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Profilo smacco, cos'è e perché riguarda da vicino i nostri figli adolescenti

di Rosy Maderloni - 31.10.2023 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Come mai molti adolescenti aprono sui social un account secondario? Cos'è il profilo smacco e come proteggere i ragazzi.

In questo articolo

Cos'è il profilo smacco, diffuso tra i giovanissimi?

Siamo sicuri che essere amici dei nostri figli sui social network significhi avere il polso della situazione circa le loro relazioni virtuali e il loro modo di "esserci" in rete? Tra i giovanissimi è sempre più diffusa l'iniziativa di aprire un secondo account personale alternativo e spesso a noi precluso, il cosiddetto profilo smacco. Pagine con cui accedere alla rete sotto diverso nome non andrebbero considerate come fake perché sono a tutti gli effetti account complementari e alternativi che i nostri ragazzi utilizzano per coltivare cerchie di relazioni più strette. Ma cos'è un profilo smacco? C'è da preoccuparsi? Come possiamo aiutare i nostri ragazzi a gestire la loro identità online e a proteggersi da abusi e violazioni? Ne parliamo con Paolo Attivissimo, giornalista e divulgatore informatico che lavora con le scuole secondarie sui temi della sicurezza e della privacy in rete.

Profilo smacco sui social: a che cosa serve?

Che motivo c'è di crearsi un account secondario sui social network in adolescenza? 

"Il profilo smacco è uno dei tanti termini per indicare un account su un social network che serve da profilo alternativo a quello pubblico che tutti conoscono - premette Attivissimo -. In genere è riservato a una cerchia più ristretta di amici più intimi o di contatti legati a un hobby o una passione e funge quasi da seconda identità. Avere un account secondario non riguarda solo i giovanissimi, anche gli adulti ricorrono all'apertura di profili sintetici per separare l'attività social personale da quella professionale o per condividere solo con pochi intimi interessi, orientamenti o passioni che potrebbero esporli a incomprensioni, discriminazioni o aggressioni online. Anch'io ho profili di questo genere, che uso per esempio per portare avanti attività di ricerca in particolari gruppi che mi sarebbero preclusi altrimenti. I ragazzi, però, potrebbero preferire avere un account secondario per esprimere più liberamente pensieri o postare immagini relativamente a loro interessi privati o riguardo all'orientamento sessuale, religioso, ad esempio.

In questo ambiente ci si sente meno preoccupati di condividere qualcosa che si voglia comunicare perché ci si rivolge a interlocutori selezionati". 

Caratteristiche dell’account smacco sui social

"Sicuramente questo tipo di profilo non sarà creato col proprio nome reale ma con un nome di fantasia in cui si presenterà una identità diversa dalla propria proprio per evitare di essere individuati da persone indesiderate - chiarisce il giornalista informatico -. Uno scopo per cui un adolescente può aprire un account smacco è la componente del bisogno di difesa e protezione, di isolamento di una parte della propria vita da una sfera pubblica. L'incertezza è una condizione inevitabile dell'adolescenza e avere un profilo temporaneo, magari proprio usa e getta, può aiutare a provare a interagire con meno paure con altre persone della propria età in cui nessuno sa chi sei. Questo tipo di profilo si presta a diventare uno spazio di sperimentazione e interazione più sicuro rispetto a quanto potrebbe avvenire sul proprio account personale ufficiale".

Account smacco e protezione personale. "Con le persone vittime di abusi, ad esempio, è da considerare anche l'aspetto della protezione informatica, ossia mettere al sicuro la persona da un punto di vista digitale e permetterle, comunque, di non perdere i contatti con le persone con cui intenda mantenere un rapporto. In questi casi l'account alternativo serve proprio a dire 'Lascia perdere il profilo che conoscono tutti, usa questo riservato alle persone della mia cerchia sicura'. Questo lo si fa, ad esempio, proprio con le donne vittime di abusi e necessitarie di questa forma di protezione. Nei più giovani, ad esempio, anche chi è bersaglio dei bulli o dei leoni da tastiera può sentire l'esigenza di comunicare online con reti selezionate di contatti fidati". 

Vi sono rischi potenziali nell’uso di un account smacco?

"I social network  non sono concepiti per proteggere l'identità degli utenti, ma per raccogliere informazioni sui loro gusti e orientamenti e per proporre messaggi pubblicitari il più possibile pertinenti a questa profilazione - commenta Paolo Attivissimo -.

Fidarsi delle promesse di riservatezza dei social network, che usano ambiguamente parole come "temporaneo" o "privato", è pericoloso anche su questi profili alternativi perché potrebbero essere usati contro la persona. Per quanto questi account siano immaginati dai ragazzi che li creano come profili più protetti, una qualunque informazione data ai social network non è mai davvero privata e chiunque può recuperarla e ricondividerla. Questo è il potenziale rischio che riguarda qualunque tipologia di presenza sui social, ovviamente. Ci vuole prudenza sempre". 

Profilo smacco: il ruolo dei genitori

Come comportarsi se si scopre che il proprio figlio gestisce contemporaneamente più account personali sui social, uno dei quali non è accessibile al nostro controllo?

"Ritagliarsi uno spazio privato al riparo dalle critiche della rete e dal cyberbullismo non è di per sé sbagliato e frequentemente tra i ragazzi che incontro nelle scuole c'è chi racconta di avere più profili - commenta il giornalista -. I ragazzi parlano spesso di profili temporanei e i genitori non devono viverli come motivo di allarme". Noi adulti dovremmo essere in grado di far capire a questi ragazzi che: 

  • Questa esigenza di spazio privato va rispettata. Proviamo a parlare con loro dicendo proprio che comprendiamo questo bisogno e che possono esserci diverse ragioni per le quali è stato creato. Tutti noi da adolescenti abbiamo tenuto un diario segreto o abbiamo avuto amici e conversazioni di cui i nostri genitori erano all'oscuro. 

  • Per quanto sia uno spazio privato, anche qui occorre prestare molta attenzione alle foto e ai contenuti che si vogliono condividere. Come genitori abbiamo la responsabilità di tutelare i ragazzi e ricordare loro che anche un account smacco allaccia contatti in un contesto sorvegliato dai gestori del social network. 

  • Non pretendiamo di far parte di questo spazio e di farci aggiungere come amici o contatti se non avviene per loro iniziativa".

  • Non occorre essere esperti per parlare dei rischi e delle potenzialità dell'uso dei social network con i propri figli. L'importante sarebbe non rimandare il confronto su questi temi. Non pensare che a 12 anni sia presto per parlare di abusi e di violenze perché a quest'età, purtroppo, esistono già situazioni di bullismo o di aggressione verbale e fisica documentata da un cellulare in mano a un ragazzo. Sensibilizziamoli sui rischi della rete e di chi si può incontrare in questi spazi: mai fidarsi di una persona appena conosciuta, mai fidarsi delle promesse di riservatezza di un social o di un nostro interlocutore, mai pensare che un contenuto cancellato non sia recuperabile da qualcun altro".

Controllo parentale e account smacco. "Ci sono livelli diversi di controllo parentale tramite strumenti informatici - aggiunge Paolo Attivissimo -: ci sono applicazioni già incorporate nei telefonini che consentono al genitore di impostare le app in modo che sia notificato se il minore visita un certo sito o se condivide immagini e contenuti non accettabili, ad esempio, avvisando il minore di questa protezione. C'è anche un altro livello di vigilanza nascosta, diciamo e qui il campo etico della riflessione è delicatissimo: si può dare infatti un telefonino in mano al proprio figlio e di nascosto attivare applicazioni che consentano un controllo invisibile al minore. Questo è però un campo minato legale e interpersonale e spetta al singolo genitore decidere quale sia il livello di protezione che vuole avere sulla vita dei propri figli, rispettando i limiti di legge. In entrambi i casi, comunque, sia il profilo ufficiale sia il profilo smacco saranno sorvegliabili allo stesso modo".

L'intervistato

L'intervistato è Paolo Attivissimo, giornalista e divulgatore informatico per il pubblico di adulti e studenti. Curatore del blog Il disinformatico è anche autore del podcast disinformatico per la Radiotelevisione svizzera.

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