Nell'era del digitale, il tema dell’utilizzo delle nuove tecnologie da parte dei bambini assume una grande rilevanza.
PC, tablet e smartphone sono strumenti che regalano infinite possibilità di crescita: si può scoprire il mondo, acquisire conoscenza e anche divertirsi.
Dall’altro lato, possono anche portare i più giovani a isolarsi e a non interagire correttamente con i coetanei.
Il rischio delle nuove tecnologie infatti è quello di allontanare i bambini dalle esperienza condivise con gli altri bambini, disorientandoli e facendoli estraniare da tutto e da tutti.
Ci sono però anche delle opportunità legate alle tecnologie: se l’esperienza tecnologica è ben regolata, può rappresentare una possibilità di crescita, può portare ad acquisire nuove conoscenze sul mondo che ci circonda e può essere anche strumento di svago e di divertimento.
E’ importante ricordare però che i bambini molto piccoli al di sotto dei 3 anni non necessitano in alcun modo di questo tipo di stimolazione data dagli strumenti tecnologici. La regola principale in questi casi è sempre una: il buon senso.
Abbiamo sentito il parere di Paolo Ragusa, responsabile formazione del CPP, counselor e formatore.
"Il rischio è di allontanare i bambini dalla loro età. Questo significa allontanarli dalle esperienze sensoriali, dalla loro motricità, dalla socialità costruita insieme agli altri bambini". Il bambino ha bisogno di fare esperienze a 360 gradi insieme ai suoi coetanei: "Un bambino è motorio, è sensoriale ed è sociale. Queste caratteristiche vanno sviluppate, favorite e portate avanti. Con l’uso improprio delle nuove tecnologie si rischia di interrompere, disorientare, e privare i bambini di queste esperienze."
Quali sono le opportunità delle nuove tecnologie per i bambini?
"Le opportunità delle nuove tecnologie sono legate al fatto di sapersi regolare. Se questa esperienza è ben regolata, a partire dai 6 ai 9 anni, questo può costituire un ampliamento del campo di esperienza del bambino". Prima di questa età, per, secondo l'esperto non ci sono opportunità per i bambini: le tecnologie potrebbero interferire con il loro sviluppo evolutivo.
"In età adolescenziale o pre-adolescenziale il ragazzo può di accedere a un mondo vario, smisurato e che va regolato. Quindi l’opportunità è nella possibilità di regolare un campo di esperienze."
Qual è la "dose giusta" di tecnologia in base all'età del bambino?
"Partiamo dai bisogni dei bambini: questa è la nostra misura. Se un bambino nella primissima parte della sua vita è prevalentemente senso-motorio non ha bisogno di tecnologia. Questo significa che sotto i 3 anni un bambino non ne ha necessità".
Dopo i tre anni è possibile aggiungere una leggera stimolazione a livello tecnologico. "Consideriamo però che la stimolazione delle nuove tecnologie è prevalentemente monotona, legata a un ritmo ipnotico: questo non aiuta i bambini. Quindi anche nella seconda fase, dai 3-6 anni, dobbiamo limitarla al massimo. Bisogna ricordarsi l'importanza di assecondare prima di tutto i bisogni del bambino che sono di socialità, non certo di esclusività tecnologica. La dose di tecnologia è collegata alle singole fasi ed è soprattutto collegata con i bisogni senso-motori, di socialità e di sviluppo emotivo.
Quali sono le regole da dare ai bambini?
"La prima regola è un divieto: sotto i 3 anni nessun utilizzo di tecnologie. Successivamente è importante dare una misura in termini di ore e di applicazione. La regola di buon senso è che il bambino possa accedere alle tecnologie come gioco insieme ad altri bambini. E’ importante che non ci sia un’interferenza con i momenti familiari."
Queste regole vanno imposte per evitare che in età adolescenziale e pre-adolescenziale ciò diventi un problema.
"Bisogna salvaguardare i momenti di socialità, i momenti affettivi, in cui le persone si ritrovano senza essere sotto l’interferenza delle tecnologie, che significa essere sempre da un’altra parte. Bisogna aiutare i bambini ad essere lì dove sono. Il maggior fattore protettivo e regolativo in fatto di tecnologie è evitare che il bambino possa estraniarsi dalla realtà: deve essere presente e desideroso di condividere i momenti con gli altri."
Guarda il video con le pillole di Paolo Ragusa: