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La prima vacanza del bambino da solo

di Benedetta Piccioni - 22.06.2017 - Scrivici

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Fonte: Pixabay
Tutti i consigli per la prima vacanza del bambino da solo, che cosa fare e cosa non fare per renderla speciale. E come gestire il distacco.

In questo articolo

La prima vacanza del bambino da solo è un momento unico per tutta la famiglia: da un lato il piccolo, che per la prima volta si trova ad affrontare un’esperienza in totale autonomia senza mamma e papà; dall’altro invece, ci sono i genitori che vivono il distacco dal bambino e lo scoprono (forse) per la prima volta.

Per affrontare al meglio la prima vacanza da solo del bambino, ecco i consigli di Rossana Totaro, psicologa dell’età evolutiva presso il Laboratorio Psicoanalitico e il Laboratorio delle idee di Pescara.

Il distacco

«Ciò che permetterà al bambino di testare la propria autonomia, dipende in primo luogo dall’avere sperimentato in famiglia un’esperienza positiva rispetto al distacco e alla separazione sin dall’infanzia». Qui gioca un ruolo importante il genitore che dovrà dare fiducia al bambino, non dimenticando di ascoltare i suoi bisogni, i suoi desideri e le sue esigenze.

«Per il bambino esplorare è una tappa fondamentale e imprescindibile in primis per se stesso e anche in relazione agli altri». Con l’avvicinarsi dell’estate si ampliano le possibilità per lui di fare esperienze che gli permettono di entrare in contatto con nuove realtà: campus estivi, campeggi, gite e colonie sono solo alcune di esse.

Se, da una parte, questi allontanamenti sono esperienze e tappe importanti e positive, dall’altra «se gestite male, potrebbero addirittura rappresentare un ostacolo all’acquisizione di indipendenza e soprattutto di autonomia».

L’età per la prima vacanza

«L'età giusta per la prima vacanza da solo del bambino è quella scolare, dai 6 ai 10 anni, età in ha già sperimentato dei vissuti di separazione e "frustrazione" legati al suo naturale percorso di crescita e sviluppo (allattamento, svezzamento, prime esperienze scolastiche)». Un elemento importante è quello della scelta del gruppo a cui partecipare: deve essere omogeneo per età e competenze, troppa differenza d’età potrebbe creare non pochi problemi nel bambino.

Dove andare

«Una delle difficoltà che i genitori si troveranno ad affrontare sarà quella di scegliere l’esperienza più opportuna e meno traumatica per il figlio. In realtà non conta il luogo, che tuttavia va selezionato in base alle specifiche preferenze e bisogni del bambino, ma è importante il modo in cui il genitore proporrà questa esperienza».

Alcuni dei luoghi maggiormente utili per sperimentare una la prima vacanza del bambino da solo, sono le colonie estive e i campeggi scout. «Entrambi presuppongono che i piccoli vengano suddivisi in gruppi omogenei per età e che vengano loro assegnati dei compiti per raggiungere degli obiettivi comuni. Questo aspetto è particolarmente importante per il bambino, che sperimenterà il concetto di aggregazione in un gruppo di pari». Inoltre, un’organizzazione ben strutturata gli permetterà di sentirsi protetto anche lontano dall’ambiente familiare.

Come organizzare la partenza

«Per quanto riguarda il tipo di vacanza che il bambino andrà svolgere, sarà importante che il genitore sia perfettamente a conoscenza del tipo di esperienza. Questo permetterà alla mamme e al papà di trasmettere la fiducia necessaria ad acquisire gli strumenti migliori per affrontare al meglio questa “avventura”».

Il bambino dovrà essere preparato a quello che vivrà, allo stesso tempo dovrà essere tenuta intatta una buona dose di “mistero”, così da accrescere in lui la curiosità e l’entusiasmo.

Per la preparazione sarà importante descrivere e parlare al bambino dell’esperienza che si appresterà a vivere, quindi parlare dei tempi di permanenza, del luogo, di come verrà organizzata la vacanza e la possibilità di comunicare con i genitori in caso di necessità.

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Aggiornato il 24.05.2018

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