La grammatica italiana può diventare davvero affascinante e stimolante. Anche se capita agli studenti, ogni tanto, di fare confusione. Vi aiutiamo a ricordare le regole della grammatica italiana per i vostri bambini che frequentano la scuola primaria o secondaria di primo grado. Parliamo, in questo articolo, delle combinazioni cu, qu e cqu. Buona lettura.
Parole con cu, qu e cqu
Può accadere (anche se non dovrebbe) di fare confusione tra le parole che contengono le combinazioni cu, qu, cqu: cerchiamo di capire come distinguerle in base alle regole della grammatica.
- QU: la combinazione QU è seguita da una vocale (ad esempio: aquila, quaderno, questione, quindi, quota, ecc.).
- CU: la combinazione CU è seguita da una consonante (ad esempio: custode, cura, culla, cuccia, curiosità, ecc.).
Vi sono però alcune eccezioni: esistono parole, derivanti dal latino, che non seguono la regola appena menzionata e contengono la combinazione cu seguita dalla vocale. Queste sono:
- sostantivi che cominciano con il gruppo cu (cui, cuore, cuoco, ecc.);
- sostantivi che contengono cu (scuola, circuito, ecc.);
- alcuni verbi (cuocere, evacuare, scuoiare, scuotere, ecc.);
- aggettivi che terminano in -cuo (innocuo, promiscuo, vacuo, ecc.).
Invece, le parole con CQU sono considerate parole che contengono un rafforzamento della Q. È possibile suddividere in tre categorie le parole che contengono CQ:
- la parola acqua e i suoi derivati (acquazzone, acquitrino, acquatico, acquerello, ecc., aquaplaning invece proviene dall'inglese);
- la prima e la terza persona singolare del passato remoto di alcuni verbi che terminano in -cere contiene cq (nascere -> nacqui; piacere -> piacque, ecc.);
- parole che provengono dal latino e che hanno subito dei cambiamenti (acquistare, acquisire, acquietarsi, ecc.).
Parole con ccu e qqu
Le uniche parole, nella grammatica italiana, che contengono le combinazioni -CCU e -QQU sono:
- taccuino
- soqquadro.
Non ci si può sbagliare!