Pablo Picasso spiegato ai bambini
Pablo Picasso è stato uno dei più grandi artisti del Novecento, nonché uno dei pittori più rivoluzionari della storia dell'arte. Il suo talento emerge fin da piccolo, un vero bambino prodigio che diventerà il genio che tutti conosciamo. I punti salienti della sua vita e il percorso artistico, fino al suo più grande capolavoro, spiegati ai bambini.
Chi era Pablo Picasso
Forse vi sorprenderà sapere che il vero nome di Picasso era lunghissimo (e impossibile da ricordare): Pablo Diego José Francisco de Paula Juan Nepomuceno Maria de los Remedios Cipriano de la Santísima Trinidad Ruiz Picasso. Tutti nomi in onore di vari santi e parenti, dei quali gli ultimi due tratti dal padre e dalla madre, per la regola del doppio cognome vigente in Spagna.
Pablo Picasso nacque a Málaga, in Andalusia, il 25 ottobre 1881. Figlio di un pittore accademico, José Ruiz y Blasco, rivelò uno spiccato senso artistico sin da piccolo. Basti pensare che, stando a quanto raccontò la madre, le prime parole di Pablo furono "piz, piz", abbreviazione di lápiz, che in spagnolo significa "matita". La sua formazione avvenne sotto la guida del padre, che valorizzò il precoce talento del figlio introducendolo all'esercizio della pittura e allo studio dei grandi maestri. Già all'età di 7-8 anni, il piccolo Pablo realizzò il suo primo dipinto, "Il picador", cui seguirono molti altri, tutti caratterizzati da un'eccezionale abilità tecnica che si dice abbia spinto il padre a rinunciare alla tavolozza e ai pennelli. "A 12 anni dipingevo come Raffaello. Ma mi ci è volta una vita per imparare a dipingere come un bambino", affermerà Picasso nel corso della sua vita.
Nel 1896, quando aveva solo 15 anni, con l'aiuto del padre Pablo aprì un atelier a Calle de la Plata a Barcellona, dove si era trasferito con la famiglia.
I suoi quadri ebbero tutti una calda accoglienza, tra questi "L'enfant de choeur", "La prima comunione", "Scienza e carità". Incoraggiato dal successo ottenuto, ma soprattutto dai crescenti attriti con il padre, che lo voleva a Monaco di Baviera, Picasso decise di dare un impulso più decisivo alla propria formazione artistica, trasferendosi a Madrid. Qui, appena sedicenne, venne subito ammesso ai corsi superiori dell'Accademia Reale di San Fernando, ma vi restò solo un inverno: colto da un feroce attacco di scarlattina, che lo costrinse a trascorrere otto mesi a Horta de Ebro, presso i genitori dell'amico Manuel Pallarès, fece ritorno a Barcellona. Il soggiorno a Horta de Ebro e l'adesione al gruppo del caffé Els Quatre Gats, intorno al 1899, furono momenti fondamentali della sua evoluzione artistica.
Dalla Spagna, poco più che ventenne si trasferì a Parigi, stringendo rapporti di amicizia con artisti come Max Jacob, Guillaume Apollinaire, Gertrude e Leo Stein e i mercanti d'arte Ambroise Vollard e Berthe Weill. La sua carriera fu soprattutto segnata dall'incontro con Georges Braque, con il quale creò un nuovo modo di dipingere, che venne chiamato 'cubismo'. A Parigi risale anche un episodio spiacevole: fu infatti sospettato del furto della "Gioconda" dal Museo del Louvre (1911), risultando poi del tutto estraneo ai fatti.
Nel 1936 la guerra civile che afflisse la Spagna segnò profondamente Picasso, che diede vita a uno dei suoi più grandi capolavori: "Guernica". Nel 1961, Picasso sposò Jacqueline Roque, con la quale si trasferì a Mougins, in Francia, dove continuò la sua prolifica attività artistica, tra dipinti, sculture, stampe e ceramiche, fino alla morte, che avvenne l'8 aprile 1973.
Periodo blu, periodo rosa, cubismo
Tutte le opere di Picasso appartengono a momenti particolari della sua vita.
- Periodo blu, in cui l'artista spagnolo, utilizzando soprattutto il colore blu e le tonalità fredde, esprime il dolore, la nostalgia, la tristezza e la malinconia, in uno dei periodi più bui della sua vita.
- Periodo rosa, in cui Pablo Picasso riproduce un mondo dall'atmosfera idilliaca, popolato da soggetti del circo, utilizzando gradazioni di colore più calde e delicate, tra cui appunto il rosa.
- Cubismo, un modo di dipingere totalmente originale e nuovo, in contrapposizione con l'arte tradizionale. Picasso e Braque dipingono oggetti della realtà quotidiana, come chitarre, violini, frutta, boccali, frammentandoli in diverse schegge di realtà, viste da angolazioni diverse e sovrapposte in un nuovo ordine. Il fine è quello di mostrare lo scorrere del tempo e le diverse sensazioni e percezioni che si hanno di fronte a uno stesso oggetto in due momenti diversi.
Guernica, il capolavoro di Pablo Picasso
Il 26 aprile del 1937, Pablo Picasso consegnò al mondo il suo più grande capolavoro: "Guernica".
L'artista spagnolo lo dipinse dopo il bombardamento sull'omonima città basca ad opera dei nazi-fascisti tedeschi e italiani in appoggio al generale Francisco Franco, durante la sanguinosa guerra civile. Il grande arazzo è diventato un simbolo di denuncia contro gli orrori di tutte le guerre, ed è ancora oggi attualissimo.
Secondo alcune tesi, inizialmente l'opera doveva rappresentare la morte di un torero ma poi gli eventi imposero al pittore di abbandonare il progetto iniziale per realizzare il capolavoro che oggi tutti conosciamo. Il dipinto è ambientato in una stanza sventrata dal bombardamento, dove i personaggi, tra cui una madre con un bambino in braccio, e animali - un toro e un cavallo - sono tutti accomunati dalla disperazione, mentre emettono urla strazianti su uno sfondo dai toni del grigio, eco delle foto in bianco e nero che documentavano la tragedia.
Fonti
- Treccani, "Enciclopedia dei Ragazzi" - Picasso, Pablo
- Historia Arte, Pablo Picasso
- Focus Junior, Chi era Pablo Picasso? Vita, opere e curiosità