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Come allenare i bambini alla resilienza

di Sara De Giorgi - 08.09.2021 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Come allenare i bambini alla resilienza? Alberto Pellai propone un percorso per sostenere la crescita dei più piccoli.

In questo articolo

Dopo un tempo prolungato che ha messo alla prova le competenze emotive dei più piccoli - l'emergenza sanitaria causata dal Covid-19 -, è importante sostenere la crescita dei bambini, aiutandoli a trovare dentro di sé le risorse adeguate per affrontare tutte le sfide del momento.

Alberto Pellai, medico e psicoterapeuta dell'età evolutiva, nel libro Sta passando la tempesta (Centro studi Erickson), propone un percorso, rivolto ai bambini della scuola dell'infanzia e dei primi anni della scuola primaria, che intende aiutarli a esplorare le proprie risorse interiori con cui far fronte alle difficoltà.

A partire dalla storia in rima da cui l'autore ha tratto una canzone originale dello Zecchino d'Oro per la scuola Sta passando la tempesta, musicata da Paolo Giovanni D'Errico e cantata dal Piccolo Coro «Mariele Ventre» dell'Antoniano diretto da Sabrina Simoni, il libro propone dieci azioni per allenare alla resilienza accompagnate da alcune attività da svolgere in gruppo che permettono all'educatore di reclutare tutte le intelligenze multiple del modello di Howard Gardner. L'obiettivo è aiutare a rinforzare in modo giocoso, allegro e divertente le competenze auto-regolative dei bambini, ma soprattutto ridare speranza dopo un tempo prolungato così extra-ordinario.

L'appendice del libro, a cura di Annarosa Colonna, neuropsichiatra infantile del Centro Terapeutico Ambulatoriale di Antoniano, propone anche attività guidate di drammatizzazione-gioco perché la canzone sia condivisa come esperienza di autentica inclusione da tutti i bambini e le bambine. 

Abbiamo intervistato Alberto Pellai e gli abbiamo chiesto qualche informazione in più sul libro e su come allenare la resilienza dei più piccoli. 

Come allenare i bambini alla resilienza?

«Il libro propone tante attività concrete. Da un lato ci sono indicazioni chiare, come testi, narrazioni, ecc., e, in questo caso, anche una canzone, che insegna ai bambini a dare parola a ciò che sta succedendo, a ciò che loro stesso stanno provando.

Aiutare i bambini a trovare le parole giuste

Dunque, un primo consiglio è aiutare i bambini a trovare le parole giuste: le storie e le narrazioni ("e tutto ciò che narra") sono modalità che consentono ai piccoli di affrontare ed elaborare meglio le situazioni difficili. 

La canzone e il libro raccontano la storia di un bambino che vede una grande tempesta che si avvicina alla sua vita e che lo fa stare chiuso in casa per una settimana. Lui sogna di voler fare tante cose senza però poterle fare. Nella seconda parte della canzone la vita e il mondo riaprono le porte, si può ritornare fuori, e ritorna anche la dimensione della speranza. In un tempo breve come quello della canzone o della storia narrata nel libro i bambini fanno proprio un viaggio dentro alla storia di vita di cui sono stati protagonisti.

Usare le risorse del corpo

Secondo strumento che proponiamo è usare le risorse del corpo: molti dei nostri stati emotivi che ci tengono in balia si riflettono sulla nostra dimensione corporea. Nel libro offriamo l'esperienza del rilassamento, del controllo, del respiro, ecc.

Facciamo fare ai piccoli alcuni esercizi: sono quelli che si propongono per imparare a tenere sotto controllo le emozioni mediante la competenza del nostro corpo. Proponiamo la stessa cosa attraverso l'immaginazione guidata, che aiuta a immaginare le vie d'uscita dalle situazioni di difficoltà.

Tenere per mano i bimbi nell'attraversamento di una tempesta

L'altra risorsa del libro è che i bambini fanno tutte queste cose con la guida di un adulto competente che li tiene per mano nell'attraversamento di una tempesta. Dunque, i bambini hanno accanto così adulti competenti, non spaventati, che li guidano nella tempesta con compentenza, strumenti e attività. Ciò permette di sperimentare relazioni con adulti che ce la fanno, mentre spesso l'adulto spaventato può diventare anche un adulto spaventante», chiarisce Pellai.

"Sta passando la tempesta"

Alberto Pellai ha affermanto che il libro è nato da una canzone che era stata scritta per la prossima edizione dello Zecchino d'Oro. «L'avevamo mandata in selezione, avevamo immaginato che fosse necessario per i bambini avere uno strumento di facile utilizzo, ad alto impatto emotivo, cantabile anche dai più piccoli, per rielaborare tutta l'esperienza vissuta.

In realtà la canzone non è rientrata in quelle previste tra le 14 dello Zecchino d'Oro, ma è stata segnalata come una canzone che avrebbe potuto sostenere un progetto per la ripartenza scolastica, soprattutto per i piccoli dai 3 ai 7 anni, che sono i bimbi ai quali è stato più difficile spiegare le dinamiche complesse di questi tempi. 

In un progetto che ha coinvolto Antoniano, Erickson e Rai Ragazzi, si è deciso di provare a mettere a disposizione della ripartenza scolastica, delle famiglie e dei bambini piccoli degli strumenti molto facili da usare, belli e immediati, con cui aiutare e sostenere la ripartenza. Ciò lo facciamo ora in relazione al Covid, ma il progetto usa la metafora della tempesta, partendo dall'idea che le tempeste della vita possono verificarsi sempre. Il libro può essere uno strumento per attraversare tutte le complessità associate alla "tempesta della vita"». 

Affrontare le sfide della vita: qual è il potere della musica?

«La musica, con le melodie, entra nella parte emotiva del nostro cervello, quindi attiva la parte della nostra mente che sente le emozioni, la vita. Si tratta di un linguaggio immediato, che i bambini colgono immediatamente perché fin da quando sono piccoli sono abituati alle ninne nanne. Si pensi anche a quanti genitori selezionano le musiche fin dai tempi della gravidanza. 

Le parole invece entrano nella mente cognitiva del bambino, forniscono immagini, permettono di riaccendere situazioni in cui il bimbo si trovava e non aveva però le parole per poterle raccontare.

Invece dentro una canzone con significati che rispecchiano ciò che lui ha attraversato nella vita, il bambino trova quelle "parole mancanti". Mentre ascolta la canzone il piccolo tiene insieme la dimensione cognitiva e la dimensione emotiva: ciò consente di avere i due aspetti integrati e fa bene alla mente. 

Quando noi non riusciamo ad attraversare una situazione complessa, spesso è perché il nostro cervello emotivo è in balia di situazioni che non riusciamo a gestire e non riusciamo a connetterlo con il nostro cervello cognitivo. Una canzone, invece, che rielabora invece una situazione complessa, entra nelle due dimensioni del cervello contemporaneamente con un messaggio che tiene collegati i due ambiti e ci permette così di funzionare meglio».

Azioni per allenare alla resilienza

  1. «Rilassamento. E' un'azione bellissima per i bambini e per i genitori. Mettete una musica rilassante di sottofondo, fate sdraiare i bambini a terra, suggerite loro di chiudere gli occhi e immaginate di essere una statua di ghiaccio rigida, che lentamente si scioglie grazie ad alcuni raggi di sole. 
  2. Cantare. Piace moltissimo ai bambini. Potete cantare insieme, aiutando i piccoli a ricordare le parole della canzone.
  3. Immaginazione guidata. Aiutate i bambini a usare l'immaginazione per riattivare il ricordo di esperienze belle già vissute. Questa attività può essere svolta utilizzando un'immagine specifica per ciascun bambino e bambina, come, ad esempio, il "lago della calma" e il "mare della pace

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