1- Abituare i bimbi ad alzarsi prima
Sveglia alle 7! Aspettare il primo giorno di scuola per puntare la sveglia alle 7? Sbagliato! “A riabituare il bambino ad avere orari più regolari avremmo dovuto pensarci prima” fa notare la psicologa Anna Salvo.
“I bambini sono abitudinari e per loro è impensabile alzarsi sempre alle 11 e di colpo abituarsi a buttarsi giù dal letto alle 7”.
Come rimediare? “Facendo noi adulti un piccolo sacrificio supplementare” prosegue la psicologa, docente di psicologia dinamica all'Università della Calabria: mettiamo la sveglia 10 minuti prima per fargli un po’ di coccole, preparargli una bella colazione, rendere insomma meno traumatico questo cambiamento repentino di abitudini”.
2 - Una volta svegli, meglio essere risoluti
Presto, che è tardi! Una volta tirato (faticosamente) giù dal letto, ecco che il bambino cerca mille scuse per perder tempo: il latte è troppo bollente, i cartoni animati non sono ancora finiti, questo vestito non mi piace.
“Passato il tempo delle coccole, bisogna essere risoluti e lasciare pochi margini di trattativa” consiglia la Salvo: “in giro c’è traffico, la scuola chiude e mamma e papà devono andare al lavoro oppure pensare al resto della gestione domestica, quindi adesso dobbiamo prepararci e basta. Non c’è bisogno di alzare la voce, basta un tono fermo e non di preghiera”.
3 - Stiamogli vicino, almeno nei primi giorni
Uffa, i compiti! Neanche la scuola è cominciata e già gli insegnanti hanno cominciato a dare compiti? “Anche in questo caso avremmo dovuto pensarci prima dell’inizio della scuola” commenta l’esperta: “essere catapultato di punto in bianco da un mondo di evasione e divertimento, quale era quello delle vacanze, ad un mondo di doveri e di compiti non è semplice per il bambino.
E allora, almeno nei primi giorni cerchiamo di stargli vicino e di non spazientirci se non è attento o sbaglia qualcosa: ricordiamoci che sta compiendo uno sforzo per riacquistare la gestione delle sue energie mentali, e già il solo fatto di restare seduto per tanto tempo è per lui un sacrificio al quale deve riabituarsi”!
4 - Lavori? Trova subito delle soluzioni pratiche
E allora, se i nostri orari di lavoro non sono compatibili con quelli della scuola, troviamo da subito soluzioni pratiche, senza disperarci più di tanto e senza sensi di colpa: un nonno disponibile a prenderlo all’uscita, il doposcuola per i compiti del pomeriggio, una vicina fidata appena andata in pensione e con tanto tempo libero”. Quando però finisce il nostro orario, timbriamo e via!
Mamme casalinghe alla riscossa
Anche se non lavorate fuori casa e quindi godete di una certa flessibilità, ottimizzate l'organizzazione famiglia-bambini-casa e nel caso fatevi aiutare senza sensi di colpa (nonni, doposcuola, un'ora con una baby sitter ...). Anche per voi vale la regola aurea: molto meglio una mamma col sorriso che una mamma isterica e sovrastata dalle troppe incombenze.
E un consiglio: non fatevi 'sfruttare' dagli altri, ma fate un equo scambio di favori! Es. La mamma manager del migliore amichetto di vostro figlio vi lascia spesso il pargolo a giocare. Benissimo, basta che sia chiaro che prima o poi dovrà ricambiare.
Non avete un lavoro fuori casa, ma a meno che non abbiate domestica-cuoca e autista, lavorate eccome. Non dimenticatelo mai!
5 - Positività... sempre!
Infine, pensiamo positivo! È vero, l’inizio della scuola rappresenta un scombussolamento di tutti i ritmi familiari e una bella fatica per i genitori, che devono sobbarcarsi un impegno supplementare, ma è anche vero che si tratta di una fatica di cui i genitori vengono ripagati: “Anche se non prenderà tutti 10, la scuola rappresenta comunque per il bambino un nuovo percorso di crescita, che si riflette sul legame con gli adulti e sulla capacità di interagire con loro” conclude la psicologa. Un passo in più verso il mondo ‘dei grandi’!
Guarda anche il video sull'inserimento alla scuola elementare
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Aggiornato il 22.08.2019