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Religione a scuola: sì o no?

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Fonte: Pixabay
Scegliere di far seguire l’ora di religione ai nostri figli sta diventando un bel dilemma: la nostra tradizione cristiana sembra portarci al sì, ma è poi così necessaria seguirla? Valutiamone i pro e i contro con due professori

In questo articolo

Seguire religione a scuola può sembrare scontato, ma per molti genitori scegliere di far seguire una materia in più al proprio bambino diventa un tema su cui confrontarsi. Per aiutarvi a fare la scelta migliore ci siamo rivolti a Marco di Paolo, professore di Filosofia e Storia presso il liceo Cavour di Roma, e Andrea Monda, scrittore, conduttore TV di “Buongiorno professore”, e docente di religione presso il liceo Albertelli di Roma.

 

1. Religione? No, grazie!

La scelta di dire “NO” all’ora di religione nasce per vari motivi: non siamo credenti, un’ora in più è pesante, non ci interessa. Il professor Marco Di Paolo ci spiega dove si trova il punto di rottura: «L'anomalia è nella legge, che richiede per l’insegnamento della religione un titolo di studio certificato dalla Santa Sede».

 

L’insegnamento che viene proposto non è prettamente quello della religione cattolica, i programmi, infatti, prevedono l’ampliamento di altri religioni e culture diverse. Questo però non è sempre detto poiché in realtà la scelta avviene in modo «assolutamente discrezionale, il docente di religione può agire come vuole, e dunque la lezione di religione può trasformarsi in una lezione di catechismo».

 

Ciò che si teme è che si cada in una lezione incentrata sull’indottrinamento cattolico. «Sarebbe bello che le conoscenze della tradizione cattolica fossero aperte anche al di fuori delle Università Pontificie; tutti i dibattici storici anche politici fino al 1700 erano fatti a colpi di citazioni bibliche. Noi docenti siamo piuttosto ignoranti in materia, perché per studiarla dovremmo aver frequentato un istituto superiore di scienze teologiche».

 

La proposta del professore è di far entrare la tradizione cattolica nei programmi di storia, italiano e filosofia come nostro bagaglio culturale e non di ritenerla esclusiva nell’ora di religione. «La maggioranza dei professori adesso sono laici e tentano inevitabilmente di affrontare più tematiche, soprattutto nei licei, ma è il meccanismo di assunzione che innesca il problema: l’ingerenza della chiesa cattolica, come istituzione dentro l’istituzione statale, che dovrebbe essere laica».

Questa anomalia porta a dire “No” all’ora di religione perché vista come esclusività della Chiesa cattolica che ne gestisce il flusso. E per i nostri figli? «Se fossi padre non vieterei l’ora di religione perché è sempre meglio avere stimoli, anche critici, piuttosto che non far nulla».

 

2. Sì, faccio l'ora religione e vi spiego perché

 

Quali sono le buone ragioni per seguire l’ora di religione cattolica? Il professor Andrea Monda ci risponde con un esempio:

 

«Partiamo da questo fatto: se io oggi compro i giornali, leggo che nel mondo ci sono dei conflitti e che questi incrociano anche il cammino delle grandi religioni, affinché io possa comprendere questi conflitti devo conoscere le grandi religioni». Scontrarsi con la religione nel nostro quotidiano è dunque inevitabile, basta accendere la televisione o fare un giro sul web per «scoprire che ci sono 500 milioni di cristiani perseguitati nel mondo a causa della loro fede. Così, se io cammino per Roma ogni giorno vedo tanta bellezza nell’architettura, nella pittura e nella scultura o vado nei musei di tutto il mondo: tutta questa bellezza ha origine dal cristianesimo».

 

La nostra cultura è intrisa di cristianesimo, per capire il senso della nostra storia non possiamo ignorarne una parte. Ogni bambino, nella scuola dovrebbe avere modo di entrare a far parte di questa conoscenza: siamo giunti fino ai nostri tempi anche attraverso il cristianesimo. «La civiltà occidentale è plasmata dal cristianesimo, dal mondo ebraico, giudaico e cristiano e dalla Bibbia. Tutti argomenti che si possono approfondire nell’ora di religione. La religione cristiana è trasversale, infatti, tocca tutte le materie. Tutti gli insegnanti a un certo punto toccano la tradizione cattolica, come spiegare la divina commedia senza approfondire la religione? O le opere di Michelangelo? Anche la scienza stessa! Visto che tutte le materie toccano la sfera cristiana, viceversa nell’ora di religione si toccano tutte le altre».

 

Se è una storia che parla di noi non possiamo farne a meno, «una scuola senza l’ora di religione è una scuola povera. In particolare in Italia, non si può fare a meno di questo perché il cattolicesimo è la base della storia italiana e della civiltà occidentale».

 

E arriviamo a spiegare un punto fondamentale: perché non si insegna storia delle religioni, così che tutte le religioni del mondo possano essere conosciute? La risposta giunge chiara: «Ma noi non impariamo a scuola tutte le filosofie, le letterature, la storia del mondo, studiamo solo quella occidentale, in particolare quella italiana. Ha molto senso insegnare religione cattolica perché è la base della nostra cultura, della nostra storia».

 

Ci insegna, infine, il professor Andrea Monda che l’ora di religione in realtà non è solo questo, «la scuola è istruzione e educazione, non serve solo a dare informazioni agli studenti ma serve a tirare fuori il meglio di loro, renderli umani e uomini liberi. L’insegnamento della religione offre anche un'occasione per i ragazzi di aprirsi. Un’ora sola non mette ansia o paura, ma anzi, è l’ora in cui i ragazzi possono confrontarsi liberamente, aprirsi, dialogare con il professore e con gli altri, molto più che in altre materie. Un'occasione educativa per diventare liberi. Perdere oggi questo insegnamento sarebbe drammatico, perché significherebbe perdere l’opportunità di affrontare la libertà con maggiore consapevolezza».

Bambini a scuola nel mondo

A testa in giù
Lezione di cucina.
Lezione a Kabul.
Un insegnante etiope.
Studenti in Cambogia.
Alunni cambogiani.
Una classe in Etiopia.
Tavoletta di pietra e gessetto.
Cinesi a scuola.
Bambine di Theran, Iran.
Bambino in Asia.
Il quaderno? Una tavoletta di pietra e gessetto.
Studentessa Musulmana.
Insegnante e studentessa a Kabul, Afghanistan.
Alunni indiani.
Una bambina Aborigena,
Studenti di Haiti.
Studenti in una scuola media in Perù.
Studenti in Lomè, Togo.
Alunni di Port au Prince, Haiti.
Studenti a Noragachi, Messico.
Classe a Lima.
Volontariato in Togo.
Compito di disegno, disegnare un Albatros.
Lezione nella Moschea.
A lezione dal Masai.
Marcia per la pace a Reuìykjavik.
Lezione di scienze a bimbi Aborigeni.
Bambine in cortile, scuola inglese.
Bambina di etnia Karen mentre studia in classe. Thailandia.
Studente indiano alla lavagna.
Traduzione in Inglese, Kiswahili e Vernacular, in una classe in Kenya.
Scuola in Tanzania
Una classe elementare in Cambogia.
Giovani studenti fuori dalla scuola di Guizhou, Cina.
Alunno in Tanzania.
Sulawesi, il lungo ponte...
Studente in Rwanda.
Una classe francese.
Bambine in una scuola di Muscat in Oman.
Amiche di scuola.
Orfani dell'Aids in una scuola elementare in Kenya.
Studente in uniforme a Kyoto, Giappone.
Studenti a Puna, India.
Compito in classe.
Orfano dell'Aids in una scuola elementare in Kenya.
Alunni del villaggio Nimaj, India.
Alunne vietnamite.
Studenti nord coreani a Pongyang.
Orfano dell'Aids in una scuola in Kenya.
Alunni in treno a Kyoto, Giappone.

A testa in giù

Bambine che giocano in un cortile scolastico a Kortemark, Belgio.

Lezione di cucina.

Lezione di cucina in una scuola sull'isola di Antao, Capo Verde.

Lezione a Kabul.

Kabul.

Un insegnante etiope.

Insegnante che ride in una scuola etiope.

Studenti in Cambogia.

Studenti in Cambogia.

Alunni cambogiani.

Alunni cambogiani.

Una classe in Etiopia.

Una classe in Etiopia.

Tavoletta di pietra e gessetto.

Scuola elementare nel Chad. Gli studenti stanno mostrando i compiti scritti su tavolette di pietra con il gessetto.

Cinesi a scuola.

Bambini cinesi del gruppo etnico Hui mostrano testi in arabo alla scula Musulmana.

Bambine di Theran, Iran.

Bambine di Theran, Iran.

Bambino in Asia.

Bambino delle elementari in una scuola in Bumthang, Buthar, Asia.

Il quaderno? Una tavoletta di pietra e gessetto.

Scuola elementare nel Chad. Gli studenti stanno mostrando i compiti scritti su tavolette di pietra con il gessetto.

Studentessa Musulmana.

Studentessa Musulmana durante l' ultimo esame presso la scuola Coranica.

Insegnante e studentessa a Kabul, Afghanistan.

Insegnante e studentessa a Kabul, Afghanistan.

Alunni indiani.

Alunni a Mumbai, India.

Una bambina Aborigena,

Alunna Aborigena australiana.

Studenti di Haiti.

Studenti mentre imparano la geografia. Croix des Bouquets, Haiti.

Studenti in una scuola media in Perù.

Studenti in una scuola media in Perù.

Studenti in Lomè, Togo.

Studenti in Lomè, Togo.

Alunni di Port au Prince, Haiti.

Bambino mostra il proprio disegno in una scuola di Port au Prince, Haiti.

Studenti a Noragachi, Messico.

Studenti a Noragachi, Messico.

Classe a Lima.

Studente in una scuola media in Perù.

Volontariato in Togo.

Studenti a Lomè, Togo.

Compito di disegno, disegnare un Albatros.

Bambini delle scuole di Port Stanley, Falkland.

Lezione nella Moschea.

Alunni dentro la Moschea Badshai, Lahore, Pakistan.

A lezione dal Masai.

Studenti intorno al maestro Masai in Kenya.

Marcia per la pace a Reuìykjavik.

Bambini di una classe elementare mentre marciano per la pace in Reykjavik, Islanda.

Lezione di scienze a bimbi Aborigeni.

Studenti Aborigeni, Australia.

Bambine in cortile, scuola inglese.

Medie in GB.

Bambina di etnia Karen mentre studia in classe. Thailandia.

Bambina di etnia Karen mentre studia in classe. Thailandia.

Studente indiano alla lavagna.

Studente indiano alla lavagna.

Traduzione in Inglese, Kiswahili e Vernacular, in una classe in Kenya.

Traduzione in Inglese, Kiswahili e Vernacular, in una classe in Kenya.

Scuola in Tanzania

Studentessa di una scuola secondaria promossa da Action Aid, organizzazione no-profit che combatte la povertà in più di 40 paesi. Mkuranga, Tanzania.

Una classe elementare in Cambogia.

Studenti cambogiani in classe. Molti di loro vivono in case galleggianti lungo il fiume Tonle Sap, vicino ad Angkor Wat.

Giovani studenti fuori dalla scuola di Guizhou, Cina.

Giovani studenti fuori dalla scuola di Guizhou, Cina.

Alunno in Tanzania.

In classe Maliki Sadiki Hamisi, Tanzania.

Sulawesi, il lungo ponte...

Alunni che raggiungono la scuola in Sulawesi.

Studente in Rwanda.

Studente in Rwanda.

Una classe francese.

Una classe francese.

Bambine in una scuola di Muscat in Oman.

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Amiche di scuola.

Singapore.

Orfani dell'Aids in una scuola elementare in Kenya.

Orfani dell'Aids in una scuola elementare in Kenya.

Studente in uniforme a Kyoto, Giappone.

Studente in uniforme a Kyoto, Giappone.

Studenti a Puna, India.

Studenti a Puna, India.

Compito in classe.

Bambina a scuola mostra la sua tavoletta in ardesia con i compiti. Adibijan, Costa d' Avorio.

Orfano dell'Aids in una scuola elementare in Kenya.

Orfani dell'Aids in una scuola elementare in Kenya.

Alunni del villaggio Nimaj, India.

Alunni del villaggio Nimaj, India.

Alunni di Singapore.

Studenti della scuola elementare Canberra a Singapore mentre usano tablet 4D. La classe segue un' inziziativa chiamata "Intelligent Nation 2015" che coinvolge l'intero Paese.

Alunne vietnamite.

Alunne vietnamite.

Studenti nord coreani a Pongyang.

Studenti nord coreani a Pongyang.

Orfano dell'Aids in una scuola in Kenya.

Orfano dell'Aids in una scuola in Kenya.

Alunni in treno a Kyoto, Giappone.

Alunni in treno a Kyoto, Giappone.

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