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7 attività pratiche per sviluppare il talento nei bambini

di Chiara Mancarella - 08.05.2019 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Capita di accorgersi che il proprio figlio ha doti particolari. Cosa possono fare i genitori per un piccolo genio, oltre ad assecondare la sua passione? Ecco sette attività pratiche per sviluppare il talento nei bimbi, a cura della pedagogista Chiara Mancarella.

“Mio figlio è un genio!”. Ammettetelo, papà e mamme, quante volte vi sarà capitato di dire a parenti e amici questa frase vantandovi delle straordinarie doti canore, musicali o intellettuali di vostro figlio.

 

Se Mozart già a cinque anni compose la sua prima opera dimostrando di possedere un incredibile talento in campo musicale, oggi non mancano bambini esperti in informatica, appassionati di storia antica, piccoli scienziati o futuri astronomi. Eh sì, ognuno ha il suo talento ed è giusto che venga coltivato.

 

LEGGI PURE: I talenti dei bambini, come aiutarli a scoprire cosa vogliono fare da grandi e 10 segnali per capire se tuo figlio è un genio

 

Cosa possono fare i genitori per questi piccoli geni oltre ad assecondare la loro passione? Sicuramente non perdere mai di vista che ci troviamo di fronte a dei bambini, con doti eccellenti, ma pur sempre bambini. È giusto che dedichino qualche ora della giornata all’allenamento, ma senza abbandonare l’aspetto ludico che contraddistingue la loro età e se proprio fanno fatica a staccarsi allora è possibile mettere in atto delle strategie per rendere giocoso ciò che per loro è qualcosa di estremamente serio.

 

L’errore che fanno spesso questi bambini è trascorrere molte ore da soli concentrandosi e studiando tutto ciò che potrebbe renderli ancora più bravi. Spesso si vedono piccoli concentrati esclusivamente sull’argomento di loro interesse e noncuranti di altri aspetti che potrebbero invece coinvolgerli ed appassionarli. Ecco, di seguito, alcuni suggerimenti per attività pratiche utili a sviluppare i talenti dei bambini.

 

  1. Per esempio, se un bambino è interessato ad un periodo particolare della storia, ma la sua dote si basa sul ricordare date e battaglie esemplari potreste proporgli di effettuare una ricerca su come si viveva in quel determinato periodo storico, scoprendo usi e costumi, oppure effettuare una ricerca sul cibo e provare, con il vostro aiuto, a preparare i piatti che erano soliti consumare i nobili o i contadini.
  2. Se invece vostra figlia è una grande appassionata di danza e sta ore ed ore chiusa nella sua camera a provare i passi potreste consigliarle di andare a vedere un balletto o, meglio ancora, di dare sfogo all'immaginazione e con il materiale di riciclo presente in casa allestire una scenografia dando vita ad uno spettacolo e coinvolgendo anche gli altri componenti della famiglia.
  3. Un valido aiuto potrebbe essere offerto dal teatro. È l’elemento di massima espressività dove anche i più timidi riescono a dare il meglio di sé. Si tratta di un’esperienza da provare sin da quando si è piccoli per entrare in contatto con le proprie emozioni. Si potrebbe partire dal talento del bambino e mettere su uno spettacolo teatrale coinvolgendo compagni di scuola o familiari. Un aspetto importante da sottolineare è che il plus-dotato dovrebbe avere l’accortezza di non fare il “maestrino”, ma essere da supporto agli altri per la buona riuscita dell’evento. Il tutto dovrebbe avere come base l’aspetto ludico e, perché no, l’ironia. Nessuna forzatura quindi, ed accettare in maniera serena il rifiuto da parte di qualcuno. (Leggi anche: perché il teatro fa bene ai bambini)
  4. Per rendere ancora più coinvolgente la storia si potrebbe unire la musica con canzoni o coreografie inventate dal gruppo e mettere in scena un piccolo musical. Inserire più elementi permette di far comprendere al bambino che anche gli altri hanno i loro talenti, qualcuno sarà bravo a disegnare, qualcun altro a creare le battute e altri ancora a realizzare splendidi vestiti. Potrebbe essere una valida attività per non tenere chiusi e isolati questi bambini che spesso coltivano le loro doti tra le quattro mura di casa.
  5. Un’attività da fare a scuola potrebbe essere, invece, quella de “La giornata dei talenti”. Abbiamo detto che ogni bambino ha il suo talento ed ogni bambino quindi è speciale. Per questo motivo dedicare una giornata scolastica alle passioni e ai talenti dei bambini potrebbe essere un’ottima spunto per far conoscere le proprie doti. Ci sarà allora l’angolo dello scienziato, l’angolo dei ballerini, dei musicisti, degli informatici, dei disegnatori. Un’occasione di condivisione e collaborazione reciproca per dare sfogo alle proprie potenzialità.
  6. Un altro aspetto da non sottovalutare è la condivisione del talento con chi manifesta la loro stessa passione. Bene o male tutte le città oggi sono dotate di laboratori creativi per bambini e ragazzi improntati sul divertimento e il gioco. Sono fondamentali per non dare pesantezza e troppa serietà al bambino. Il motto dovrebbe essere “imparare divertendosi” in ogni attività proposta. Riconoscere che ci sono anche altri bambini con grandi doti nella loro passione evita di far sentire vostro figlio migliore di altri. Inoltre, la condivisione potrebbe essere uno spunto per ricevere informazioni inerenti tale argomento.
  7. Infine, si potrebbe organizzare “Quattro chiacchiere con l’esperto”, ovvero una giornata per far conoscere a vostro figlio un campione o un esperto di quella disciplina. Sarà sicuramente un’ottima occasione per apprendere più da vicino la materia e ricevere consigli da chi ne sa più di lui.

 

Il compito di noi genitori è quello di assecondare questi talenti, ma senza staccare i bambini dalla realtà per evitare che isolino maggiormente perché i loro amici o compagni non possiedono la stessa dote.

 

È molto importante far capire al bambino che il suo eccellere in una disciplina non lo porta ad assumere un atteggiamento di superiorità e superficialità nei confronti degli altri, coetanei o adulti che siano.

 

Il suo talento è un’aggiunta alla sua personalità e non deve in nessun modo intaccare il suo essere bambino. Il consiglio invece da dare ai genitori è quello di andare oltre il talento, non guardare il bambino solo come portatore di un’eccellenza, ma riconoscere in lui o lei una straordinaria dote che va semplicemente ad arricchire quel fantastico mondo che è l’infanzia.

 

Autore
Chiara Mancarella è pedagogista Clinico iscritta all'ANPEC (Associazione Nazionale Pedagogisti Clinici) e docente di scuola primaria. Esperta in DSA e gestioni dei conflitti scolastici e formativi, ha seguito diversi corsi su bullismo e cyberbullismo. A breve uscirà il suo libro "Cari genitori, sveglia! Appunti di un pedagogista clinico" su educazione, rapporto di coppia, quieto vivere familiare, scuola.

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