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Prescolarizzazione, secondo gli esperti non c’è nessun vantaggio, meglio giocare

di Elena Berti - 21.06.2022 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Prescolarizzazione, vantaggi e svantaggi dell'imparare a leggere e a scrivere prima dell'ingresso alla primaria. Secondo gli esperti meglio giocare

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Prescolarizzazione, vantaggi e svantaggi

Molti genitori sono convinti che sia un bene insegnare ai propri figli a leggere e a scrivere prima di entrare in prima elementare. Alcuni bambini, poi, sono anticipatari, cioè entrano alla primaria a cinque anni, perché nati entro il 30 aprile. Ma vale davvero la pena anticipare le tappe? Oggi parliamo di prescolarizzazione, vantaggi e svantaggi di iniziare prima dei sei anni a leggere e scrivere.

Cos’è la prescolarizzazione

Per prescolarizzazione si intende l'apprendimento, al di fuori dell'ambito scolastico, di alcune nozioni, tipicamente la lettura e la scrittura. Questo avviene di solito in ambito familiare: sono i genitori che si applicano affinché i figli imparino a leggere e scrivere prima di arrivare alle elementari. Ma perché lo fanno? Le motivazioni sono diverse: c'è chi accontenta i figli curiosi, chi pensa che sia necessario, in ogni caso quando si parla di prescolarizzazione vantaggi e svantaggi si accavallano e non sempre si hanno le risposte. Un recente studio, però, sembra aver evidenziato l'inutilità di insegnare a leggere e scrivere prima del tempo. Anzi, potrebbe anche essere dannoso. 

Leggere e scrivere a cinque anni non serve a niente

Nei gruppi di genitori (e di mamme soprattutto) la prescolarizzazione sembra essere quasi una missione: in un mondo in cui la performance è ovunque, un bambino che arriva alle elementari senza saper leggere e scrivere è una rarità. Con conseguenti sensi di colpa per chi non si preoccupa di insegnare la lettura ai propri figli a quattro o cinque anni, per mancanza di tempo, voglia o anche perché non ne riconosce l'utilità: in fondo non sapranno tutti leggere e scrivere allo stesso modo alla fine della prima elementare?

Chi è a favore della prescolarizzazione sostiene che imparare prima permetta di assimilare più cose durante l'anno scolastico, perché non si è impegnati ad apprendere scrittura e lettura.

Ma a quanto pare non è affatto così, anzi: gli esperti dell'Asociación Mundial de Educadores Infantiles, membro spagnolo dell'Unesco, non soltanto è inutile, ma pure deleterio

La prescolarizzazione può avere effetti negativi sullo sviluppo cognitivo

Insegnare ai bambini a leggere e scrivere prima dei sei anni potrebbe avere conseguenze sullo sviluppo cognitivo, ma anche su quello socio-emotivo. Questo perché prima dei sei anni (in alcuni paesi, addirittura, la scuola elementare inizia a sette) non tutti i bambini sono pronti per apprendere nozioni di questo tipo. E non farcela potrebbe mettere in difficoltà, creando ansia da presentazione e scarsa autostima. In più, non c'è nessun vantaggio dimostrato nel sapere leggere e scrivere prima dell'ingresso a scuola, anche perché una volta in classe i bambini riprendono tutto da capo. 

Prima dei sei anni meglio giocare

Secondo gli esperti, quindi, non c'è nessuna dimostrazione del fatto che imparare prima dei concetti o acquisire competenze avvantaggerà i nostri figli. Anzi, le ricerche dimostrano che il gioco è il miglior modo per preparare i bambini piccoli alla vita, anche quella scolastica. Apprendere attraverso il gioco li prepara alla collaborazione, al problem solving, alla pazienza, senza creare inutili frustrazioni. I genitori non devono quindi trasformarsi in insegnanti e fare di tutto perché i figli siano performanti e sappiano leggere e scrivere prima di entrare a scuola, ma piuttosto devono giocare con loro e promuovere il gioco libero, fondamentale per lo sviluppo. 

La prescolarizzazione non è soltanto inutile, ma può essere anche deleteria, creando disturbi di ansia da prestazione e scarsa autostima nei bambini che non sono ancora pronti. Il modo migliore per sviluppare competenze prima dei sei anni è giocare: lasciate che i vostri figli giochino liberamente, per studiare hanno tutta la vita davanti! 

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