Nomi comuni e nomi propri
I nomi possono essere comuni o propri. I primi indicano in maniera generica persone, animali e cose, dei quali ne esiste un gran numero. Per esempio "fiore", "cane", "bambino" sono nomi comuni. Esempio: "fiore", "cane", "bambino", "papà" sono nomi comuni. I nomi propri si riferiscono in modo specifico a una persona, un animale o una cosa, distinguendola da altre simili. Per esempio "Luca", "Fido", sono i nomi propri di una persona specifica e di un cane specifico. Tornando all'utilità di questi termini bisogna ricordare che i nomi sia comuni che propri compongono la parte variabile del discorso che serve a indicare il soggetto e l'oggetto. Senza i non non si potrebbe definire tutto ciò che c'è intorno a noi.
Le caratteristiche dei nomi comuni
I nomi comuni si scrivono di solito con l'articolo davanti. Si dividono in tre grandi gruppi a seconda di ciò che indicano, ovvero ci sono:
- nomi di persona come il vigile, la maestra, l'astronauta, la dottoressa;
- nomi di animale come il gatto, il cane, il cavallo, la tigre, la capra;
- nomi di cosa come le scarpe, il cappello, la padella, ma anche la felicità, l'intelligenza, la sensibilità.
Tra le diverse tipologie di nomi comuni ce ne sono alcuni che sono un po' diversi rispetto agli altri, c'è infatti differenza tra i nomi concreti e quelli astratti.
La differenza tra nomi concreti e nomi astratti
I nomi comuni concreti sono tutti quelli che indicano oggetti reali che possiamo vedere con gli occhi, toccare con la mano, o sentire con il naso o con il gusto come il libro, il gelato e il profumo. I termini come felicità, intelligenza e sensibilità sono chiamati invece nomi comuni astratti perché esprimono concetti che non si possono percepire con i cinque sensi. Ci sono poi anche i nomi comuni collettivi che indicano al singolare un insieme composto da più unità, per esempio "uno stormo di rondini" significa un insieme di uccelli della specie delle rondini.
Le caratteristiche dei nomi propri
I nomi propri sono quelle parole che servono per identificare con precisione una singola persona, un singolo animale o una singola cosa distinguendoli da tutti gli altri che appartengono alla stessa categoria. Per esempio: Il cane di Francesco si chiama Whisky. Francesco è il nome proprio di una persona specifica e Whisky è il nome proprio del suo cane. I nomi propri sono più facili da riconoscere nello scritto perché hanno sempre la lettera iniziale maiuscola. Nella frase "Il mio cane è un bassotto", invece, non ci sono nomi propri perché sia cane che bassotto sono nomi comuni. "Il mio cane Fido è un bassotto", Fido è il nome proprio del cane soggetto della frase. Davanti a un nome proprio solitamente non si usa l'articolo. Si scrive "Luca è mio amico" e non "Il Luca è mio amico". Questa seconda forma è scorretta in italiano. Possono avere un nome proprio perfino le cose come le città, i fiumi o le montagne: "Pianura Padana", "Monte Rosa", "Adige".
Il genere dei nomi comuni e propri
I nomi comuni di persona e animale sono di genere maschile se indicano un maschio, femminile se indicano una femmina. Per esempio il cavallo al femminile diventa la cavalla, il bambino diventa la bambina. Se sono cose, cioè oggetti inanimati, il genere deriva dalla forma. Per esempio sono oggetti femminili la sedia, la penna, la casa, la villa, la chiesa. Sono oggetti maschili: il tavolo, il cappello, il tubo, il quadro, il tetto. I nomi cambiano anche se sono al singolare, la persona, la rosa, il cane, il dipinto o al plurale, le persone, le rose, i cani, i dipinti. Per quanto riguarda i nomi propri, anche questi possono essere maschili o femminili in base al genere di ciò che indicano per esempio Paolo e Paola.
Il plurale nei nomi propri si usa solo in alcuni casi come per indicare più persone che hanno lo stesso nome proprio, per esempio le due Marie, oppure per indicare due o più opere d'arte riconducibili a un unico artista, i due Tintoretti.