Quando un bimbo compie un anno inizia a manifestare alcuni tratti di quello che sarà il suo carattere. E per educarlo è molto utile capire che tipo è, qual è il suo modo di essere. Il carattere di un bimbo è condizionato dall'ambiente che lo circonda, dalle esperienze che compie e dal modo in cui reagisce a queste.
Esiste però anche un lato della personalità che ognuno porta con sé sin dalla nascita e che dura per tutta la vita. Si tratta del temperamento.
Capire il tipo di temperamento di un bambino è utile per poterlo gestire al meglio.
Così, è evidente che occorre trattare i bimbi in modo differente, assecondando le caratteristiche di ognuno.
Il giornalista Luciano Montero del magazine spagnolo Serpadres.es ha individuato quali sono le 9 caratteristiche della personalità che si manifestano intorno all'anno di età.
Come sfruttare le vacanze per migliorare la relazione con i figli
vai alla galleryDurante l'anno si vive di corsa e senza volerlo ci si perde un po'. Recuperare/migliorare il rapporto con i propri figli e ritrovare un buon clima familiare durante le vacanze, via o a...
1. Livello di 'attività'
Se il bambino è molto attivo, occorre dargli molte opportunità per permettergli di sfogare la sua energia. Per questo motivo, è necessario avere spazio, sia all'interno che all'esterno. Inoltre, con i bimbi molto vivaci è meglio ridurre le situazioni in cui occorre stare fermi e in silenzio. E se non si riesce a tranquillizzare il bimbo neanche per un minuto, è meglio portarlo via piuttosto che tentare di farlo stare fermo.
Quando crescerà, il piccolo saprà certamente adattarsi meglio ai contesti, ma per ora non è possibile controllarlo. Inoltre, è importante ricordare che questo comportamento avrà i suoi vantaggi quando il piccolo sarà grande.
Se, al contrario, il bambino è tranquillo e i genitori sono invece molto attivi, si può restare spiazzati dalla sua compostezza. E' sempre meglio accettare il piccolo com'è e godere dei benefici del suo modo di essere in ogni caso.
Infine, è comunque opportuno non dimenticare che un vero e proprio eccesso di attività o di passività potrebbe indicare altri problemi.
2. Regolarità
Con questo termine si intendono le funzioni biologiche del piccolo come la fame, il sonno o le funzioni intestinali. I genitori di bambini molto regolari riescono a organizzare bene le giornate, ma sanno anche, in compenso, che è difficile cambiare le abitudini dei figli.
I bimbi irregolari mangiano o dormono male, fino a quando i genitori si rendono conto che occorre imporre, in modo delicato, una pianificazione. Andare a letto e mangiare ad orari prestabiliti è rassicurante e fa percepire ai bimbi che la vita è gestibile, anche se i loro ritmi interni non lo sono.
3. Adattabilità
I bambini che si adattano facilmente ai cambiamenti sono una 'benedizione', ma i genitori devono ricordare che tutti i bimbi hanno bisogno di stabilità e di una routine quotidiana. Per i bimbi che tollerano male i cambiamenti, è meglio mantenere, quanto più è possibile, abitudini giornaliere.
Un certo numero di cambiamenti è inevitabile e persino auspicabile, perciò il trucco è: introdurre lentamente e gradualmente le modifiche. Nuovi alimenti, per esempio, possono essere inseriti nel menu del piccolo a poco a poco. Inoltre, se daremo loro opportunità facili e frequenti di provare delle novità, li aiuteremo a tollerare meglio i cambiamenti.
4. Reazioni alle novità
La facilità che hanno alcuni bambini nell'accettare nuove persone e nuove situazioni è molto positiva, ma potrebbe anche avere un lato negativo: questi potrebbero essere eccessivamente socievoli con gli estranei o avere la tendenza ad allontanarsi da soli.
I bimbi che si ritraggono non devono essere messi sotto pressione, anzi devono essere preparati in precedenza e deve essere dato loro il tempo necessario per accettare le novità. Per questo, è fondamentale informarli in anticipo dei cambiamenti e delle nuove circostanze.
E' necessario comprendere questo tratto del carattere e far capire loro che li si apprezza allo stesso modo.
5. Intensità delle reazioni
L'intensità con cui il bambino esprime le sue emozioni è molto importante.
Per i bambini più 'intensi', occorre, ad esempio, capire quando è necessario confortarli perché il loro pianto è giustificato e quando ignorarli perché gli attacchi d'ira sono soltanto teatrali.
Per quanto riguarda i bambini più miti, il pericolo può essere che le loro esigenze siano ignorate perché non adeguatamente espresse. Per questi motivi, è necessario aiutarli a distinguere le sfumature di espressione dei sentimenti e incoraggiarli ad essere più chiari nelle richieste.
6. Attenzione e concentrazione
Ad un anno di età l'attenzione è generalmente instabile, ma, mentre alcuni bambini passano rapidamente da un'attività all'altra in meno di un minuto, gli altri possono restare concentrati su un oggetto o su un'attività per cinque, dieci, quindici minuti o più. I bimbi più instabili hanno bisogno di essere seguiti durante i loro giochi e di essere incoraggiati alla concentrazione e alla pazienza. Non va bene dar loro troppi giochi in una sola volta.
I più concentrati hanno più autonomia nel trascorrere del tempo da soli. In cambio, sarà più difficile distrarli quando si ostinano a fare o a toccare qualcosa che non dovrebbero.
7. Distrazione
La grande attività e la capacità di distrarsi di molti bambini di un anno porta molti genitori a pensare all'iperattività, sindrome difficile da diagnosticare in un'età così precoce. In ogni caso, con i bambini molto distratti gli stimoli devono essere sempre tenuti bassi. Il vantaggio è che è facile farli passare da un'attività all'altra senza opposizione. Può accadere però che siano più testardi e che facciano opposizione: in questo caso occorre parlare loro in anticipo di eventuali cambiamenti.
D'altra parte, però, sono anche più autonomi.
8. Sensibilità sensoriale
Molto bambini sensibili reagiscono in modo forte alle variazioni (anche lievi) di sapori, consistenze, luci, odori e temperature. Da grandi saranno certamente persone molto sensibili e amanti dei dettagli. Finché sono piccoli è meglio non imporre loro molti più cambiamenti di quelli che possono sopportare.
Coloro che hanno un basso livello di tale sensibilità danno meno problemi, ma anche danno anche meno segnali se hanno bisogno di un cambio di pannolino o se un vestito ruvido irrita la loro pelle.
9. Tipologia di umore
In alcuni bimbi prevale la gioia, in altri la serietà e in altri ancora la rabbia. E' molto facile scoprire com'è nostro figlio. Basta tenere a mente che:
- I bimbi allegri sono deliziosi, ma occorre fare attenzione per capire quando dietro i loro sorrisi c'è qualche frustrazione o disagio, perché non esprimono facilmente i loro malumori.
- Per quanto riguarda i bimbi in cui il malumore è predominante, occorre che i genitori ammettano questa caratteristica caratteriale del bimbo e non si attribuiscano colpe (a meno che tale cattivo umore non sia conseguente a una causa ambientale che riguarda la vita del piccolo).
- Occorre far capire ai bimbi seri che li si ama e bisogna valorizzarli per quello che sono, in modo che non sentano la necessità di sembrare affascinanti e, quindi, di essere anche seriosi.
8 semplici mosse per aiutare i bimbi a gestire la rabbia
vai alla galleryLa gestione della rabbia è una tappa fondamentale nella crescita dei nostri ragazzi. Ecco qualche consiglio da condividere con loro tratto dal sito americano WebMD
Domande e risposte
Cosa fare se il bambino è fin troppo energico?
Occorre dargli molte opportunità per permettergli di sfogare la sua energia, magari all'aperto.
Come comportarsi con i bambini che tollerano male i cambiamenti?
È meglio mantenere, quanto più è possibile, abitudini giornaliere. Un certo numero di cambiamenti è inevitabile e persino auspicabile, perciò il trucco è: introdurre lentamente e gradualmente le modifiche.