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Maria Montessori: biografia, metodo e libri

di Alice Dutto - 20.09.2022 - Scrivici

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Fonte: shutterstock
​Ripercorriamo le tappe della vita personale e professionale di Maria Montessori: biografia, vita, metodo e libri della fondatrice del metodo

In questo articolo

Il metodo Maria Montessori

Educatrice, pedagogista, filosofa, neuropsichiatra infantile e scienziata. Quella di Maria Montessori è stata una vita intensa e rivoluzionaria, grazie al metodo educativo che ha ideato e che è divenuto parte integrante del sistema pedagogico del XXI secolo. Il suo approccio oggi è adottato da migliaia di scuole materne, primarie, secondarie e superiori in Italia e nel mondo.

Abbiamo ripercorso la sua storia grazie alla libro "Maria Montessori's Biography", the Gale Group Inc. 2002, di Timothy David Seldin e dal testo "Come liberare il potenziale del vostro bambino" di Daniela Valente.

La biografia

Figlia unica, Maria Montessori nasce a Chiaravalle il 31 agosto del 1870, a pochi chilometri da Ancona, da una famiglia colta. Il padre, Alessandro Montessori, era un militare conservatore proveniente dall'Emilia, mentre la madre, Renilde Stoppani, era marchigiana e ispirata da idee più liberali. Da parte di madre, Maria era nipote di Antonio Stoppani, abate e naturalista, autore del volume “Il Bel Paese”, che per lei fu un punto di riferimento culturale.

Per seguire il padre, la famiglia si sposta prima a Firenze e poi a Roma, divenuta da poco Capitale d'Italia.

Vivace e intelligente, da bambina mostra interesse per le arti e il teatro. Poi scopre di essere portata per matematica e pensa a una carriera scientifica. Infine, superando non pochi ostacoli, si iscrive alla facoltà di Medicina dell'Università La Sapienza. Nel 1896 è stata una delle prime donne in Italia a laurearsi in Medicina con una tesi sperimentale in neuropsichiatra dal titolo “Contributo clinico allo studio delle allucinazioni a contenuto antagonistico”. Ma non si ferma lì, la sua curiosità la porta ad approfondire corsi di batteriologia, microscopia e ingegneria sperimentale, si forma anche sulla pediatria presso l'Ospedale dei bambini di Roma.

Il figlio Mario

Nei primi anni dopo la laurea la sua vita è in pieno fermento: vince borse di studio e premi e finisce per lavorare con Giuseppe Ferruccio Montesano, uno dei fondatori della neuropsichiatra infantile italiana, che diventa il suo compagno.

Insieme lavorano alla clinica psichiatrica dell'Università di Roma, dove si dedicano al recupero dei bambini con problemi psichici, i cosiddetti “anormali”.

Maria e Giuseppe diventano una coppia e il 31 marzo 1898, all'età di 28 anni, dà alla luce il loro unico figlio che lei chiama Mario. Non è un evento felice: la coppia non si sposa e Maria Montessori affida il piccolo a una balia e poi a una famiglia. Spesso lo va a visitare, ma sempre in forma anonima. Quattordici anni più tardi, Maria lo fa uscire dal collegio e lo prende con lei, presentandolo come suo nipote, e riallacciando un legame che sembrava perduto.

Le origini del metodo educativo

Il Metodo Montessori ha radici profonde nella vita e nelle esperienze portate avanti dalla scienziata. Prima il lavoro con i bambini “anormali”, poi l'ispirazione derivata dal lavoro di Jean-Marc-Gaspard Itard ed Edouard Séguin sulla possibilità di inserimento nella comunità di questi bambini con un adeguato percorso educativo.

La sua intuizione fu che il problema dei bambini nevrastenici non derivasse da fattori medici, ma pedagogici. L'approccio, preso di Itard e Séguin, era scientifico e si basava sull'osservazione e sulla sperimentazione.

Così, nel 1898 presenta i risultati delle sue prime ricerche con i bambini “anormali”: grazie al suo metodo erano stati in grado di passare il normale esame pubblico scolastico. I suoi studi conoscono un grande successo e si trasformano in una serie di conferenze. Quando la dottoressa diventa direttrice della Scuola Magistrale Ortofrenica, quello che prima era il manicomio per bambini, ha la possibilità di affinare il suo approccio.

La prima Casa dei Bambini

Terminato il lavoro con i bambini problematici, l'interesse della Montessori passa a tutti gli altri. Secondo il suo pensiero, la scuola educa il bambino in un modo scorretto, stimolando solo superficialmente le sue capacità intellettive.

Nel 1907 l'educatrice inizia a sperimentare per la prima volta il metodo con i bambini "normali" all'interno di un piccolo centro di cure diurne di Roma dedicato ai figli della classe operaia, dai due ai cinque anni.

Inizia così l'avventura della "Casa dei Bambini", nel quartiere di San Lorenzo, dove i piccoli rimanevano dalla mattina alla sera, pasti compresi, perché i genitori lavoravano.

All'inizio i bambini non erano felici. Fu allora che Montessori cominciò a insegnare ai più grandi a prendersi cura della Casa e ad aiutare la maestra nei compiti quotidiani. Introdusse poi i materiali, i puzzle e gli esercizi di manipolazione.

I risultati furono sorprendenti: i bambini erano attratti dalle attività che introduceva e mostravano sempre migliori capacità di concentrazione e costruzione.

Nel tempo l'educatrice aggiunse esercizi di vita quotidiana, come pulire e vestirsi o prendersi cura del giardino: già a tre e quattro anni i bambini erano interessati all'apprendimento di queste attività. E più diventavano indipendenti, più aumentava la loro autostima e i problemi di disciplina svanivano da soli.

Nonostante fossero piccoli per andare a scuola, manifestarono il desiderio di imparare a leggere e contare. Quindi la dottoressa realizzò per loro una serie di materiali di sviluppo con cui i bambini di quattro e cinque anni appresero in poco tempo a leggere e scrivere, ma anche ad addizionare, sottrarre, moltiplicare e dividere.

I suoi risultati furono acclamati in tutto il mondo scientifico e fu così che le Case dei Bambini si moltiplicarono.

L'emarginazione di Maria Montessori

È con lo scontro tra Montessori e Mussolini che il metodo educativo conoscerà un periodo di declino. Nel 1934 il dittatore ordinò la chiusura di tutte le scuole Montessori in Italia e così fece anche Adolf Hitler in Germania e Austria.

Fu allora che la dottoressa decise di fuggire con il figlio Mario e si trasferì ad Amsterdam. Allo scoppio della Seconda guerra mondiale si trovava in India per tenere un corso: fu imprigionata dagli inglesi, che però le permisero di continuare la sua opera pedagogica.

Finita la guerra, la dottoressa rientrò in Europa e nel 1947 in Italia dove fu ricevuta in Parlamento. Le scuole Montessori riaprirono in tutto il mondo e lei fu nominata tre volte per il Premio Nobel, ma senza mai vincerlo. Morì ultraottantenne in Olanda nel 1952.

Il metodo educativo ideato dalla Montessori deriva quindi da una serie di sperimentazioni e miglioramenti apportati dalla dottoressa nel corso del tempo.

Il fondamento è la convinzione che il bambino debba essere lasciato libero di seguire il proprio istinto, andando a ricercare l'attività e il lavoro di cui ha bisogno a seconda della sua fase di sviluppo.

Un altro principio fondamentale è che la mente del bambino impara attraverso un'esperienza sensoriale, maneggiando materiali che gli permettono di fare esperienze fisiche dei concetti.

Secondo Maria Montessori, il ruolo del maestro e dei genitori è quello di "facilitatori": devono creare le condizioni per fare in modo che il piccolo sviluppi la sua autonomia.

Maria Montessori: i libri

Molti sono i libri che parlano del Metodo Montessori, molti di questi sono stati scritti dalla stessa Maria Montessori. Eccone alcuni davvero imperdibili.

1. Il bambino in famiglia

In questo volume sono raccolti i testi delle conferenze tenute da Maria Montessori nel 1923 a Bruxelles. In 140 pagine troverete una panoramica del metodo, delle sue radici, della visione che la dottoressa ha del bambino a partire dalla nascita e del suo ruolo nella famiglia.

2. Educare alla libertà

Sempre scritto da Maria Montessori, questo libro ha come tema l'educazione dei bambini da 0 a 6 anni e spiega come mettere in pratica il metodo in questa fascia di età.

3. Come liberare il potenziale del vostro bambino. Manuale pratico di attività ispirate al metodo Montessori per i primi due anni e mezzo

Un bestseller, scritto da Daniela Valente, che offre una serie di spunti pratici ispirati al metodo Montessori per accompagnare il bimbo nei suoi primi due anni e mezzo di vita.

4. La mente del bambino. Mente assorbente

Un altro libro scritto dall'educatrice, dedicato a chi vuole approfondire e comprendere il processo di apprendimento del bambino.

5. Dall'infanzia all'adolescenza

Non solo bambini. In questo volume Maria Montessori indaga lo sviluppo psicologico dei ragazzi dalla seconda infanzia all'adolescenza, fino alle soglie dell'Università, individuando risposte educative e didattiche rivolte a questa particolare fascia d'età.

Libri su Maria Montessori e il suo metodo

La bibliografia montessoriana è piuttosto varia e vasta. Ecco alcuni libri che è bene leggere se avete intenzione di approfondire il Metodo.

  • Libertà e amore. L'approccio montessoriano per un'educazione secondo natura di Elena Balsamo: un viaggio per scoprire una nuova modalità di approccio al bambino, dalla vita prenatale all'adolescenza
  • La scoperta del bambino: la sintesi degli scritti di Maria Montessori
  • La donna che insegnava la libertà: storia personale di Maria Montessori

Domande e risposte

Qual è la differenza tra Montessori e l'educazione tradizionale?  

Per i bambini di età inferiore a sei anni, Montessori sottolinea l'apprendimento attraverso i cinque sensi, non solo attraverso ascoltare, vedere o leggere. I bambini nelle classi Montessori imparano al proprio ritmo individuale e secondo la propria scelta di attività e con centinaia di possibilità.

Quali attività Montessori si possono fare nel giardino e nell'orto?

Manipolare fiori, foglie e piante del giardino e dell’orto: in questo modo il bambino ha la possibilità di

  • sperimentare diversi colori, consistenze e profumi
  • esercitarsi nel coordinamento occhio-mano
  • esercitare il movimento fine
  • eseguire gesti in sequenza che favoriscono la concentrazione

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Aggiornato il 17.01.2024

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