Di cui tutti si ricordano l'inizio. Cerchiamo di capirla, contestualizzarla e riprenderla. Ecco un riassunto veloce del 5 maggio spiegato ai bambini.

5 maggio 1821: muore Napoleone

Napoleone terminò i suoi giorni in esilio sull'isola di Sant'Elena, in mezzo all'Oceano Atlantico, a 1.900 km dalla costa africana, lontano da qualsiasi possibilità di tornare.

Era già stato in esilio, ma era riuscito a fuggire. Nel 1813 venne infatti  esiliato sull'isola d'Elba e la monarchia francese venne riportata al potere.

Nel 1815 però Napoleone - ancora molto amato da esercito e da molti compatrioti -  riuscì a fuggire e tornò in Francia a reclamare il potere. In quelli che passarono alla storia come i Cento Giorni, Napoleone si rimise alla testa di un nuovo esercito e per un attimo parve in grado di riprendersi tutto quello che aveva perso. I suoi avversari erano troppo forti e lo sconfissero però nella famosa battaglia di Waterloo (1815).

 Vinto e fiaccato, costretto a vivere in un'abitazione in mezzo al nulla sull'isola di Sant'Elena, dal clima malsano, umido e flagellata dai venti, Napoleone morì sei anni dopo, il 5 maggio 1821. 

Questa data fu immortala anche da Alessandro Manzoni con la celebre poesia Cinque Maggio.

Napoleone aveva solo 51 anni: non così insolita come età per morire ai suoi tempi, ma l'esilio e l'isola avevano peggiorato drasticamente le sue condizioni di salute. Era sovrappeso e gonfio. In aprile l'ulcera cancerosa che lo uccise si manifestò in tutta la sua violenza: crampi allo stomaco, vomito sudori e vertigini.

Cinque maggio di Alessandro Manzoni

In occasione della morte di Napoleone Alessandro Manzoni scrisse l'ode Cinque maggio.

L'opera è stata scritta di getto in tre giorni dopo aver appreso dalla Gazzetta di Milano del 16 luglio 1821 le circostanze della morte dell'Imperatore. Nonostante la pubblicazione dell'ode fosse stata ostacolata dalla censura austriaca, è riuscita comunque a circolare e ad avere successo, fino a quando non viene pubblicata da un editore torinese e tradotta in differenti lingue.

L'autore rievoca la figura di Napoleone Bonaparte e la sua morte, che lo ha lasciato senza parole. Questo evento ha lasciato sbigottito il mondo, dopo le varie opere e le imprese leggendarie realizzate da Napoleone. 

Questa rievocazione segue due macrofiloni:

  • la grandezza di Napoleone
  • la sconfitta di Napoleone

Cinque maggio: testo

Ei fu. Siccome immobile,
       dato il mortal sospiro,
       stette la spoglia immemore
       orba di tanto spiro,
5        così percossa, attonita
       la terra al nunzio sta,
       muta pensando all'ultima
       ora dell'uom fatale;
       né sa quando una simile
10        orma di piè mortale
       la sua cruenta polvere
       a calpestar verrà.
       Lui folgorante in solio
       vide il mio genio e tacque;
15        quando, con vece assidua,
       cadde, risorse e giacque,
       di mille voci al sonito
       mista la sua non ha:
       vergin di servo encomio
20        e di codardo oltraggio,
       sorge or commosso al subito
       sparir di tanto raggio;
       e scioglie all'urna un cantico
       che forse non morrà.


25        Dall'Alpi alle Piramidi,
       dal Manzanarre al Reno,
       di quel securo il fulmine
       tenea dietro al baleno;
       scoppiò da Scilla al Tanai,
30        dall'uno all'altro mar.
       Fu vera gloria? Ai posteri
       l'ardua sentenza: nui
       chiniam la fronte al Massimo
       Fattor, che volle in lui
35        del creator suo spirito
       più vasta orma stampar.
       La procellosa e trepida
       gioia d'un gran disegno,
       l'ansia d'un cor che indocile
40        serve pensando al regno;
       e il giunge, e tiene un premio
       ch'era follia sperar;
       tutto ei provò: la gloria
       maggior dopo il periglio,
45        la fuga e la vittoria,
       la reggia e il tristo esiglio;
       due volte nella polvere,
       due volte sull'altar.
       Ei si nomò: due secoli,
50        l'un contro l'altro armato,
       sommessi a lui si volsero,
       come aspettando il fato;
       ei fe' silenzio, ed arbitro
       s'assise in mezzo a lor.


55        E sparve, e i dì nell'ozio
       chiuse in sì breve sponda,
       segno d'immensa invidia
       e di pietà profonda,
       d'inestinguibil odio
60        e d'indomato amor.
       Come sul capo al naufrago
       l'onda s'avvolve e pesa,
       l'onda su cui del misero,
       alta pur dianzi e tesa,
65        scorrea la vista a scernere
       prode remote invan;
       tal su quell'alma il cumulo
       delle memorie scese!
       Oh quante volte ai posteri
70        narrar sé stesso imprese,
       e sull'eterne pagine
       cadde la stanca man!
       Oh quante volte, al tacito
       morir d'un giorno inerte,
75        chinati i rai fulminei,
       le braccia al sen conserte,
       stette, e dei dì che furono
       l'assalse il sovvenir!
       E ripensò le mobili
80        tende, e i percossi valli,
       e il lampo de' manipoli,
       e l'onda dei cavalli,
       e il concitato imperio,
       e il celere ubbidir.


85        Ahi! Forse a tanto strazio
       cadde lo spirto anelo,
       e disperò; ma valida
       venne una man dal cielo
       e in più spirabil aere
90        pietosa il trasportò;
       e l'avviò, pei floridi
       sentier della speranza,
       ai campi eterni, al premio
       che i desideri avanza,
95        dov'è silenzio e tenebre
       la gloria che passò.
       Bella Immortal! benefica
       Fede ai trionfi avvezza!
       scrivi ancor questo, allegrati;
100        ché più superba altezza
       al disonor del Golgota
       giammai non si chinò.
       Tu dalle stanche ceneri
       sperdi ogni ria parola:
105        il Dio che atterra e suscita,
       che affanna e che consola,
       sulla deserta coltrice
       accanto a lui posò.

Parafrasi secondo Treccani

Egli (Napoleone I) non è più. Come, dopo aver esalato l'ultimo respiro, il suo corpo mortale, ormai senza memoria, rimase immobile, separato da un così grande spirito vitale, così rimane il mondo, colpito, stordito dall'annunzio, ammutolito, pensando all'ultima ora dell'uomo del destino; e non sa quando l'orma di un piede mortale altrettanto grande tornerà a calpestare la sua polvere insanguinata.

Il mio animo di poeta lo vide trionfante sul trono, e rimase in silenzio; e così fece anche quando, con sorte incalzante, cadde (dopo la sconfitta di Lipsia e l'esilio all'Elba), si risollevò (nei 'Cento giorni') e fu definitivamente sconfitto (a Waterloo e prigioniero a Sant'Elena), non unendo la sua voce a quelle di tanti altri: ora, immune da elogi servili e da vili insulti, si leva, commossa, per l'improvvisa scomparsa di una sì grande luce; ed eleva alla sua tomba un canto che forse durerà per sempre. Dalle Alpi (nella campagna d'Italia del 1796) alle piramidi (nella campagna d'Egitto del 1799), dal Manzanarre (fiume di Madrid: nella campagna di Spagna del 1808) al Reno (nelle campagne di Germania), le azioni fulminee di quell'uomo senza esitazioni seguivano immediatamente il suo improvviso apparire; agì impetuosamente da Scilla (in Calabria, dove giunse il suo dominio) al Tanai (il Don: nella campagna di Russia del 1912), da un mare (il Mediterraneo) a un altro mare (l'Atlantico). Si trattò di una gloria veritiera? La difficile sentenza (va lasciata) ai posteri; noi chiniamo il capo davanti al Sommo Creatore, che in lui volle lasciare una sì grande impronta della sua potenza creatrice. Egli sperimentò tutto: la tempestosa e trepida gioia di un grande disegno, l'insofferenza di un animo ribelle che obbedisce, ma pensa al potere, e lo raggiunge, e ottiene un premio che sarebbe stato una follia sperare; la gloria tanto più grande dopo il pericolo, la fuga e la vittoria, la reggia e l'esilio umiliante; due volte sconfitto, due volte vincitore. Egli si diede un nome (glorioso): due secoli (il XVIII e il XIX), contrapposti (tra conservazione e rivoluzione), gli si volsero sottomessi, come aspettando da lui il loro destino; egli impose il silenzio e sedette come arbitro giudicante. E poi scomparve, e finì la sua vita in ozio, in una così piccola isola (Sant'Elena), oggetto di immensa inimicizia e di rispetto profondo, di un odio implacabile e di un indomabile amore.

Come sulla testa del naufrago incombe e grava l'onda su cui poco prima lo sguardo del misero scorreva in alto, cercando invano di avvistare lontani approdi, così su quell'anima scese il peso soverchiante dei ricordi! Oh, quante volte cominciò a scrivere per i posteri le sue vicende! E quante volte su quelle pagine, destinate all'immortalità, cadde la sua mano stanca! Quante volte, nel silenzioso tramonto di un giorno trascorso in un ozio forzato, abbassando gli occhi (che prima erano) saettanti, rimase con le braccia incrociate sul petto, e lo assalì il ricordo malinconico dei giorni passati! E ripensò agli accampamenti sempre spostati, alle trincee abbattute, allo scintillare delle armi dei drappelli e alle cariche della cavalleria, e agli ordini concitati e alla loro rapida esecuzione. Ah, forse per tanto dolore cadde il suo spirito affannato e si perse d'animo; ma dal cielo scese una forte mano divina, che pietosamente lo trasportò in un'aria più pura; e lo guidò, lungo i sentieri sempre fioriti della speranza, verso i campi eterni (del Paradiso), verso il premio (la beatitudine) che supera ogni desiderio umano, ove la gloria passata non è che silenzio e tenebre. Bella immortale, benefica Fede, abituata alle vere vittorie! Annovera anche questo tuo trionfo, rallegrati; perché nessun uomo più superbo si è mai chinato davanti all'infame croce del Calvario. Tu (o Fede), allontana dalle stanche spoglie di quest'uomo ogni parola malvagia: il Dio che abbatte e che risolleva, che fa soffrire e che consola, sul (suo) letto (di morte) abbandonato da tutti, è venuto a soffermarsi vicino a lui.

Napoleone e l'isola d'Elba

L'isola d'Elba ospitò per dieci mesi Napoleone, prima della sua fuga. Un periodo breve e intenso, che incise profondamente sulla vita dell'isola, tanto che i segni sono ancora oggi evidenti.

Il suo sbarco avvenne il 4 maggio 1814, a Portoferraio, dove ancora oggi è possibile vedere la zona esatta in cui il primo imperatore francese posò i piedi sull'isola.

Da quel momento, e fino al 26 febbraio 1815, la vita della comunità elbana venne stravolta dalla presenza di Napoleone e le sue tracce sono ancora ovunque. Tra tutte la bandiera simbolo elbano, che presenta tre api dorate su una striscia rossa in campo bianco.

Come rivivere Napoleone sull'isola d'Elba

All'Elba tutto è pronto per vivere la Napoleon Experience, una nuova serie di proposte di appuntamenti coinvolgenti che ci faranno ritornare indietro di 200 anni, quando l'Elba era governata dall'imperatore corso.

Napoleon Experience ha preso il via oggi, 4 maggio, per poi proseguire nei prossimi mesi con un ricco calendario di appuntamenti, e consentirà di vivere una vacanza a 360° gradi in chiave napoleonica, grazie a un'esperienza di viaggio unica, capace di mescolare cultura, enogastronomia, natura, folklore e naturalmente mare e relax. Sarà come fare un viaggio indietro nel tempo, alla scoperta dei luoghi e delle curiosità, ma non solo, legati alla vita di Napoleone all'Elba: grande innovatore che contribuì in maniera decisiva a fare dell'Isola un luogo moderno per l'epoca, con interventi che ancora oggi sono parte della cultura di questo territorio.

Dai musei nazionali delle ville napoleoniche alle ambientazioni ricostruite della più intima Casetta Drouot, dalle passeggiate sul Monte Capanne al nido d'amore nello scenario della Madonna del Monserrato tra cipressi, agave e macchia mediterranea: la Napoleon Experience permetterà di immergersi nel clima dell'epoca napoleonica e vivere anche l'emozione delle grandi feste, degustando il vino Aleatico, tanto amato dall'imperatore, percorrendo i sentieri che da sempre guardano alla sua natia Corsica, e scoprendo come si viveva tra raffinato artigianato e preziosi minerali estratti dal cuore dell'isola.

A inaugurare le celebrazioni, tre appuntamenti presentati dal Centro Nazionale di Studi napoleonici e di Storia dell'Isola d'Elba, insieme con la Gestione Associata degli Archivi comunali elbani e l'Assessorato alla Cultura del Comune di Portoferraio.

Si parte il 4 maggio nella sede della Gran Guardia di Portoferraio con un viaggio alla scoperta delle opere d'arte che il principe Anatolio Demidoff, marito di Matilde Bonaparte, donò alla città. Guidati dai componenti del Battaglione elbano dell'associazione culturale Petit Armée e immersi in un'atmosfera di attenta ricostruzione storica, gli ospiti seguiranno un percorso tra le opere che dalla sala del Consiglio li condurrà al Duomo cittadino dove ad accoglierli troveranno nuovi personaggi napoleonici e il concerto organizzato dall'associazione culturale Historiae con la collaborazione della Petite Armée. Sarà sempre la Petit Armée ad animare Villa della Linguella (Portoferraio) l'11, il 18 e il 25 maggio con attività serali pensate per tutti e la ricostruzione di un vero accampamento napoleonico.

L'esilio dell'aquila è il docufilm - realizzato in occasione del bicentenario dell'Elba napoleonica del 2014 dal regista Stefano Muti, prodotto da Revolver in collaborazione con l'elbana Cosmomedia, con il patrocinio della regione Toscana e il sostegno di Toscana Film Commission - che il 10 maggio, nella sala Nello Santi del Centro Culturale De Laugier, racconterà attraverso le voci di esperti di storia napoleonica come Luigi Mascilli Migliorini, Thierry Lentz, Alan Forrest gli episodi salienti della permanenza sull'Isola di Bonaparte.

L'11 maggio l'Archivio Storico del Comune di Portoferraio svela i suoi tesori e negli spazi del Centro culturale De Laugier espone i documenti originali e gli oggetti testimoni dei quindici anni di governo francese all'Isola d'Elba. Un salto nella vita amministrativa e quotidiana del periodo.

Sempre a Portoferraio, non mancheranno i concerti e le visite animate alla Palazzina dei Mulini e a Villa San Martino con artisti e personaggi in costume d'epoca che guideranno gli ospiti attraverso un'esperienza suggestiva e originale tra scene di vita quotidiana e spettacoli teatrali.

A prendere vita sotto il segno della storia di Napoleone sarà tutta l'Isola, da Capoliveri, dove la compagnia i Bardi del mare farà rivivere tra musica classica e parole la leggenda della Vantina, a Procchio (Marciana) per immergersi nella vita quotidiana dell'epoca naoleonica, fino al Santuario di Madonna del Monte dove si consumò l'amore clandestino tra Bonaparte e Maria Walewska. Per i più romantici, imperdibile la lettura delle lettere d'amore scambiate tra Napoleone e la prima moglie Giuseppina.

Se gli amanti del buon cibo potranno godere delle cene napoleoniche a base di menù ispirati alle ricette del tempo - dal cappon di galera al coscio di suino dell'imperatore, senza rinunciare a un brindisi con l'Aleatico, per il quale Napoleone stesso istituì la prima DOC della storia -, gli sportivi, invece, potranno esplorare le bellezze dell'Isola seguendo percorsi di trekking e MTB che ripercorrono i luoghi più significativi della permanenza di Bonaparte all'Elba. Escursioni adatte a ogni tipo di difficoltà che condurranno i viaggiatori alla riscoperta dei luoghi napoleonici per eccellenza: dal Santuario della Madonna del Monte (Marciana) alla Spiaggia della Paolina, dalla quale è possibile ammirare l'isolotto dove, secondo una leggenda, amava prendere il sole Paolina, la sorella di Napoleone. Imperdibili anche le Miniere di Rio Marina e Capo Stella, con i suoi sentieri che dominano la costa sud, e la riserva di caccia dell'imperatore.

Dopo il successo degli scorsi anni, ritorna per l'occasione il Passaporto Napoleonico, un gioco per visitare i luoghi napoleonici per eccellenza dell'Elba, avventurandosi in un percorso a tappe, tutte indicate sul documento, che farà scoprire ai curiosi e agli appassionati di storia e cultura le bellezze dell'isola. Al termine di ogni visita sarà possibile richiedere agli incaricati il timbro che certifica la tappa.

Una volta completato il percorso, si potrà ritirare il proprio attestato napoleonico presso l'Info Park Area (Viale Elba, zona porto) e l'Infopoint La Gattaia (Via Vittorio Emanuele II) a Portoferraio. Un viaggio tra alcuni dei luoghi più belli dell'Isola la cui storia e fortuna si è legata indissolubilmente con il passaggio dell'Imperatore francese.

Tra gli appuntamenti in arrivo che non si possono perdere, la mostra permanente La moda al tempo di Napoleone, a Capoliveri nella Galleria d'arte del museo del mare, per un viaggio alla scoperta dello stile dell'epoca, espressione della società, della cultura, del gusto di un popolo. Specchio di vita e di pensiero, con caratteristiche così distintive da aver segnato un vero e proprio immaginario che tutti noi conosciamo come "stile impero".

Per approfondire:

Per saperne di più sull'Elba

  • Visit Elba al sito www.visitelba.info
  • Visit Elba su Facebook @VisitElbaIT e su Instagram @visitelbaofficial

TI POTREBBE INTERESSARE

ultimi articoli