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Bambini di due e tre anni: lo sviluppo nel terzo anno di vita

di Simona Regina - 22.07.2020 - Scrivici

bambino
Fonte: Shutterstock
Spente le due candeline, quali sono le principali tappe dello sviluppo nel terzo anno di vita? Dando per assodato che ogni bambino è unico e cresce al proprio ritmo, ecco cosa sa fare la maggior parte dei bambini e delle bambine a questa età

In questo articolo

Cresce, impara, ha sempre più una maggiore padronanza del linguaggio e del suo corpo. Per esempio inizia a sfoggiare maggiore destrezza manuale e usa comprensibilmente un centinaio di parole. Spente le due candeline, quali sono le principali tappe dello sviluppo nel terzo anno di vita?

Dando per assodato che ogni bambino è unico e cresce al proprio ritmo, ecco cosa sa fare la maggior parte dei bambini e delle bambine a questa età.

Sul piano sociale/emozionale:

  •  imita gli adulti e gli altri bambini (soprattutto i più grandi)
  •  manifesta affetto per gli amici e preoccupazione se un amico piange
  •  distingue ciò che è "mio" da quello che è "suo" o "sua"
  •  si separa facilmente da mamma e papà
  •  manifesta tante emozioni
  •  non stupitevi se i cambiamenti nella routine giornaliera possono essere destabilizzanti

Sul piano linguistico/cognitivo:

  •  è capace di seguire istruzioni anche con 2 o 3 passaggi
  •  sa definire la maggior parte degli oggetti familiari
  •  conversa formulando 2-3 frasi
  •  gioca a fare finta di …
  •  fa puzzle con 3 o 4 pezzi
  •  sa sfogliare le pagine del libro una alla volta
  •  sa svitare e avvitare i tappi dei barattoli e aprire le maniglie delle porte.

Sul piano motorio:

  •  sa pedalare il triciclo (bicicletta a 3 ruote)
  •  va su e giù per le scale con un piede su ogni scalino
  •  riesce a completare piccoli puzzle e a costruire piccole torri
  •  riesce a copiare i cerchi con la matita
  •  fa saltelli
  •  sa vestirsi e spogliarsi da solo

Mamme e papà, ecco cosa fare per supportare la crescita del bambino in questo periodo

Per poter supportare il vostro bambino potete:

  • Leggete ad alta voce insieme al vostro bambino: che sia una bella abitudine quotidiana.
  • Coinvolgetelo in giochi di finzione, può essere utile anche per gestire le sue emozioni.
  • Stimolate la sua curiosità e aiutatelo a esplorare ciò che ha intorno.
  • Chiedete di dirvi il suo nome e l'età.
  • Insegnate canzoncine e filastrocche.
  • Contate insieme quando fate le scale.
  • Lodatelo in caso di comportamento positivo. Imparate ad affrontare gli eventuali capricci.
  • Supportatelo insegnandogli come gestire la rabbia e in generale le sue emozioni.
  • Confrontatevi con il pediatra in merito agli stili di vita: alimentazione, attività fisica, uso del televisore.
  • Abbiate pazienza a tavola. Se rifiuta un cibo che la settimana prima aveva mangiato tranquillamente non fatene un problema. È normale che alternino periodi di maggiore a periodi di minore appetito. Tenterete di nuovo con quel piatto di verdure e andrà meglio la prossima volta.
  • Tenete i televisori fuori dalla sua camera da letto. E limitate il tempo che può trascorrere davanti lo schermo, compresi quelli di videogiochi, a non più di 1-2 ore al giorno.
  • Incoraggiate quanto più possibile il gioco libero. E possibilmente all'aperto.
  • Create occasioni affinché possa giocare con i bambini della sua stessa età.
  • Lasciate che provi a risolvere da solo le piccole "dispute" con gli amici, ma siate pronti a intervenire per facilitare la condivisione o il rispetto dei turni.

"Gran parte degli apprendimenti infantili avviene per imitazione. Sono quindi importanti i modelli che trovano nel loro ambiente" spiega Anna Oliverio Ferraris, psicologa, psicoterapeuta e professoressa di Psicologia dello sviluppo alla Sapienza di Roma. "I bambini assorbono, senza riflessione o ragionamento, quanto viene loro proposto, è bene quindi ricordare che ciò che facciamo, diciamo o esprimiamo - nei loro confronti ma anche tra di noi - viene notato, assorbito e preso a modello.

Prendiamo la lettura, per esempio. E' facile motivare un bambino al libro se fin dai primi anni di vita ci vede con un libro in mano e ascolta le storie che gli leggiamo. Affascinato da quelle storie e dalla nostra voce, gratificato dalla nostra presenza e dal tempo che gli dedichiamo, ben presto vorrà sapere da dove vengano quelle parole che tanto lo attraggono e, scoperto che sono contenute in quei caratteri piccoli che accompagano le figure del libro, vorrà imparare a leggerle e a scriverle".

  • Confrontatevi con il pediatra in merito agli stili di vita: alimentazione, attività fisica, uso del televisore.
  • Abbiate pazienza a tavola. Se rifiuta un cibo che la settimana prima aveva mangiato tranquillamente non fatene un problema. È normale che alternino periodi di maggiore a periodi di minore appetito. Tenterete di nuovo con quel piatto di verdure e andrà meglio la prossima volta.
  • Tenete i televisori fuori dalla sua camera da letto. E limitate il tempo che può trascorrere davanti lo schermo, compresi quelli di videogiochi, a non più di 1-2 ore al giorno.
  • Incoraggiate quanto più possibile il gioco libero. E possibilmente all'aperto.
  • Create occasioni affinché possa giocare con i bambini della sua stessa età.
  • Lasciate che provi a risolvere da solo le piccole "dispute" con gli amici, ma siate pronti a intervenire per facilitare la condivisione o il rispetto dei turni.

"Gran parte degli apprendimenti infantili avviene per imitazione. Sono quindi importanti i modelli che trovano nel loro ambiente" spiega Anna Oliverio Ferraris, psicologa, psicoterapeuta e professoressa di Psicologia dello sviluppo alla Sapienza di Roma. "I bambini assorbono, senza riflessione o ragionamento, quanto viene loro proposto, è bene quindi ricordare che ciò che facciamo, diciamo o esprimiamo - nei loro confronti ma anche tra di noi - viene notato, assorbito e preso a modello.

Prendiamo la lettura, per esempio. E' facile motivare un bambino al libro se fin dai primi anni di vita ci vede con un libro in mano e ascolta le storie che gli leggiamo. Affascinato da quelle storie e dalla nostra voce, gratificato dalla nostra presenza e dal tempo che gli dedichiamo, ben presto vorrà sapere da dove vengano quelle parole che tanto lo attraggono e, scoperto che sono contenute in quei caratteri piccoli che accompagano le figure del libro, vorrà imparare a leggerle e a scriverle".

Mamme e papà, ecco cosa fare per la sua incolumità

  • Non lasciate mai solo il vostro bambino nella vasca da bagno, in piscina, ammollo nell'acqua del mare, in un laghetto o al fiume. Anche se l'acqua è bassa, deve esserci sempre un adulto a vigilare. L'annegamento è la causa principale di incidenti e morte in questa fascia di età. Se avete una piscina in giardino, usate le opportune recinzioni.
  • Incoraggiate il bambino a stare seduto quando mangia (e mastica) per prevenire il soffocamento.
  • Controllate spesso i giocattoli per verificare che non ci siano parti rotte.
  • Spiegategli di non mettere matite o pastelli in bocca quando disegna.
  • Non bevete bevande calde con vostro figlio in braccio. Movimenti improvvisi potrebbero far rovesciare il caffè o il tè bollente e causargli un ustione.
  • Per gli spostamenti in macchina (anche brevi) usate gli appositi seggiolini.

Quando rivolgersi al pediatra

I periodici bilanci di salute consentono al pediatra di monitorare la crescita del bambino o della bambina, e prevenire o cogliere, prima possibile, eventuali segni di patologie, valutando le abilità motorie, lo sviluppo del linguaggio, quello cognitivo, psico-affettivo e quello sociale.

Chiedete la consulenza del pediatra se notate:

  • Cadute molto frequenti e problemi con le scale.
  • Difficoltà nell'esprimersi, nel farsi capire dagli estranei, nel comprendere semplici istruzioni.
  • Che non gioca a fingere o far credere che...
  • Che non vuole giocare con altri bambini o con i giocattoli.
  • Che non stabilisce un contatto con gli occhi, in altre parole se non guarda quasi mai negli occhi le altre persone.

Una nota di rassicurazione per i genitori, affinché siano sereni nell'accompagnare per mano la crescita del proprio bambino e della propria bambina, arriva da Alessandro Ventura, direttore del dipartimento di pediatria dell'Ospedale Burlo Garofolo - Università di Trieste: "siate tranquilli e non lasciatevi prendere dall'insicurezza di sbagliare e di non accorgervi che qualcosa non vada".

"Se un bambino è oggetto di amore (e solo se lo è) sarà invariabilmente oggetto di investimenti positivi" aggiunge. "Tutto ciò che di bello pensiamo che esista lo offriremo spontanemante a lui o a lei, nei limiti delle nostre possibilità. Che si tratti di storie raccontate o lette insieme, di cibi di alta qualità nutrizionale, di insegnanti e ambienti protettivi e anche di sogni e fantasie per il suo futuro".

Essere e sentirsi amati è determinante per crescere bene e saranno proprio "gli occhi dell'amore", secondo il pediatra, a indirizzare al meglio gli interventi di mamma e papà per supportare la crescita armonica del pargoletto di casa, sul piano dello sviluppo cognitivo, sociale e psicologico.

Fonti

Your child at 3 years

Toddlers (2-3 years of age) - Centers for Disease Control and Prevention

Milestones: 25 to 36 months

Leggi anche:

lo sviluppo del bambino nel terzo anno di vita

lo sviluppo del bambino tra quattro e cinque anni

lo sviluppo del bambino tra sei e otto anni

lo sviluppo del bambino tra nove e 11 anni

lo sviluppo del bambino tra 12 e 14 anni

Domande e risposte

Cosa fare per supportare la crescita del bambino a tre anni? 

Leggete ad alta voce insieme al vostro bambino. Coinvolgetelo in giochi di finzione, può essere utile anche per gestire le sue emozioni. Confrontatevi con il pediatra in merito agli stili di vita: alimentazione, attività fisica, uso del televisore. Abbiate pazienza a tavola. Tenete i televisori fuori dalla sua camera da letto. E limitate il tempo che può trascorrere davanti lo schermo, compresi quelli di videogiochi, a non più di 1-2 ore al giorno. Incoraggiate quanto più possibile il gioco libero. E possibilmente all'aperto. Create occasioni affinché possa giocare con i bambini della sua stessa età.

Il bambino ha tre anni. Quando è necessario chiedere la consulenza del pediatra? 

Chiedete la consulenza del pediatra nel caso di cadute molto frequenti e problemi con le scale o difficoltà nell'esprimersi, nel farsi capire dagli estranei, nel comprendere semplici istruzioni. Chiedetela anche nel caso in cui non voglia giocare con altri bambini o con i giocattoli o se non stabilisce un contatto con gli occhi, in altre parole se non guarda quasi mai negli occhi le altre persone.

Cosa è fondamentale per il benessere psicofisico di un bambino di tre anni? 

Essere e sentirsi amato è determinante per crescere bene e saranno proprio "gli occhi dell'amore" a indirizzare al meglio gli interventi di mamma e papà per supportare la crescita armonica del pargoletto di casa, sul piano dello sviluppo cognitivo, sociale e psicologico.

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