L'insegnamento del corsivo sta piano piano sparendo dai programmi scolastici.
In Finlandia dal prossimo anno non sarà più obbligatorio imparare a scrivere a mano. Negli Stati Uniti il Common Core State Standards, istituto che fornisce le linee guida per l’omogeneità dell'insegnamento nella scuola pubblica, ha eliminato l'obbligo del corsivo.
In Italia è ancora materia di studio, ma rispetto al passato ha perso d'importanza. Inoltre a casa i bambini imparano dai genitori a digitare su tablet e smartphone e non vengono indirizzati alla scrittura su carta. Il risultato è che i ragazzi sanno digitare velocemente un testo sulla tastiera del pc o del tablet, ma non sono quasi più in grado di scrivere in corsivo.
Ma gli esperti avvertono: secondo alcuni studi la mancanza dell'uso del corsivo può avere effetti negativi sullo sviluppo del cervello.
E negli Stati Uniti si è aperto un vero e proprio dibattito sul corsivo e sulla sua importanza. Tanto che nove Stati, fra cui California e Massachusetts, lo hanno reinserito come materia di studio a scuola.
Nella ricerca della pedagogista Stephanie Müller è emerso che il 70% dei bambini che escono dalla materna non hanno i prerequisiti per imparare il corsivo. La causa è la mancanza di manualità e fisicità. “Oggi non si gioca più in strada, non ci si arrampica sugli alberi, non ci si allaccia le scarpe, non si corre e salta, non si infila un ago. Si premono tasti, o si tocca uno schermo, tutte cose che richiedono l’uso di altri muscoli rispetto a quelli per tenere in mano una penna, e che non consolidano la coordinazione necessaria a scrivere in corsivo” dice l'esperta.
In una ricerca dell’Università dell’Indiana, condotta dalla psicologa Karin Harman James, è risultato che la scrittura manuale è in grado di attivare importanti processi cognitivi.
“I bambini capaci di scrivere a mano, hanno fatto registrare un’attività neuronale molto più sviluppata rispetto all’altro gruppo testato, comprovando l’importanza della produzione manuale di segni bidimensionali" dice James.
Un altro risultato importante a favore del corsivo viene dallo studio di Virginia Berninger dell’Università di Washington: “In termini di costruzione del pensiero e delle idee, c’è un rapporto importante tra cervello e mano. La scrittura manuale legata accende massicciamente aree del cervello coinvolte anche nell’attività del pensiero, del linguaggio, e della memoria” dice l'esperta.
In conclusione questi studi evidenziano che l'importanza del corsivo va oltre la sua utilità pratica, risultando cruciale nello sviluppo e nella crescita dei bambini.
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Bambini a scuola nel mondo
vai alla galleryLa scorsa settimana le scuole sono terminate. In questa galleria fotografica abbiamo voluto perlustrare gli studenti in giro per il mondo. Buona visione a tutti.
"Rivalutare il corsivo non è né anacronistico, né innovativo: è semplicemente attuale e funzionale alla crescita armonica della persona. Il corsivo (dal latino “currere”, che corre o scorre) è moderno, semplice ed efficace, fatto per valorizzare la mano, perché “andare di corsa” è tipico della mano.
Inoltre, dal punto di vista grafologico, il corsivo è personale e rivela l’identità di chi scrive, le sue attitudini, le potenzialità relazionali e affettive, rendendo gli scritti della persona un documento storico." dice la pedagogista Cristina Pendola.
Secondo Federico Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta dell'età evolutiva, la perdita del corsivo potrebbe essere alla base di molti disturbi dell'apprendimento. "Scrivere in corsivo vuol dire tradurre il pensiero in parole, scrivere in stampatello vuol dire invece sezionarlo in lettere, spezzettarlo, negare il tempo e il respiro della frase. E il corsivo così come lega le lettere lega i pensieri" dice l'esperto.
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Fa riflettere che il più grande innovatore del mondo digitale all'università avesse scelto di seguire proprio un corso di bella calligrafia. Questo pioniere era Steve Jobs che nelle aule del Reed College, prima di fondare la Apple, imparò a scrivere in corsivo, con eleganza, senza errori né sbavature.