Immaginate un istituto scolastico nel quale non occorre acquistare libri di testo e la cancelleria è fornita dalla scuola stessa. Immaginate anche aule in cui vi sono classi senza cattedra, con aree dedicate a varie tematiche e dove si prova a ridurre al minimo la lezione frontale, apprendendo mediante vari compiti e aiutandosi a vicenda.
Ne viene fuori, in generale, una scuola nella quale lo zaino non serve. Al massimo c'è una cartella leggera, identica per tutti gli alunni. Questo "modello" scolastico esiste: si chiama "Scuola Senza Zaino".
Scuola Senza Zaino
Adesso anche alle scuole medie
Ebbene, esiste. La prima scuola "senza zaino" è nata a Lucca nel 2002 e si ispira a Maria Montessori, a "Summerhill School", a Don Milani. Oggi in Italia questa modalità di insegnamento è adottata da 329 istituti statali e ben 30 sono in Lombardia. In particolare, nel capoluogo lombardo riguarda circa 1055 alunni delle elementari.
Recentemente il modello è stato adottato anche dalla scuola media "Gemelli" dell'Istituto comprensivo "Capponi", che ad oggi possiede anche 15 classi primarie "senza zaino". Un'altro, per esempio, che ha acquisito il modello è l'Istituto "Thouar Gonzaga", prima scuola in Lombardia a scegliere la modalità "senza zaino" nel 2013. Insomma, varie sono le realtà italiane e, per adesso, soprattutto lombarde.
In particolare, secondo quanto riporta il Corriere.it, Gabriella Maria Sonia Conte, preside della scuola "Gemelli" ha affermato: "Certo, alle medie non si può rinunciare del tutto alla cartella, ma si mantiene lo stesso metodo di lavoro: andare oltre il libro di testo, favorire il lavoro di gruppo e la personalizzazione dell'apprendimento. Dato che si apprende in modo diverso, non ha senso usare tutti lo stesso testo. Sono i docenti che elaborano nuovi strumenti, dai software didattici ai giochi. E li vedo molto motivati". La scuola ha anche ricevuto finanziamenti e avrà, a breve, altri laboratori, dalla ludoteca alla falegnameria.
I vantaggi
Un modello alternativo a quello tradizionale
Quali sono le caratteristiche della Scuola Senza Zaino? Ecco tutti i vantaggi secondo Marco Orsi, autore del libro A scuola senza zaino. Il metodo del curricolo globale per una scuola comunità (Erickson), intervistato da Nostrofiglio.it.
- La classe è divisa in aree di lavoro. C'è l'area tavoli, l'area laboratori, l'area del lavoro individuale. Poi c'è l'agorà dove si svolgono gli incontri di gruppo ed è l'unico spazio in cui l'insegnante si pone frontalmente rispetto agli alunni.
- Si insegna la responsabilità e l'autonomia nello studio. Inoltre, "i bambini non sono tutti uguali, i talenti sono diversi e vanno coltivati, rispettati e accettati. Come in un luogo di lavoro non tutti fanno le stesse cose, così in aula i bambini hanno la possibilità di scegliere quale attività svolgere" spiega Marco Orsi.
- Strumenti didattici tattili al posto dei libri di testo. Nelle scuole Senza Zaino non si dà troppo peso ai libri di testo, ma si privilegiano strumenti didattici tattili e "giocosi" che possano stimolare la curiosità dei bambini.
- Ai voti si preferisce l'incoraggiamento personale. "L'insegnante deve essere come un allenatore che supporta e motiva gli atleti; ad esempio un allenatore di calcio studia quali sono i punti di forza e di debolezze della squadra, in modo da mettere a punto strategie vincenti. Non dà voti né giudizi ai calciatori", spiega Orsi.
- Una cartellina leggera al posto dello zaino pesante. "Lo zaino comunica un senso di precarietà e di inadeguatezza, non a caso è stato inventato per alpinisti e soldati con lo scopo di affrontare luoghi inospitali. Inoltre nessuno si è mai domandato perché un qualsiasi lavoratore trovi gli strumenti del mestiere sul luogo del lavoro e non se li porta da casa come invece fanno gli studenti", specifica Orsi.
Infine, come si diventa una Scuola Senza Zaino? "Per diventare una scuola Senza Zaino è fondamentale che tutto il corpo docenti sia d'accordo, perché è fondamentale che tra gli insegnanti ci sia coesione.
Poi basta che il dirigente ci contatti e noi interveniamo con la nostra formazione", ha concluso Orsi.

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