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Capacità d’attenzione. Un bambino di 6-7 anni comincia a distrarsi dopo appena 15 minuti, un ragazzo di 15-16 dopo 30-45. Per un alunno delle scuole dell’obbligo è opportuno quindi fare pause frequenti o cambiare spesso argomento di studio. Se vuoi allenare l'attenzione di tuo figlio, gioca con lui a dama, a carte, ecc.
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Orari. E’ bene creare una routine, un orario fisso per i compiti (mai dopo cena) in cui i bambini, dopo aver giocato o comunque scaricato la tensione attraverso qualche attività di movimento, si concentrano su ciò che devono fare. Luogo: lontano dalla tv o da altre fonti di distrazione. Va bene la cameretta, ma anche il tavolo della cucina o del soggiorno, purché ci sia tranquillità.
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Scalette e appunti. Gli adulti (genitori, nonni, fratelli maggiori) non devono mai sostituirsi al bambino e fare gli esercizi al suo posto. Devono però essere disponibili a dare indicazioni. E a suggerire una serie di trucchi che servono a “imparare a imparare”. Come per esempio quello di tracciare una scaletta prima di svolgere un tema oppure stuzzicare il suo interesse dandogli la percezione che il testo lo riguarda direttamente. E ancora: se i compiti sono più d’uno, meglio cominciare dal più difficile. Infine nello studio di storia, scienze o geografia è bene imparare a procedere con schemi riassuntivi. E' importante anche
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Compagnia. I bambini piccoli gradiscono la vicinanza di un adulto perché si sentono confortati. A partire dai 9-10 anni, invece, possono fare i compiti insieme ai compagni. E’ un buon modo per scambiarsi informazioni e idee e aiutarsi a vicenda.
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Atteggiamento. Mai mettere fretta o sottolineare gli errori. Al contrario, mostrarsi incoraggianti e ottimisti sulle loro capacità, senza giudicarli se sbagliano.
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Scuola. Mantenere sempre contatti stretti con la scuola. Se si ritiene che i compiti siano eccessivi o non adeguati alle capacità del bambino, è giusto parlarne con gli insegnanti.
(da Focus Family)
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