Home Bambino Psicologia

Bambini: l'importanza dell'ascolto (e delle storie)

di Luisa Perego - 24.09.2024 - Scrivici

bambino-immaginazione
Fonte: shutterstock
Perché ascoltare una storia o un racconto fa bene a un bambino? Stimola l'immaginazione e la creatività, arricchisce il vocabolario, sviluppa attenzione ed empatia e tanto altro

In questo articolo

Che cosa significa per un bambino ascoltare una storia? Come si attiva il cervello all'ascolto della voce e di una narrazione? Perché leggere una storia a un bambino è così importante? Inoltre: si può "insegnare" a un bambino ad ascoltare? Come migliorare la capacità di ascolto nei bambini? Quanto ascoltare una storia allena i bimbi alla concentrazione?

Quante domande ruotano nella testa di un genitore. A queste e a molte altre domande hanno risposto le neuropsicologhe Chiara Dallatomasina ed Elisa Riboni, mamme, amiche e fondatrici di BebiCon, uno spazio di condivisione con sito e pagina Instagram sullo sviluppo dei bambini. Le due esperte sono state ospiti del lancio di FABA+, il nuovo raccontastorie della startup italiana FABA srl, e hanno colto l'occasione per parlare di bambini e di ascolto.

L'importanza dell'ascolto per i bambini

Che cosa accade nel cervello mentre si ascolta una storia?

Come spiegano le neuropsicologhe Chiara ed Elisa, nel momento in cui nel cervello entrano un suono o delle parole, succedono tantissime cose. Si mettono in azione aree diverse: insieme, separate, connesse tra loro. Il cervello è davvero complesso e lavora moltissimo.

Per esempio durante l'ascolto di una narrazione o di una storia si attivano diverse aree e sono le stesse che entrano in gioco quando si vive la medesima esperienza dal vivo. Per questo l'ascolto ha un potere fortissimo.

L'importanza dei neuroni specchio

Il cervello è costituito da neuroni che comunicano e alcuni sono davvero particolari: si chiamano neuroni specchio e si attivano:

  • quando si fa un'azione
  • quando ascoltiamo o riviviamo quella stessa azione.

Quindi mentre stiamo ascoltando una storia non solo siamo immersi nella narrazione, ma ci entriamo proprio a 360 gradi.  

Il viaggio dei suoni nel nostro cervello

Schematizziamo in breve che cosa accade nel nostro cervello quando ascoltiamo un racconto:

  • il nostro cervello sente il suono,
  • lo trasforma in parole,
  • le parole prendono un significato,
  • questi significati attivano in noi diversi pensieri (che possono cambiare in ciascuno di noi, in base alla nostra esperienza),
  • i pensieri attivano uno stimolo visivo, una emozione, dei ricordi.

L'ascolto, dunque, stimola anche dei ricordi visivi.

A questo punto entra in gioco l'immaginazione: il cervello ha via libera. Lavora, immagina, crea.

Il ruolo dell'immaginazione

Che cosa ci rende tutti diversi? Perché quando ascoltiamo una storia ognuno si crea un'immagine mentale differente di quello che sta ascoltando? Bisogna ringraziare l'immaginazione, che ci rende coautori della storia e permette a ciascuno di noi di creare immagini mentali diverse.

Queste differenze vengono influenzate da diversi fattori; per esempio dalla cultura, ma anche dalle nostre conoscenze o dalle esperienze.

Inoltre ciascuno di noi dà più importanza ad aspetti diversi: l'immaginazione consente di creare e riempire dei buchi che la narrazione lascia.  

Ora che abbiamo capito come funziona l'immaginazione in generale, passiamo a quella dei bambini: in loro è diversa perché sono più liberi, hanno meno esperienze nel loro bagaglio personale e nella loro testa si apre uno spazio di mondi e personaggi più ampi. 

  • I bambini dato che hanno meno esperienza si concentrano meno sui significati razionali della storia e possono essere ancora più creativi, inserendo nella narrazione qualcosa che non c'è.  
  • I bambini vivono le emozioni in modo più diretto, intenso e immediato. La loro esperienza di ascolto sarà ancora più creativa con mondi ancora più fantasiosi rispetto a quelli di noi adulti.

Per concludere questo viaggio nel mondo magico del cervello, ascoltare significa mettere in gioco non solo la mente, ma anche il cuore. Quando ascoltiamo storie proviamo empatia e ci sentiamo connessi con chi chi circonda. Una vera e propria connessione tra cuore e cervello.

Proprio da questa combinazione tra cuore e cervello è nato il raccontastorie FABA: per rendere ogni momento tra genitori e bambini unico.

Si può "insegnare" a un bambino ad ascoltare? 

Ogni bambino nasce con un proprio bagaglio genetico e all'interno di un determinato ambiente, l'interazione tra questi due aspetti (e non solo!) ha un effetto sul suo sviluppo e noi come genitori possiamo arricchire questo ambiente di stimoli ed esperienze che supportino la crescita e le competenze dei nostri bambini. Questo vale anche per l'ascolto.

Il nostro cervello è portato ad apprendere e noi possiamo fornire opportunità di apprendimento quotidiane per svilupparlo. L'ascolto richiede molte capacità cognitive, linguistiche e non solo, che si possono sviluppare nel tempo per rendere i nostri bambini sempre più competenti.

Come migliorare la capacità di ascolto nei bambini? 

Innanzitutto dobbiamo aver ben presente che noi adulti di riferimento siamo il primo modello per i nostri bambini. Loro imparano perché immersi in un ambiente che osservano, ascoltano e soprattutto vivono. Se noi per primi ascoltiamo con attenzione quello che loro ci raccontano oppure una storia condivisa stiamo mandando un messaggio molto forte: ascoltare è importante. E se poi riusciamo anche a non farci distrarre dal cellulare o dalla email importante da leggere lasciando spazio al piacere di quel tempo condiviso e al mantenere il nostro focus sull'ascolto il messaggio arriva ancora più forte.

Ascoltare è un'attività solo apparentemente semplice, ma che in realtà nasconde ed è frutto di tante funzioni che evolvono anche con la crescita dei bambini. Tra queste, per esempio, troviamo l'attenzione uditiva che permette ai bambini di riuscire ad ascoltare una storia dall'inizio alla fine, posso quindi partire ascoltando storie inizialmente brevi e poi sempre più lunghe o suddivise in diversi capitoli. C'è poi la comprensione che permette loro di capire storie sempre più complesse; possiamo quindi partire ascoltando canzoncine, poi storie brevi con un linguaggio semplice, con effetti sonori che ne aggancino l'interesse e l'attenzione e passare successivamente a racconti con un linguaggio più complesso che utilizzi anche concetti più astratti legati alle emozioni o agli stati d'animo dei personaggi. Possiamo poi aiutare l'ascolto attivo facendo domande, chiedendo di raccontarci cosa è piaciuto di più e cosa di meno e condividendo anche noi cosa abbiamo provato.

Possiamo spiegare loro l'importanza dell'ascolto anche in altri momenti della giornata, quando per esempio dobbiamo prestare attenzione a qualcuno che ci spiega come fare qualcosa oppure a come ci sentiamo bene quando qualcuno è tutto orecchie nell'ascoltare il nostro racconto della giornata.

In un mondo che corre alla velocità della vita forse siamo per primi noi adulti a dover recuperare la preziosità dell'ascolto prima di trasmetterla ai nostri bambini e poter creare anche un momento di ascolto di una storia può creare una routine che non solo può accompagnare lo sviluppo dei nostri bambini ma diventa l'occasione di un tempo condiviso di qualità.

Quanto ascoltare una storia allena i bimbi alla concentrazione?

E' difficile poter definire a priori quanto l'ascolto di una storia possa agire in termini di aumento della concentrazione, perché appunto ogni bimbo ha una propria traiettoria di sviluppo di questa competenza cognitiva. Sappiamo però che la capacità di concentrazione è coinvolta nell'ascolto e che se i bambini sono incoraggiati ad ascoltare attivamente e sostenuti emotivamente in un'attività possono dare il meglio di sé anche in termini di attenzione.

Più ascolto, meno tecnologia: troppi bambini davanti agli schermi

Ci sono troppi bimbi davanti agli schermi. E' importante iniziare un'inversione di tendenza, fare un passo indietro, per staccarci quanto possibile dalla tecnologia (e noi siamo il primo esempio per i nostri figli) e tornare a leggere e ascoltare storie.

Il nostro mondo contemporaneo è caratterizzato da schermi, luci blu, chiaro scuri, stimoli che corrono velocissimi veicolati da tv e smartphone. In questo contesto nascono e crescono le nuove generazioni che sono inevitabilmente esposte al digitale.

In Italia oltre il 22%* dei bambini trascorre una significativa parte del proprio tempo davanti a schermi che possono essere tv, computer, tablet o telefoni cellulari. Un comportamento in crescita che ha condotto l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), già nel 2019, a stillare alcune linee guida sul tema.

Le raccomandazioni dell'OMS sono state accolte e sviluppate anche dalla Società Italiana di Pediatria (SIP) ed entrambe sostengono l'importanza di evitare completamente l'esposizione e l'utilizzo di dispositivi digitali nei bambini e bambine di età inferiore ai 2 anni, sottolineando il ruolo negativo del "telefono riparatore" per mantenere calmi i più piccini nei luoghi pubblici.

Mentre, per i bambini di età compresa tra 2 e 5 anni, l'utilizzo di smartphone e tablet andrebbe limitato a meno di 1 ora al giorno, mentre per quelli tra i 5 e gli 8 anni a meno di 2 ore al giorno.

Tra i rischi dello stare davanti a uno schermo in età evolutiva, infatti, vi è quello di favorire comportamenti sedentari, compromettere il benessere psichico, le interazioni familiari, interferendo nella relazione genitore­-bambino e anche bambino-­bambino. È stato dimostrato infatti che l'impatto di questi strumenti riguarda sia lo sviluppo cognitivo, che linguistico ed emotivo, da qui l'esigenza sempre più sentita di offrire un'alternativa screen-free.

Che cosa è FABA+

FABA+ è il nuovo device di FABA srl che aggiorna, integra e migliora il FABA già presente sul mercato. Con FABA+ si possono ascoltare racconti e contenuti audio attraverso dei Personaggi Sonori che attivano storie e musiche.  

Rispetto al cantastorie precedente, con FABA+:

  • si può configurare senza bisogno di cavi o pc 
  • è stato realizzato pensando a un "viso" buffo e amichevole
  • è stato arricchito con un nuovo tasto rosa, dedicato alla routine nanna ed è stata integrata una luce notturna
  • si presenta in dotazione con un nuovo Personaggio Sonoro: Faba•Me, il robottino che consente di registrare storie o canzoni con la propria voce fino a 60 minuti

FABA+ è stato insignito di ben due premi di design, l'European Product Design Award e l'IF Design Award 2024.

Il raccontastorie FABA è un'alternativa all'esposizione eccessiva altri schermi, offrendo a bambini e bambine un intrattenimento sicuro. Educa divertendo, stimolando l'immaginazione e allenando l'ascolto.

Sulle intervistate

Chiara Dallatomasina è psicologa e neuropsicologa ed Elisa Riboni è psicologa, neuropsicologa e psicoterapeuta. Sono attive sui social con il profilo BeBicon.

Nel 2003 con Rizzoli hanno pubblicato il libro "Giochiamo a scoprire il mondo. Accendi lo sviluppo del tuo bambino con l'aiuto delle neuroscienze".

I migliori articoli sul tema "bambini e ascolto"

TI POTREBBE INTERESSARE

ultimi articoli