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Cos'è l'ascolto attivo nei bambini e come metterlo in pratica a casa e a scuola?

di Francesca Capriati - 30.09.2024 - Scrivici

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Fonte: shutterstock
Ascolto attivo nei bambini: perché è importante ascoltare i bambini ed educare all'ascolto alla scuola primaria e all'infanzia. Come stimolare l'ascolto attivo?

In questo articolo

Cosa significa ascolto attivo?

Pensiamo sempre di avere tempo e partecipazione per ascoltare i nostri figli, ma quante volte ci mettiamo davvero in posizione di ascolto e quanto riusciamo sinceramente a capire a livello profondo cosa vogliono dirci? Parliamo di ascolto attivo nei bambini: una forma particolare e di ascolto che riveste un grande significato nel consolidare il rapporto tra genitori e figli e con benefici educativi inequivocabili.

Come genitori, può essere difficile trattenersi dal voler risolvere i problemi per i nostri figli, dare consigli immediati o soluzioni per i problemi grandi e piccoli: ma l'ascolto attivo è solo ed esclusivamente questo, ascolto. Senza giudizi, consigli, pareri a meno che non vengano richiesti. Un ascolto attivo e attento aiuta i genitori a capire meglio ciò che i figli stanno vivendo.

L'ascolto attivo non significa solo sentire le parole: richiede attenzione, interesse sincero e la creazione di uno spazio sicuro dove nostro figlio possa esprimersi liberamente e prestare attenzione anche ai segnali non verbali come il linguaggio del corpo e le espressioni facciali. E significa mettere da parte l'istinto di intervenire subito o offrire soluzioni. A volte, basta semplicemente restare in silenzio, senza giudicare o dare consigli, ascoltando in modo aperto e attento. In questo modo diamo valore ai sentimenti e alle esperienze, favorendo un clima di fiducia e comprensione.

Perché l'ascolto attivo è importante?

L'ascolto attivo non si limita a "sentire" ciò che l'altro dice, ma implica la completa attenzione verso il messaggio dell'interlocutore. Significa ascoltare con empatia, senza interrompere, lasciando spazio al bambino di esprimere i propri pensieri e sentimenti. L'ascolto attivo consente agli adulti di stabilire legami più profondi con i bambini, rendendoli più sicuri nell'esprimersi e rafforzando il loro sviluppo emotivo. Quando i genitori ascoltano davvero, i bambini si sentono importanti e valorizzati, elementi chiave per la loro autostima.

Parliamo, quindi, di un processo che non solo aiuta a comprendere meglio i bisogni dei più piccoli, ma contribuisce anche a ridurre lo stress e l'ansia nelle relazioni familiari.

Come stimolare l'ascolto attivo?

Prima di tutto, dobbiamo essere un modello: i bambini imparano a comportarsi osservando gli adulti, quindi dimostrare ascolto attivo nelle interazioni quotidiane li incoraggia a fare lo stesso. E ancora:

  • Creare un ambiente calmo e privo di distrazioni, dove il bambino si senta libero di esprimersi.
  • Ridurre il rumore di fondo (come la TV o i dispositivi elettronici)
  • poniamo domande aperte che incoraggino i bambini a parlare più dettagliatamente delle loro esperienze o emozioni,
  • diamogli tempo per elaborare i pensieri e formularli ad alta voce. 

Stimolare l'ascolto attivo nei bambini significa incoraggiarli a partecipare attivamente alla conversazione. Per farlo, possiamo insegnare loro tecniche di comunicazione empatica. Ad esempio, mostrare come guardare negli occhi mentre si parla, usare espressioni facciali e gesti adeguati al contesto, e porre attenzione alle parole degli altri.

Un altro metodo efficace è l'uso di giochi sull'ascolto attivo. Ad esempio il classico "telefono senza fili", dove i bambini devono ripetere esattamente ciò che è stato detto, possono essere un ottimo esercizio. Ma anche leggere insieme un libro e poi discuterne aiuta a migliorare la comprensione e a sviluppare capacità di ascolto attento.

Quali attività fare sull'ascolto attivo alla scuola dell'infanzia?

Nella scuola dell'infanzia, le attività di ascolto devono essere semplici e ludiche. Due proposte:

  • Il gioco di "Simon dice" (in cui i bambini devono seguire le istruzioni solo se precedute dalla frase "Simon dice...") non solo sviluppa l'attenzione, ma aiuta anche a insegnare ai più piccoli l'importanza delle regole e della sequenzialità nelle conversazioni.
  • Leggere storie brevi seguite da domande stimolanti: chiedere ai bambini di ricordare i dettagli della storia li aiuta a sviluppare la memoria e le capacità di comprensione.

Quale attività fare alla scuola primaria sull'ascolto attivo?

Nella scuola primaria, l'educazione all'ascolto è fondamentale per la crescita cognitiva e sociale.

Ad esempio si può proporre:

  • l'esercizio del Cerchio della parola, dove solo chi tiene in mano un oggetto può parlare, e gli altri devono ascoltare attentamente prima di poter rispondere.
  • il racconto interattivo, dove un bambino inizia a raccontare una storia e gli altri devono proseguirla, mantenendo la coerenza con ciò che è stato detto in precedenza.
  • il canto a catena, dove un bambino inizia una canzone e gli altri devono continuare.

Per educare all'ascolto alla scuola primaria possiamo anche proporre una sorta di dibattito regolamentato: i bambini devono ascoltare attentamente le opinioni degli altri e rispondere in modo rispettoso e logico.

Domande e risposte

Perché l'ascolto attivo è importante?

L'ascolto attivo aiuta i bambini a sviluppare la loro capacità di comunicare, risolvere i problemi e gestire le emozioni. Quando un bambino viene ascoltato, impara che ciò che pensa e sente ha valore invece, se viene ignorato o interrotto, può sentirsi incompreso e svilupperà difficoltà a esprimersi. I bambini che si sentono ascoltati tendono ad essere più collaborativi e meno inclini a comportamenti aggressivi o di ribellione.

Cosa significa comunicazione positiva con i bambini?

La comunicazione positiva è alla base di un ascolto attivo efficace e si basa su messaggi chiari, gentili e rispettosi. Evitare di alzare la voce, dare ordini o critiche troppo dure ed usare frasi che iniziano con "io" piuttosto che "tu", in modo da esprimere come ci sentiamo senza accusare o mettere sotto pressione il bambino. Un esempio pratico potrebbe essere dire: "Mi sento triste quando non ascolti quello che ti sto dicendo" invece di "Tu non ascolti mai!".

Fonti

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