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I bambini apprendono più dalle "storie" che dalle attività: lo dice uno studio

di Elena Cioppi - 07.01.2021 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Apprendimento nei bambini, uno studio ha rivelato che spesso raccontare loro storie favorisce la crescita più delle attività ludiche e didattiche.

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Inventare storie, ascoltarle, leggerle sono fonte di inesauribile evoluzione per i bambini, un modo di crescere e imparare che si sviluppa anche attraverso il gioco simbolico o di finzione. Lo dice l'esperienza ma anche un nuovo studio presentato dai ricercatori del Milner Centre for Evolution dell'Università di Bath in cui si mettono al centro proprio le storie come fonte di crescita e apprendimento, in contrapposizione con le attività per stimolare l'intelligenza dei bambini come quelle del Metodo Montessori. Non che queste debbano essere sminuite, anzi: semplicemente lo storytelling, ovvero la capacità di creare storie, favole o fiabe, è uno dei modi più antichi e sempre validi per far sì che il bambino possa apprendere in modo attivo. Spesso questo procedimento può essere anche strutturato con creatività con i lapbook, strumenti a supporto dello storytelling che nasce in classe e continua a casa.

Apprendimento nei bambini, perché le storie li aiutano a crescere

L'esperimento dei ricercatori di Bath ha messo a contatto dei bambini di scuola primaria, per l'esatteza 2500, a contatto con la loro maestra, cercando di investigare sui vari metodi didattici e quali fossero i più efficaci. Le metodologie testate sono state due in particolare: una più centralizzata sull'alunno, l'altra più incentrata sul lavoro dell'insegnante. Nel primo caso i bambini sono stati chiamati a prendere parte a delle attività specifiche; nel secondo caso la maestra ha letto delle storie ai bambini.

Il risultato ha premiato il secondo approccio: i bambini seguiti hanno dimostrato maggiore partecipazione dopo aver ascoltato una storia letta ad alta voce dalla loro maestra rispetto a quella dimostrata dopo aver svolto un'attività pratica ad essa collegata. Questo studio secondo i ricercatori ribalta gli ultimi approcci didattici più incentrati sul "fare" che non sull'ascolto, rimettendo al centro l'essenzialità della storia: gli uomini se ne raccontano da sempre, dalla notte dei tempi.

E i bambini biologicamente sono predisposti a questo tipo di approccio in cui c'è un adulto, che quindi dimostra in modo educativo la sua autorità e la sua conoscenza, che si mette al centro e racconta qualcosa.

Questo studio è supportato da molte altre ricerche che si concentrano sul potere delle storie, dei miti greci, di fiabe e favole che stimolano la curiosità e la fantasia dei bambini in età scolare. Nella ricerca "The potential of using a combination of storytelling and drama, when teaching young children science" pubblicata sullo European Early Childhood Education Research Journal ad esempio il mix di storie e gioco di finzione si definisce molto importante per l'apprendimento della scienza soprattutto nei bambini tra gli 4 e i 9 anni. E questo perché le storie, da sempre, hanno supportati i più piccoli a comprendere il mondo, a rispondere ai grandi perché che sorgono spontanei a un certo punto dell'infanzia.Le storie giocano infatti un ruolo centrale nella crescita e nello sviluppo non solo comportamentale ma anche culturale, dando ai più piccoli strumenti e norme che gettano le basi per l'adulto che saranno. 

Lo studio ovviamente può aiutare anche a modificare l'approccio didattico. Può dare cioè una mano agli insegnanti per capire quale metodo sia effettivamente più efficace per trasferire conoscenze e competenze ai bambini.  Questo non vuol dire però che "l'apprendimento del fare", proprio di molte filosofie didattiche come ad esempio quella montessoriana, sia di per sé inutile, anzi: semplicemente la combinazione dei due approcci può favorire in modo molto impattante l'apprendimento dei bambini, senza che l'uno venga sacrificato a causa dell'altro. Raccontare e ascoltare storie attraverso la lettura ad alta voce degli adulti porta benefici su più livelli, una certezza che affonda nella notte dei tempi, quando l'unico modo per conoscere il mondo era proprio creare storie su di esso.

Fonti per l'articolo: European Early Childhood Education Research Journal, "The potential of using a combination of storytelling and drama, when teaching young children science"; Science of Learning , "A RCT for assessment of active human-centred learning finds teacher-centric non-human teaching of evolution optimal"

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