Avere il diritto di portare il pranzo da casa e mangiare insieme ai compagni nel refettorio della scuola. Fino allo scorso anno chi non voleva pagare il servizio di ristorazione della mensa era costretto ad uscire e tornare prima dell'inizio delle lezioni.
Accade a Torino. Una piccola rivoluzione che è stata avviata a fine anno scolastico scorso da alcuni genitori e proseguita con la sentenza dei giudici d'appello di Torino il 22 giugno. Secondo i giudici i genitori hanno ragione e possono lasciare a scuola i figli con il pasto portato da casa. Infatti il tempo della mensa è parte della formazione dei ragazzi, sarebbe non giusto obbligarli a uscire se preferiscono il cibo di casa a quello del servizio di ristorazione offerto dal Comune.
Che cosa mangiano i bambini in mensa? FOTO DAL MONDO
vai alla galleryDavanti al menu della mensa scolastica vi capita di rimanere perplesse e di chiedervi se vostro figlio mangerà quello che è proposto? Guardate e confrontatevi con i menu del resto del...
E un solo giudice deciderà il 5 settembre tutti i ricorsi presentati contro il servizio di mensa scolastica. Ma anche chi non ha fatto causa si prepara a chiedere di poter portare il pasto da casa.
Se i presidi rifiuteranno faremo partire denunce penali
minaccia l’avvocato Giorgio Vecchione in un'intervista di larepubblica.it.
E se il tribunale civile darà ragione ai genitori e applicherà il principio sancito a giugno dalla sentenza della Corte d’Appello, i bambini potranno mangiare il pranzo portato da casa insieme ai compagni.
Un servizio migliore a un costo inferiore
"L’obiettivo vero di tutto ciò - spiega l'avvocato - non è portare il pranzo da casa, ma è far saltare il banco e indurre il Comune a rinegoziare l’appalto con i gestori per ottenere un servizio migliore a un costo inferiore. Visto che in altre regioni il pasto costa anche 5 euro, mentre a Torino è arrivato a 7,20 "ed è di pessima qualità".
Fonti: repubblica.it e lastampa.it
Leggi anche: mensa scolastica, 1 su 4 è fuorilegge